Capitolo 29

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Centocelle, 19 dicembre 2019

Mi ero divertita molto la sera prima a guardare la terzultima "Viva Raiplay", ma al pensiero che sarebbe finita tra due giorni e che le avremmo organizzato pure una festa di commiato alla panetteria, mi aveva portato a vederla con un velo di malinconia; questo fu il mio pensiero mentre mi svegliavo quella mattina della seconda metà di dicembre, pensando inoltre che mancavano due giorni alla mia partenza per Firenze: cercai di cacciare via quei pensieri pesanti e andai ad innaffiare Clorinda, elegantemente addobbata.
<< Beata te che sei un'abete. Gli umani sono proprio una brutta razza... >> commentai, mentre le davo l'acqua.
Dopo andai in cucina e feci colazione, sperando che almeno quella giornata potesse essere tranquilla.

                                     ***

Ovviamente mi sbagliavo: non appena uscii di casa, pronta per andare in palestra, vidi Fabiola che mi aspettava, con aria agitata.
<< Oh, meno male che sei arrivata! Ti devo dire una cosa gravissima... >> esordì sconvolta.
<< Hai litigato con tua madre? Lo sai che ha un carattere impossibile... >> dichiarai.
<< Peggio, peggio... >> ribatté, aumentando il mistero.
<< In che senso? >> volli sapere.
<< Ho paura che mio marito mi tradisca >> confessò.
La guardai come se venisse da un altro pianeta.
<< Ivan? No, dai... Non lo farebbe mai, lui ti adora... >> negai sicura.
<< Ti dico di sì! L'altro giorno volevo andare a trovarlo in officina, quando ho visto una cliente che gli stava appiccicata. Doveva aggiustarle la macchina, ma sembrava che dovesse aggiustare lei... >> mi raccontò infervorata.
<< E perché non gli hai parlato? >> insistetti, cercando di trovare la soluzione a ciò che mi sembrava un gigantesco equivoco; sapevo bene cosa fossero i tradimenti, e lì non c'erano assolutamente gli estremi.
<< Sì, vabbè... Negherebbe fino alla morte, è un uomo dopotutto. La verità è che dobbiamo pedinarlo >> decise, e notai che non era vestita per andare in palestra.
<< Dobbiamo? >> non credetti a ciò che avevo sentito.
<< L'abbigliamento da palestra è troppo appariscente per un pedinamento. Vatti a cambiare e di' a Roberto Manilunghe che hai un'emergenza familiare! >> mi suggerì e io, ancora non so come né perché, le diedi retta.

                                    ***

Paradossalmente Roberto credette alla scusa e così potei aiutare Fabiola nella sua assurda missione di pedinamento per il presunto tradimento di Ivan.
Eravamo nella traversa di Via dei Platani che si affacciava sull'officina del mio ex cognato, anche se quel giorno mi risentivo più in famiglia che mai: nonostante fossi convinta che Fabiola avesse travisato tutto, la capivo e l'ammiravo pure, perché aveva eventualmente aperto gli occhi subito, mentre io mi ero fidata di Giuseppe fin quando non avevo scoperto i suoi tradimenti con le ragazze della palestra.
Ed era per questo che ci trovavamo lì, con gli smartphone pronti a carpire ogni dettaglio, ogni prova di quell'eventuale tresca.
<< Oddio, eccola! >> esclamò Fabiola, osservando quella che credeva essere l'amante di suo marito.
<< E dai, è solo una banale stangona. Non sarebbe il tipo di Ivan... >> tentai di rassicurarla, mentre la donna parlava animatamente col meccanico, sempre sorridendo.
<< E allora perché si permette tutte queste confidenze? Ci manca solo che lo bacia... >> si lamentò la mia ex cognata, scattando foto a raffica.
<< Ma almeno sai chi è questa? >> sbuffai, già stufa di quella storia.
<< Forse lavora alla gioielleria dopo Piazza dei Mirti. Deve anche essere passata per il centro estetico. Ma se ho ragione, la prossima volta che viene altro che trattamento! I fanghi col catrame le faccio fare... >> rispose, mettendo nelle ultime parole tutto il veleno possibile, che non era esattamente da lei.

                                    ***

Ci prendemmo una pausa da quella ricerca ossessiva delle prove grazie ad un messaggio di Elena, che si trovava con Laura al locale vicino alla Panetteria Mainetti: le trovai che battibeccavano su un argomento dal contenuto molto elevato.
<< Oh, eccovi arrivate! Ele mi stava ammorbando... >> sbuffò Laura non appena ci vide.
<< Ammorbando? Dovresti ringraziarmi, visto che ti sto suggerendo una commemorazione in onore di Giorgio Ambrosoli! >> insistette la mia amica intellettuale.
<< Giorgio Ambrosoli, che verrà interpretato da Alessio Boni nella fiction di stasera? >> domandò Fabiola curiosa, sedendosi tra loro.
Feci lo stesso.
<< Diciamo di sì. Era un importante banchiere che scoprì gli affari loschi di un mafioso calabrese di nome Michele Sindona, il quale aveva come copertura proprio il settore finanziario. Per questo è stato ucciso e oggi, proprio oggi alla banca di Laura non vi è neanche l'ombra di una commemorazione... >> si lamentò la Castroni.
<< Se dovessimo commemorare tutti, starei in ferie tutto l'anno. Scrivi un pezzo sul tuo giornale online, visto che sei anche in concorso per i migliori giornali emergenti... >> ribatté la Mancuso.
Elena stava per controbattere, quando Fabiola si mise in mezzo.
<< È tutto molto bello, ma qui abbiamo cose più serie a cui pensare. Mio marito probabilmente mi tradisce con una cliente dell'officina! >> sostenne.
<< Non ne sei sicura... >> precisai.
<< Oddio, davvero? >> fecero in coro Elena e Laura.
<< Abbiamo le prove! >> insistette la Ventresca.
<< Ascolta, verificheremo e se sarà come dici tu, Elena lascia perdere Laura con la storia di Ambrosoli. Se invece Ivan è innocente, Laura presenterà la sua brillante amica alla filiale della banca e lei proporrà il pezzo su Ambrosoli. Direi che è tutto. Ora devo andare a mangiare e poi a lavorare, se non vi dispiace >> conclusi, sperando di averle messe a tacere e lasciandole lì sbigottite.

                                     ***

Al lavoro Antonio notò che stavo particolarmente zitta e gli sembrò strano.
<< Come mai sei così silenziosa oggi? >> mi domandò.
<< Potrei elencarti diverse cose: Marco non sa che iene sono i miei familiari, Fabiola mi ha coinvolta in un pedinamento di suo marito perché pensa che lo tradisca, Elena e Laura litigano riguardo una commemorazione su Giorgio Ambrosoli e probabilmente Sofia Mainetti, la principessa di questo posto, è gelosa del tempo che passo con Dante... Da dove comincio? >> gli elencai.
<< Aspetta... Ma i tuoi cognati non si amavano alla follia? >> chiese stupito.
<< Appunto. Come può un uomo innamorato come Ivan tradire sua moglie con la prima che gli fa due moine sul lavoro? >> non riuscii a capire.
<< Noi uomini siamo particolarmente sensibili alle moine, specialmente quando non ne riceviamo abbastanza dalle nostre partner ufficiali >> ammise.
<< La conosco bene questa vostra sensibilità. Giuseppe infatti era particolarmente sensibile alle moine delle altre donne. Ma Ivan no, non avrebbe mai fatto una cosa simile a Fabiola. Dev'esserci una spiegazione... >> risposi, cercando di mettere in ordine le idee, ma mentre ci provavo, la diretta interessata irruppe nelle cucine.
<< Ani, ti prego vieni! La zoccola è tornata alla carica, e ha un pacchetto! Ha un pacchetto che probabilmente gli ha regalato lui! >> mi incalzò, mentre mi cambiavo e Antonio ci guardava andare via.

                                     ***

Andava verso l'officina sul piede di guerra, e io le correvo dietro per evitare l'irreparabile.
<< Fabi, aspetta! Se fai scenate adesso può essere che un divorzio ci sarà per davvero! >> le gridai dietro, ma ormai la Ventresca aveva raggiunto il marito e la presunta amante.
<< Tu, stronzo schifoso e pure fedifrago! >> lo appellò ad alta voce, facendo girare diversi passanti.
<< Fabi, ma che cazzo stai dicendo? >> rispose lui sbigottito.
<< Dopo tutti questi anni, e tre figli piccoli! Come puoi tradirmi con una sciacquetta simile? >> continuò a sbraitare lei.
<< Sciacquetta a chi, come si permette? >> ribatté piccata la donna incriminata.
<< Fabiola, ti prego! Anna Serrano è una gioielliera e mi stava facendo un favore, ossia suggerirmi un regalo per te. Mi chiedo come hai fatto a dubitare di me... >> la supplicò Ivan, prendendole le spalle.
<< Ivan, io... Oddio, perdonami... Sono stata una cretina, una prevenuta... >> disse Fabiola pentita, con la voce incrinata dall'emozione.
<< Chissenefrega, significa che mi ami e al tuo posto avrei fatto lo stesso! >> esclamò il meccanico, sollevando l'estetista e facendola volteggiare, mentre si baciavano.
<< Adesso che sappiamo che il tradimento non c'era, qualcuno dovrà fare gli straordinari... >> dichiarai alla povera gioielliera tirata in mezzo.
<< Che intende? >> chiese.
<< Conosce la storia di Giorgio Ambrosoli? >> le risposi, pensando alla faccia di Laura non appena le avessi raccontato ciò che era successo.

                                     ***

Fui soddisfatta nell'apprendere che Laura aveva introdotto l'idea di Elena al resto del personale della banca e che avrebbero prenotato un tavolo alla panetteria proprio per quella sera; scoprii inoltre e con piacere che non erano i soli: Fabiola e Ivan si tenevano mano nella mano come quando erano fidanzati; i figli li avevano lasciati alla nonna.
Sofia e Flora Mainetti avevano colto la palla al balzo e organizzato una visione collettiva della fiction su Giorgio Ambrosoli, ringraziandomi per la mia idea brillante.
<< È tutto meraviglioso! Amore e commemorazione tutto in un unico posto, e proprio sotto Natale! >> batté le mani Stella, sporgendosi dalla porta delle cucine.
<< Devo dire che faremo grandi affari stasera... >> dovette ammettere Fabio.
Antonio e io li guardammo in silenzio, sorridendo tra di noi.
<< E anche stavolta tutto è filato liscio grazie ad una tua intuizione. Ti mancherà tutto questo, quando sarai a Firenze? >> decretò, guardandomi con espressione fiera ma anche divertita.
<< Sono mille anni che non torno lì, ma forse hai ragione. Forse i giorni saranno particolarmente noiosi... >> concordai, chiedendomi chi me lo facesse fare ad andarmene con Marco, quando Antonio sembrava avere tutte le carte in regola per essere l'uomo della mia vita.

Quante stelle ha il mio cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora