Centocelle, 6 febbraio 2020
Un'altra serata del Festival passò, e come sempre la seguii fino a tarda notte: andai a dormire giurando che il Dopo Festival l'avrei rivisto su Raiplay, e mi chiesi quale potesse essere la portata del piano delle mie amiche nei confronti di Roberto Manilunghe.
Certo, quel nome se l'era guadagnato tutto a suon di sguardi e atteggiamenti poco opportuni nei confronti delle allieve del pilates, non sempre consenzienti: c'era chi lo strumentalizzava come sfizio, chi come evasione e poi c'erano quelle che lo subivano in silenzio, molte delle quali avevano smesso di seguire il suo corso apposta; e da parte dei proprietari, dei colleghi, delle altre allieve e perfino dei mariti c'era un muro di omertà che nessuno aveva mai osato rompere, nemmeno sua moglie, la quale aveva anche lei i suoi scheletri nell'armadio.
Io, quando passavo le giornate in casa Lojacono a fare la casalinga, non sapevo niente di questi impicci tra abitanti del quartiere, ma adesso che ci ero finita in mezzo avevo capito che dovevo fare qualcosa: la notte - e anche Sanremo - avevano portato consiglio.***
<< E quindi lo attirerai in una trappola, gridando che ha tirato troppo la corda, mentre tuo marito esce e vi scopre? >> provai a indovinare, mentre facevo la strada verso la palestra insieme a Fabiola.
<< Oh sì. E sono sicura che Ivan lo gonfierà, anche se è una finta >> rispose tranquilla quest'ultima.
<< Oddio, anche a te ha rivolto le sue sgradevoli attenzioni per davvero >> puntualizzai.
<< E ho sbagliato a tacere. Abbiamo sbagliato tutte: se non viene fermato, quello metterà le mani addosso anche alle minorenni. Hai visto come si è già incollato a quelle liceali? >> si rammaricò.
<< Non avranno neanche compiuto diciotto anni, a vederle >> concordai.
<< Appunto. Potrebbero essere le sue figlie e lui non si ferma neanche davanti a questo! >> esclamò indignata.
<< Solo alle Mainetti nemmeno le sfiora. Ma si sa, loro sono una specie di sovrani a Centocelle, e poi tra le loro famiglie ci sono troppi interessi in ballo... >> commentai.
Alle mie parole il volto della Ventresca si illuminò.
<< Tu sei un genio, Ani! Un vero e proprio genio! >> decretò, prendendomi la testa e baciando la mia fronte.
<< In che senso? >> domandai perplessa.
Ma lei mi aveva già preceduta, brandendo lo smartphone per telefonare a chissà chi.***
Quando entrai nello spogliatoio, vidi che Fabiola stava parlando fitto con Sofia Mainetti.
<< Ma è una follia! >> esclamò sottovoce quest'ultima.
<< È una follia quello che sta facendo Ascalone, non credi? Pure con le ragazzine! >> rispose la Ventresca con lo stesso tono di voce.
<< Cristina non ha mai tenuto a suo marito, dato che era l'amante di Carlo. Senza contare che è la tua capa, ti darebbe la colpa e perderesti il lavoro >> sottolineò la rossa.
<< Non accadrebbe e sai perché? Una volta l'ho sentita discutere col marito al telefono. Gli aveva detto: "Puoi fare lo scemo con tutte, anche con le mie dipendenti, ma con le Mainetti no. Se ti metti contro i Mainetti, non ti assumeranno neanche a Zagarolo" >> raccontò la bionda.
Sofia la guardò con esitazione.
<< Federico vuole che io chieda il divorzio a Carlo per poter stare insieme, ma non posso. Se venisse a scoprire qualcosa... >> esordì.
<< Saresti tu la parte lesa! Insomma, un minimo cerca di tenerci, a questo tuo marito, se non per davvero almeno per il bene della palestra! >> argomentò Fabiola.
A quel punto mi avvicinai.
<< Che succede? >> domandai, guardando prima la Mainetti, poi la Ventresca.
<< Un fiasco... >> ammise l'una.
<< Un piano perfetto! Aspetta e vedrai... >> promise l'altra.
Non seppi cosa pensare, mentre ci dirigevamo nella sala per fare lezione.***
Non potei fare a meno di raccontare tutta quella storia a Dante, all'ora della seduta.
<< Ah, davvero? Sono diventato coriaceo a certe situazioni... >> commentò sarcastico.
<< Anche se questo significa fermare un porco? >> gli ricordai.
<< Un porco con cui quasi tutti i componenti di questa storia stavano d'accordo, perfino tu! >> puntualizzò lui, affermazione che mi fece adirare.
<< È diverso, io l'ho strumentalizzato >> volli precisare.
<< Se non fosse stato per le tue amiche, tu avresti subito il suo ricatto, lasciando anche altre povere ragazze in balia delle sue voglie >> sottolineò.
<< Quelle sono anche loro, che a diciassette anni ne dimostrano trentacinque con tutto quello stucco che si mettono in faccia! E poi pensano che sia un gioco, ignare del pericolo a cui vanno incontro... >> commentai.
<< Ed è proprio per questo che state facendo una bella azione! Certo, ne verranno altri come lui e forse tornerà tutto come prima, ma almeno avrete provato a cambiare le cose... >> affermò Dante.
A volte non sapevo se fosse più idealista o più cinico, oppure entrambe le cose a momenti alterni.***
La terza serata del Festival di Sanremo era quella dedicata alle cover, in cui i cantanti si sarebbero esibiti da soli o con alcuni colleghi.
E come al solito, alla panetteria c'era un gran bel da fare, soprattutto con gente che ordinava tutte le mie nuove creazioni del menù sanremese: pensarci e starci appresso mi aiutava a non pensare alla nuova tempesta che presto si sarebbe scatenata nel quartiere.
<< Un euro per i tuoi pensieri >> disse Antonio, comparendo alle mie spalle.
<< Ne valgono almeno cinquanta >> risposi, voltandomi verso di lui.
<< Che hai combinato stavolta? >> domandò.
<< Ci credi se ti dico che non sono stata io? >> ribattei stanca.
<< Non ho mai smesso di pensarlo. Ma lascia che ti dica una cosa >> replicò.
<< Cosa? >> chiesi.
<< Non lasciarti più trascinare dagli eventi. Prendila in mano, la tua vita: può darsi che ti riservi cose belle... >> mi disse, rivolgendo poi l'attenzione alla televisione in sala.
<< Belle cover stasera, non trovi? >> cambiò poi discorso.
<< Belle cover, sì >> concordai.
Mi dissi che aveva ragione lui, che forse non ci avevo mai capito niente dall'inizio: era innamorato di me e io di lui, solo che ci era arrivato per primo.
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Quante stelle ha il mio cielo
Chick-LitCentocelle (Roma), 29 ottobre 2019. Anita Cecchi ha trent'anni e ne ha passati cinque sposata con Giuseppe Lojacono, conosciuto ai tempi dell'università, il quale non ha fatto altro che mortificarla insieme alla madre Assunta, la quale accusava la n...