Capitolo 48

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Centocelle, 8 febbraio 2020

Ho sempre amato la giornata del sabato della finale di Sanremo, fin da quando ne ho memoria: l'attesa sul vincitore è alle stelle, e la gente si divide tra chi vota per quelli annunciati, chi per gli outsider e chi guarda altro rispetto alla gara, come i conduttori, gli ospiti, i vestiti e i colpi di scena; uno su tutti, quel giorno, impazzava sui social e saltava di bocca in bocca: la fuga di Bugo dal palco, dopo che Morgan aveva modificato il testo di "Sincero" a sfavore del compagno di gara che gli aveva rubato la scena durante la serata delle cover, in cui cantavano "Canzone per te" di Sergio Endrigo, il brano preferito in assoluto dal poliedrico artista.
Amadeus si era trovato costretto a squalificarli, e da quel momento non si parlava d'altro, dividendo praticamente l'opinione pubblica in due: chi dava ragione a Marco Castoldi e chi a Christian Bugatti.
Questa diatriba mi dava motivo per distrarmi dai miei, di problemi, ma ero sicura che l'intraprendenza di Sofia e l'articolo di Elena avrebbero messo all'angolo Roberto.

                                     ***

Elena e Laura mi vennero a prendere, eccitate da ciò che stava per succedere, e andammo a fare colazione al bar di fronte alla Panetteria Mainetti, pronte a goderci lo spettacolo.
Verso le nove Sofia comparve sulla piazza, rivolgendoci uno sguardo d'intesa per poi rivolgere un ampio sorriso a Roberto, che le stava vendendo incontro.
Mentre cominciavano a parlare, un messaggio arrivò sullo smartphone di Elena; era Fabiola:

Cristina sta arrivando, il messaggio anonimo l'ha fatta non poco infuriare!

<< Il pollo sta per cuocere, ragazze >> commentò la Castroni addentando un cornetto al cioccolato e indicando con lo sguardo la signora Ferri, che puntava la coppia con un diavolo per capello.
<< Come ti sei permessa di insidiare mio marito? >> esordì senza garbo, spingendo via la Mainetti.
<< Cri, ti prego... >> la guardò Roberto, pregandola di non fare scenate.
<< Zitto tu! Ti avevo detto che alle Mainetti non ti dovevi proprio accostare, specialmente a quest'arrampicatrice sociale ladra di uomini... >> berciò la datrice di lavoro di Fabiola.
<< Senti da che pulpito viene la predica! Sei tu che ti scopi Carlo da prima che me lo sposassi, e hai continuato anche dopo! Sei tu che ti dovresti vergognare, non io! >> le rinfacciò Sofia.
Per poco non vennero alle mani e Roberto non riuscì a dividerle da solo: meno male che intervennero Antonio e Fabio, altrimenti ci sarebbe scappato il morto.

                                      ***

Le ore che seguirono le passai sfornando i dolci per la Finale del Festival di Sanremo, mentre Elena, seduta ad uno dei tavoli interni, finiva di scrivere il suo articolo e lo pubblicava.
<< È incredibile, ne sta parlando tutto il quartiere dello scontro delle mogli... >> commentò Stella, mentre ci raggiungeva in cucina.
<< Lo scontro delle Erinni, vorrai dire. Un altro po' e si strappavano i capelli... >> dichiarò Fabio.
<< Meno male che siamo intervenuti per dividerle >> concordò Antonio.
Ascoltai in silenzio i loro commenti, pensando che quella storia l'avevo cominciata io e che fino a qualche tempo prima non mi sarei mai aspettata che l'intera Centocelle si sarebbe mobilitata nei miei confronti.
<< E tu che ne pensi, Anita? >> domandò la Marini.
La guardai, poi guardai gli altri due.
<< Roberto Manilunghe ha allungato le mani su chi non doveva. Ha avuto ciò che si meritava >> risposi tranquilla, e segretamente traboccante di soddisfazione.
Antonio però mi lanciò un'occhiata tipica di chi aveva capito tutto e voleva una spiegazione: mi resi conto che non avevo scampo.

                                    ***

All'ora di pausa raggiunsi Elena, Laura e Fabiola, che mi aspettavano ai tavoli esterni tra spritz e leccornie.
<< Dobbiamo festeggiare, ragazze! >> esclamò la Castroni, facendomi posto.
<< Perché, ci sono degli sviluppi? >> domandai, mentre allungavo una mano su un rustico.
<< Abbiamo raccontato tutta la verità alla signora Ferri >> aggiunse la Mancuso.
<< E...? >> volli sapere.
<< Ci tiene a ringraziare anche te, di persona. Eccola, sta arrivando... >> fece la Ventresca, indicando Cristina Ferri che veniva verso il nostro tavolo.
<< Buonasera ragazze! >> ci salutò.
<< Signora Ferri, venga... Anita è qui... >> intervenne Elena, portandola nella mia direzione.
<< Signora Ferri, immagino che sappia tutto... >> esordii, imbarazzata. Dopotutto, per difendermi dalle insidie del suo ex marito avevo deciso scientemente di scoparlo.
<< Sì, so tutto. E devo dire che sei stata coraggiosa, perché almeno tu l'hai tenuto in pugno. E dopo le testimonianze della nostra Fabiola e di Sofia Mainetti, anche le ragazze più giovani del corso di pilates hanno deciso di farsi avanti, nel raccontare la verità. Per quanto riguarda Roberto, ho preso, diciamo, provvedimenti >> rispose lei, con un sorriso malizioso.
<< In che senso? >> domandai stupita, mentre le altre attendevano altrettanto curiose.
<< L'ho mandato ad aiutare i miei genitori con la tenuta agricola di famiglia. In Sicilia. In un paese di centoventi abitanti, prevalentemente anziani. Così, per stare lontano dalle tentazioni >> replicò soddisfatta la donna.
Mi resi conto che, per la seconda volta da quando mi ero divisa da Giuseppe, avevo spinto delle persone ad affrontare la verità.

                                    ***

Un'altra verità, però, mi aspettava: quella che dovevo ad Antonio; me l'aveva fatto capire con uno sguardo che esigeva una spiegazione, così gli diedi appuntamento all'uscita sul retro, disdicendo la seduta con Dante per "questioni di forza maggiore".
<< Finalmente ti sei decisa a raccontare tutto >> constatò, mettendosi a braccia conserte di fronte a me.
<< È talmente ingarbugliata che non credo la comprenderai fino in fondo >> risposi, guardandolo negli occhi.
<< E invece sì: non hai avuto paura di servirti di uno zozzone per smascherarlo e salvare la vita ad altre ragazze, anche minorenni. Il tutto mentre conducevi una vita normale >> dichiarò, guardandomi di sottecchi.
<< Ed è abbastanza assurdo? >> gli chiesi.
<< Non direi, considerando il soggetto. Perché sei matta, Anita Cecchi, ma è proprio per questo che mi piaci tanto >> replicò, prendendomi il viso tra le mani.
Lo baciai prima che avesse il tempo di prendere l'iniziativa, con una foga che mi portavo appresso da tanto, troppo tempo, forse addirittura dalla sera in cui ci eravamo incontrati, in pessime circostanze.

Quante stelle ha il mio cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora