Capitolo 26

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LOUIS
Mi sveglio quando il sole mi scalda leggermente la pelle e sbatto qualche secondo le palpebre prima di mettere a fuoco la stanza in cui mi trovo.
Sono da Nicole. Un sorriso compare immediato sul mio viso e tasto il posto a fianco a me cercando il suo corpo ma non lo trovo. Le lenzuola sono fredde quindi deve essersi alzata da parecchio. Mi stiracchio e mi giro verso la sveglia notando che sono solo le 7. Quando sto per alzarmi, vedo un vassoio stracolmo di roba nascondere il viso che avrei voluto vedere come prima cosa appena sveglio.
"Oh ma sei già sveglio" piagnucola.
"Se vuoi posso far finta di dormire" le chiedo nel tentativo di scacciare quell'adorabile broncio sul suo viso.
"Si grazie" annuisce contenta e così mi rigiro a pancia sotto lasciando la schiena scoperta che, a contatto con l'aria della stanza, mi fa rabbrividire.
Chiudo gli occhi e aspetto che la mia principessa si decida a darmi il bacio che mi farà risvegliare anche se nelle favole, generalmente è il contrario.
Sento due labbra fredde posarsi sulla mia schiena in corrispondenza della nuca e poi scendere verso la spina dorsale schiudendosi due volte.
"Sveglia bell'addormentato" mi dice e io faccio finta di stropicciarmi gli occhi e poi di girarmi verso di lei.
"Giorno" dico in tono allegro e il mio sorriso si espande quando vedo il vassoio che mi poggia davanti.
"Ti ho preparato i cornetti con la marmellata, fette biscottate con la Nutella, frutta fresca con lo yogurt, succo d'arancia rossa e il caffè".
La guardo rapito mentre elenca tutto quello che c'è sul vassoio contando con le dita e poi quando ha finito, si gira verso di me aspettando che le dica qualcosa.
La guardo e guardo il vassoio e non posso fare a meno di sorridere perché da tanto nessuno non mi coccolava così.
"Sei semplicemente adorabile" le dico per poi sporcarmi il dito di yogurt e portarlo alla bocca.
Mi sorride e mi stampa un bacio sulla guancia ma prima che possa allontanarsi la avvicino dandole un bacio sulle labbra che mi fa immediatamente approdondire. Sento un retrogusto di albicocca: credo abbia assaggiato la marmellata. Potrei pensarci al fatto di mangiare tutta la colazione attraverso la sua bocca ma mi do un contegno e mi stacco.
"Mangiamo?" Chiedo svegliando le mie papille gustative.
"No io non mangio molto la mattina e poi sono in ritardo"
"Ti accompagno io quindi siediti e mangia visto che la colazione è il pasto più importante della giornata" dico con aria saccente.
Fa il giro del letto e si accoccola sul mio braccio avvolgendolo con le sue mani molto più piccole delle mie. Le porgo una fetta biscottata e ne morde un angolo sporcandosi tutta. Si lecca le labbra e devo contenere me stesso e qualcuno laggiù per non mandare all'aria il vassoio e saltarle addosso. Il fatto che non faccia queste cose con malizia ma con naturalezza rende tutto più intrigante.
Terminiamo la colazione dividendola più o meno equamente visto che un mio morso equivale a tre dei suoi e quando tutto è finito sono davvero pieno. Le ho ceduto il succo visto che non beve il caffè e poi metto il vassoio a terra girandomi verso di lei.
"Devi proprio andare?"
"Si" risponde decisa mordendosi il labbro.
"Non posso proprio farti cambiare idea?" Le chiedo stendendomi e portandola su di me.
"No" mi da un bacio a stampo e si alza chiudendosi in bagno. Io nel frattempo mi vesto e rifaccio il letto, cosa che non ho mai fatto in casa mia. Se mi vedesse mia mamma penso si commuoverebbe!
Quando Nicole esce, è già vestita e pettinata, bella come sempre e senza un filo di trucco.
"Wow hai fatto il letto! Non pensavo fossi capace" mi dice ironica prendendo lo zaino e avviandosi verso le scale.
Con uno scatto la raggiungo "ci sono tante cose che so fare e che tu non sai" le dico per poi lasciarla andare e scendere le scale mentre lei rimane qualche secondo lì a bocca semi aperta e guance rosse.
