Centocelle, 7 febbraio 2020
Mi preparai psicologicamente per ciò che sarebbe successo quel giorno fin dalla mattina, in cui mi comportai come se fosse un normale giorno di lavoro invece che come l'attuazione di un piano per fermare un uomo viscido e le sue voglie.
Fabiola ed Ivan erano pronti a recitare la parte della coppia scoppiata a causa sua, Sofia sarebbe passata per la donna che non si doveva toccare, Elena avrebbe documentato tutto su "La Voce di Centocelle" e chissà che le ragazze circuite da Manilunghe non avrebbero rotto il muro di omertà nei suoi confronti.
Mentre pensavo a queste cose, guardavo i commenti sulla terza serata del Festival durante la colazione, dai conduttori di Unomattina e dai loro ospiti, sospirando con una punta di rammarico: ma perché questa faccenda spinosa sarebbe dovuta emergere proprio durante la settimana di Sanremo?
L'idea di agire per un bene superiore mi fece sentire, se non meglio, almeno un po' rasserenata.***
Non appena uscii di casa mi trovai davanti Fabiola in compagnia di Ivan, Elena e Laura.
<< Tutti qui siete? >> domandai sbigottita.
<< Bisogna mettere a punto tutti i dettagli del piano >> riassunse Elena.
<< Allora, non appena usciamo dalla palestra passo davanti a Roberto e lui farà sicuramente il cretino... >> esordì Fabiola.
<< E io lo meno >> puntualizzò Ivan, una punta di fastidio al pensiero che Manilunghe potesse sfiorare sua moglie una volta di più.
<< E tu lo meni >> lo tranquillizzò quest'ultima.
<< Poi io documento tutto sul giornale, e Anita farà le foto >> continuò Elena.
<< In seguito subentrerà Sofia Mainetti, Manilunghe ci proverà anche con lei e la cosa verrà alle orecchie di Cristina Ferri, che si incazzerà non poco >> proseguì Laura.
Li guardai ad uno ad uno.
<< Ma credete che tutto questo basterà a fermarlo? >> domandai loro.
Elena mi sorrise, cercando di infondermi un po' di coraggio.
<< Non lo sappiamo, ma l'importante è che se ne parli, non credi? >> mi fece presente.
<< Hai ragione. Almeno avremo fatto un tentativo >> concordai.***
Alla fine della lezione che Roberto avrebbe dovuto tenere quel giorno, Fabiola non rispettò l'appuntamento sul retro, cosicché Roberto fu costretto a cercarla di all'entrata principale.
<< Ehi, aspetta! >> esclamò, inseguendola all'uscita.
<< Ma che fai? >> domandò lei, fingendo stupore.
<< Ma perché te ne sei andata così di fretta? >> la trattenne.
<< Che ti sei messo in testa? >> fece la Ventresca, strattonandolo.
<< Non eri così scontrosa l'altro giorno... >> insistette Ascalone, tentando di baciarla davanti a tutti.
<< Che cazzo stai facendo con mia moglie? >> balzò fuori Ivan, avanzando verso di loro con aria minacciosa.
Elena, Laura e io aspettavamo nascoste in un vicolo.
<< Ivan... >> disse la donna, supplichevole.
<< Chiedilo a tua moglie, è lei che mi ha provocato... >> cercò di giustificarsi Ascalone.
<< Stai dicendo cazzate... >> dedusse Ventresca, camminando verso Ascalone con aria cupa e sferrandogli un pugno in pieno volto.
In quel momento presi lo smartphone e cominciai a fare fotografie a raffica.
<< Ma sei pazzo? >> inveì questi, dolorante.
<< Vattene subito, se non ne vuoi un altro! >> gridò Ivan, mentre Roberto correva a chiedere del ghiaccio ai proprietari del bar di fronte.
Fabiola e Ivan si abbracciarono, mentre noi sbucammo fuori dal vicolo non appena fummo sicure che Manilunghe non ci vedesse.
<< Siete stati magistrali! >> si complimentò Elena.
<< E meno male che era una finta, fosse stato vero l'avrei mandato all'ospedale... >> commentò il meccanico.
<< L'importante è aver documentato tutto >> sostenne Laura.
<< E questo è il primo tassello... >> conclusi, pensando che quella storia fosse ben lontana dall'essere chiusa.***
Sofia aveva notato Roberto seduto in disparte, con una borsa del ghiaccio sull'occhio destro.
<< Giornataccia? >> intervenne, sedendosi di fronte a lui.
<< Signora Mainetti... >> fece quest'ultimo, con una nota di deferenza nella voce.
<< Ti prego, chiamami Sofia e dammi del tu. Le nostre famiglie si conoscono molto bene... >> sorrise maliziosamente la giovane, facendo riferimento al fatto che i rispettivi coniugi fossero amanti.
<< Una storia finita male. Questo regalino me l'ha fatto un marito geloso... >> spiegò, mentre premeva la borsa del ghiaccio sull'occhio colpito.
<< È un peccato che non ci siamo mai parlati. Io e lei saremmo dovuti essere molto più solidali, sa? >> insistette la Mainetti, prendendogli la mano libera.
<< Entrambi ci consoliamo come possiamo. Però lei è sempre stata molto più discreta >> puntualizzò Ascalone.
<< Perché io sono una donna, e so trattenere meglio gli istinti. Ma entrambi abbiamo degli interessi da difendere, e siamo sposati con dei coniugi ricchi che ci tengono in pugno >> precisò l'una.
<< Mi sono sempre sentito castrato da questa situazione >> ammise l'altro.
<< E allora cerchiamo di liberarci... Insieme. Sarà molto più facile! >> decretò Sofia, mentre faceva un cenno ad un cameriere per indurlo a nascondere lo smartphone: era un suo ex fidanzato che l'aveva lasciata male, e quindi le doveva un favore.***
Passai la pausa pranzo al negozio delle Castroni, dove Elena caricava tutte le foto scattate da me e dall'ex fidanzato cameriere di Sofia, con le quali avrebbe corredato il suo articolo.
<< Finalmente il piano malefico ha una struttura... >> esordii, mentre lei mi mostrava la sua opera.
<< "Il Don Giovanni di Centocelle". Ti piace? >> lesse il titolo.
<< Bello, sì. Un po' educato forse. Io avrei usato un titolo un po' più incisivo, tipo "Lo zozzone colpisce ancora"... >> dichiarai, mentre aprivamo i nostri portapranzi.
<< L'importante è che tutti lo leggano. E poi mi sento utile a mettere in guardia molte altre donne da un tipo simile, Dante dice che è una buona maniera di incanalare il mio dolore per la fine della storia con Federico >> mi informò.
<< Me lo immagino, che preziosi consigli ti rifila Dante... >> commentai sarcastica.
<< Tu pensi che mi voglia solo portare a letto, ma sappi che invece è un vero signore. Sai che ci sto facendo un pensiero? >> rispose sorniona.
<< Contenta tu... >> feci spallucce. Sicuramente Mainetti era più serio di Federico Stanzi, e tutti e due lo erano comunque più di Roberto Manilunghe.
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Quante stelle ha il mio cielo
ChickLitCentocelle (Roma), 29 ottobre 2019. Anita Cecchi ha trent'anni e ne ha passati cinque sposata con Giuseppe Lojacono, conosciuto ai tempi dell'università, il quale non ha fatto altro che mortificarla insieme alla madre Assunta, la quale accusava la n...