LOUIS
Quando si gira, i suoi bellissimi occhi vengono a contatto con i miei. Sono limpidi e ci si può leggere dentro: si vede che è stupita, quasi spaventata e la sua ingenuità appare evidente. Mi viene da sorridere. Si morde il labbro mentre pensa a come rispondermi e a quel gesto qualcosa scatta in me: i miei occhi saettano sulle sue labbra e senza rendermene conto la avvicino al muro poggiando le mani ai lati della sua testa mentre lei poggia le sue mani sul mio petto cercando di spingermi via.
"Allontanati" sussurra.
"Ti faccio paura?" Le sussurro all'orecchio e le mie parole sono così sottili da smuoverle una ciocca di capelli ribelle. Prima che lei possa riportarla dietro l'orecchio lo faccio io: le nostre dita per un attimo si sfiorano e io prendo la sua mano e la riporto sul mio petto e subito dopo aggiusto quella ciocca. Il suo respiro accelera e io sorrido riportando il mio sguardo sul suo. Ancora non mi risponde. Poi prende un respiro profondo e mi guarda.
"Allontanati" mi dice più sicura e questa volta la ascolto lasciandole un pò di spazio. La vedo riprendere un colorito normale.
"Io sono Louis" le dico sfoderando uno dei miei sorrisi migliori.
Mi guarda con un'espressione sorpresa e poi si gira cercando di allontanarsi ma la fermo prendendole un braccio e poggiandola di nuovo al muro ma questa volta non unisco i nostri corpi.
"Tu non ce l'hai un nome?"
"Perché ti interessa?"
"Perché non me lo dici?"
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda"
"Lo hai fatto prima tu" le dico sorridendole.
"Touché" dice e vedo l'ombra di un sorriso comparire sul suo volto. Cerca di trattenerlo ma alla fine cede. E io mi sciolgo insieme a lei.
"Devo andare" mi dice.
"Ci rivedremo?"
Inizia a camminare dandomi le spalle. E io la osservo per un pò. Quando sto per tornare indietro, lei si gira e urla:
"Nicole, mi chiamo Nicole"
NICOLE
Mi è saltato il cuore in gola quando mi sono sentita toccare le spallee e non appena mi sono girata, due occhi azzurri si sono scontrati con i miei. Il ragazzo moro di stamattina era davanti a me: abbastanza alto, con un fisico asciutto e un accenno di barba. Credo di essere arrossita e non riesco a parlare.
Mi mordo il labbro: è un'abitudine che ho fin da piccola. Nei suoi occhi scatta qualcosa a quel gesto, una luce sconosciuta e in un attimo sono con le spalle al muro e con le sue mani ai lati della mia testa.
"Allontanati" sussurro e lo vedo sorridere.
"Ti faccio paura?" Mi sussurra e una ciocca di capelli si stacca dagli altri. Cerco di riportarla al suo posto ma le sue dita sono più veloci delle mie. Mi prende la mano e la riporta sul suo petto e poi la sua mano riporta i miei capelli dietro l'orecchio.
Finalmente si allontana e io riprendo a respirare normalmente.
"Allontanati" ripeto e finalmente torna tra noi una distanza normale.
"Io sono Louis" mi dice.
Non gli rispondo. Non vedo perché un bulletto probabilmente membro di qualche gang dovrebbe sapere il mio nome.
Cerco di andarmene ma mi blocca.
"Tu non hai un nome?" Mi chiede.
"Perché ti interessa?" Chiedo.
"Perché non me lo dici?"
"Lo sai che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?"
"Lo hai fatto prima tu" mi dice.
E cavolo, si ha ragione. Mi mordo l'interno della guancia per non ridere.
"Touché" dico e un sorriso riesce a comparire sul mio viso e di rimando sul suo.
"Devo andare" dico.
"Ci rivedremo?" Mi chiede.
Non gli rispondo. La mia testa sa che non sarebbe qualcosa di positivo rivederlo perché già il modo in cui l'ho conosciuto dimostra che non è affidabile. Il mio cuore però mi dice di rispondere si perché non ha mai battuto così tanto come pochi minuti fa. E allora resto in silenzio perché a volta è difficile scegliere tra cuore e ragione.
Prima che possa tornare indietro mi giro e gli urlo:
"Nicole, mi chiamo Nicole"
Detto questo mi allontano. Cammino e in poco tempo arrivo all'asilo. Prendo mio fratello e ci incamminiamo verso casa. Stranamente sono di buon umore e anche le chiacchiere di Scott sono piacevoli. Arrivati a casa, scaldo il pranzo e sistemo il pollo e le patate nel piatto di Scott: taglio il tutto a pezzi piccoli e poi lo vedo mangiare contento mentre io opto per un'insalata e un pezzo di pollo.
"Nicole andiamo al parco?".
"D'accordo ma prima io devo fare i compiti. Perché non vai a guardare i cartoni?"
Si precipita davanti alla tv e cambia canale fino a trovare il suo preferito, "Spongebob".
Io sistemo la cucina e poi salgo in camera. Domani devo essere interrogata in letteratura così ripeto velocemente gli argomenti e dopo un paio d'ore ho finito. Mi sistemo prima di uscire legando i capelli in una coda alta e stirando i vestiti stropicciati con le mani. Scendo di sotto e trovo mio fratello che dorme. Sorrido a quella visione e gli sposto i capelli dalla fronte iniziando ad accarezzargli la testa.
"Piccolo ti va ancora di andare al parco?" Annuisce piano e si stropiccia gli occhi. Allora sistemo anche lui e dopo dieci minuti siamo fuori. Gli ultimi raggi di sole ci scaldano mentre camminiamo verso il parco ma ho la strana sensazione di essere osservata. Mi giro più volte ma non vedo nessuno così scrollo le spalle e decido di non pensarci.
LOUIS
Dopo aver salutato Nicole, torno nel cortile della scuola dove ormai c'erano solo i ragazzi.
"Allora l'hai trovato il nuovo bocconcino?" Ridacchia Harry.
Non rispondo. Ma lo fulmino con lo sguardo.
"Lasciatelo stare" mi difende Liam "è stato amore a prima vista"
"Smettila idiota" gli dico dandogli un pugno sulla spalla.
"Vorresti dire che non è vero?"
"Certo, io non mi innamoro mai. Al massimo me le sbatto le ragazze"
"Allora lasciala a me" mi dice con uno sguardo malizioso.
"Payne la minaccia di prima è ancora valida" sibilo.
"Ma lo sai che non ha senso quello che hai detto vero? Prima dici che non la vuoi e poi che castri Liam se la tocca" chiede dubbioso Niall.
"Andiamo su" dico incamminandomi avanti e poco dopo Liam mi raggiunge mettendomi un braccio sulla spalla.
"Ammettilo che un pò ti piace" mi dice serio e a voce bassa in modo che gli altri non sentano.
"Non lo so se mi piace. Mi piace l'effetto che ho su di lei"
"In che senso?"
"Le altre mi si buttano addosso, lei ha quasi paura"
"E ti piace stuzzicarla"
"Già" rispondo ridendo.
"Non mi sembra la tipica ragazza del Red" mi dice. Il Red è il night dove solitamente passiamo le nostre notti. E si, lei non è come quelle ragazze. Di questo sono sicuro anche se la conosco da meno di 24 ore.
"Lo so"
"Sembra una ragazza apposto, non farle del male se non hai intenzioni serie" mi dice e toglie il braccio dalla mia spalla.
Per il resto del cammino rimaniamo in silenzio e dopo aver preso un hot dog da un chiosco per strada, andiamo al parco.
Mentre sto fumando l'ennesima sigaretta della giornata, l'ultima prima di andare al lavoro, la vedo.
Ha per mano il fratello ma ben presto lui si allontana per andare sull'altalena. Percepisce il mio sguardo su di lei e si gira più volte ma non mi vede. Si è alzata i capelli in una coda alta che le lascia il collo scoperto e subito mi viene voglia di avvicinarmi e segnarle la pelle candida con le mie labbra ma Liam mi ferma.
"Penserà che la stai perseguitando" mi dice sorridendo e io faccio lo stesso.
"Perché domani mattina non ti fai trovare davanti scuola se vuoi rivederla?"
Annuisco gettando la sigaretta e mi alzo.
"Vado a lavoro" dico agli altri che mi salutano con un cenno del capo.
Salgo sulla mia moto e in dieci minuti sono all'officina.
"Come mai puntuale ragazzo?" Chiede Joe.
"Io sono sempre puntuale" dico con un accenno di broncio.
"Certo certo" ride. "hai uno sguardo diverso, sai?"
"Non sono fatto, Joe" dico ridendo.
"Sei innamorato?"
Mi blocco sul posto e la chiave inglese che avevo in mano mi cade.
"Dal rossore sulle tue guance deduco di si" mi dice e se ne va lasciandomi lì come il coglione.
Io sono arrossito, io sono rimasto senza parole.. ma soprattutto: io innamorato? Non credo. Non credo a quelle storie che nascono con un colpo di fulmine. Io e quella ragazza non abbiamo nulla in comune.
Riprendo a lavorare e dopo aver riparato due moto e iniziato a lavorare su un'auto torno a casa.
È tardi quando mi chiudo la porta alle spalle e trovo mia mamma ancora sveglia mentre finge di guardare la tv.
"Tesoro sai che ora sono?"
"Si mamma e tu sai che dovresti essere a letto?"
"Sono io l'adulto qui"
"Su va a letto, io sto bene e tu invece dovresti riposare". Le bacio la guancia ed entro in camera mia gettandomi a pancia in giù sul letto addormentandomi vestito.
NICOLE
Torniamo dal parco e per fortuna Scott è così stanco che non parla per tutta la strada. Quando rientriamo mamma è già arrivata e sta preparando la cena.
"Mamma siamo tornati" urla Scott lanciandosi tra le sue braccia.
Io sorrido e mi avvicino a lei dandole un bacio sulla guancia.
"Andate a lavarvi le mani. La cena è pronta"
Ceniamo tutti e tre parlando della nostra giornata e mamma ci dice che domani deve lavorare solo il pomeriggio. Almeno si sorbirà lei le chiacchiere mattutine di Scott. Quando finiamo di mangiare salgo di sopra e aiuto mio fratello con il pigiama.
"Posso dormire con te?"
"No". So già che me lo richiederà e voglio farmi pregare.
"E dai, solo per questa volta"
"Dai vieni" dico indicando lo spazio vicino a me e lui si accoccola poggiando la guancia sul mio braccio. Gli accarezzo un pò i ricci e dopo poco ci addormentiamo entrambi.
Quando la mattina mi sveglio mi ritrovo senza coperte e con un braccio indolensito perché il capoccione di mio fratello ci è stato poggiato sopra tutta la notte. Mia mamma viene a svegliarci e si riprende il mostro mentre io vado in bagno. Entro nella doccia e uso una dose abbondante di bagnoschiuma alla vaniglia. Esco dopo poco e asciugo i capelli poi passo ai vestiti: pantalone nero con stivali dello stesso colore e una maglia rosa cipria che lascia una spalla scoperta. Lascio i capelli sciolti e scendo giù.
"Mamma vado a scuola" dico entrando in cucina e prendendo una mela.
Cammino lentamente verso la scuola con le cuffiette nelle orecchie e la mia musica che mi rilassa. Nonostante ci metta tutta la calma del mondo, arrivo in anticipo così mi siedo su un muretto e prendo dalla borsa il libro che ho da poco iniziato. Mi addentro subito nel mio mondo ma ci resto poco perché due mani si poggiano sulle mie gambe. Alzo lo sguardo e ritrovo il viso sorridente di Louis.
"Ciao" sussurra con voce sicura.
"Ciao. Che ci fai qui?"
"Volevo parlare con te"
"Cosa abbiamo da dirci?"
"Perché rispondi fredda?"
"Non parlo con le persone che si comportano come hai fatto tu ieri insieme ai tuoi amici"
La stretta sulle mie gambe aumenta e lo vedo respirare piano per calmarsi.
"Non sai perché l'ho fatto"
"Non puoi prendertela con uno che sta da solo mentre voi siete in 4" rispondo.
"Ti ripeto che non sai come stanno le cose. E poi non farei mai una cosa simile a te" dice con tono all'improvviso più dolce.
Certo che questo qui è bipolare! Però le sue parole mi fanno piacere.
"Voglio conoscerti meglio" mi dice.
"No" dico frettolosamente e scendo dal muretto ma lui non mi fa allontanare. Poggia una mano sulla mia schiena e mi tira a sé facendomi scontrare con il suo corpo.
"Profumi di vaniglia" mi dice.
"Lasciami"
"Non così in fretta, voglio conoscerti" dice ma non in tono di minaccia, sembra una richiesta.
Mi allontano e prima che possa varcare la soglia della scuola, mi afferra per un braccio.
"Ci vediamo all'uscita" mi dice e mi da un bacio all'angolo della bocca.
"Sai di mela e io adoro le mele".
Divento rossa come un peperone e cammino a testa bassa verso l'entrata mentre lui si poggia al muretto dove ero io prima e mi guarda con un sorriso soddisfatto sul viso.
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No control- Louis Tomlinson
Fanfiction-Tutti hanno bisogno di qualcuno -Io no -Perché? -Perché ho bisogno solo di te. Il Sequel è "If I could fly" #276 in Fan Fiction 23/11/2016 #141 in Fan Fiction 18/12/2016 Grazie a @Silvie_Marie per la bellissima copertina!