Dopo aver riordinato partiamo e la lascio davanti scuola con la promessa di sentirci appena possibile. Mi sorride e mi bacia dolcemente prima di correre dalle sue amiche. È la prima volta che mi bacia lei, in pubblico. E questo vuol dire tanto per me perché è la dimostrazione che non si vergogna di quello che sono.
Dopo aver sorriso un pò come un ebete e soprattutto quando non la vedo più, riparto e in poco tempo arrivo al magazzino da Mark. Ci sono già tutti.
"Tomlinson finalmente ci degni della tua presenza" dice sarcastico Mark.
"Ha una nuova bambolina a cui badare" continua Niall ma quando tutti quanti lo guardiamo male si zittisce.
"Puoi avere tutte le bamboline che vuoi ma il lavoro viene prima di ogni cosa"
"Certo. Non ho mai sbagliato quando mi hai tirato in causa" dico sicuro.
"Per ora" ribatte guardandomi di sottecchi.
"Vi ho chiamato perché la qualità della nostra droga sta peggiorando. Dovete capire qual è il problema e per farlo dovete andare in Irlanda dove i nostri uomini la producono.
"Quando dovremmo partire?" Chiede Liam.
"Tra tre giorni. Prima trovate il problema e lo risolvete e prima ognuno di voi tornerà dalla propria bambolina" conclude lanciandomi un'occhiata.
Annuiamo tutti e quando ha finito di spiegarci il suo piano ce ne andiamo tutti al Red per pensare a cosa fare. La mia mente però è andata immediatamente a Nicole e al fatto che dovrò lasciarla sola.
NICOLE
Per fortuna le lezioni passano velocemente e stranamente oggi i professori non si sono portati dietro morti o feriti perché ci hanno risparmiato le interrogazioni.
Io, Rose e Sophie andiamo a casa mia visto che non c'è nessuno e loro due si occupano di cucinare mentre io chiamo mamma.
"Ehi mamma"
"Tesoro è da ieri che non ti fai sentire"
"Si scusa mamma, sono stata impegnata e poi è venuto Louis"
"Mi piace quel ragazzo e so che sei al sicuro con lui ma non te ne approfittare"
"No mamma. Tu piuttosto quando torni?"
"Penso che resterò qui ancora qualche giorno. È un problema per te?"
"Assolutamente no. Sai che so cavarmela. Ora sono con Rose e Sophie"
"Salutamele" mi dice.
"Certo. Scott come sta?"
"Bene, a parte il fatto che gli animali della nonna lo odiano. Ha messo il pesciolino rosso nella lavatrice e ha azionato la centrifuga e ha soffocato una papera perché le voleva fare una collana con una corda"
Scoppio a ridere e mia mamma con me.
"Tienilo lontano da Bobby" le dico riferendomi alla tartaruga di mio nonno, per lui è sacra. Ce l'ha da quando era piccolo. Non chiedetemi come abbia fatto.
"Certo. Tesoro ora devo andare, scusami"
"Non preoccuparti e salutami tutti"
Chiudo la telefonata e quando entro in cucina davanti a me noto un piattone di insalata e un sandwich.
"Voi e i fornelli siete proprio amici eh?"
"Taci" mi risponde Rose che fa la finta offesa e io scoppio a ridere seguita da Sophie.
"Vi saluta mamma" comunico.
"Oh che carina. Come sta Scott?"
"È un assassino. Ha ucciso un pesce rosso e un'oca"
"Quanto meno sappiamo a chi rivolgerci quando Louis ti farà arrabbiare" conclude Sophie con non curanza.
Mangiamo in silenzio accompagnate da una puntata de I Simpson e poi ci accomodiamo sul divano.
"Chi inizia?"
"Sono una persona orribile" si affretta a dire Sophie.
"Perché?" Chiediamo io e Rose confuse.
"Liam mi ha parlato di quello che fa come lavoro e io l'ho trattato male e gli ho detto che non provo nulla per lui e lui se n'è andato e ora non mi parlerà più" dice quasi sull'orlo delle lacrime.
"Sophie sta calma" inizio.
"Hai detto la verità a Liam?"
"Anche se ho sbagliato i toni, si" ammette quasi sconfitta.
"Ehi guarda che non era obbligatorio che tu ti dovessi vedere con lui."
"Forse come hai detto tu sei stata un pò diretta ma alla fine sempre meglio che mentire"
"Dite?" Chiede titubante.
"Certo!" Esclamiamo in coro. "Magari prova a parlargli quando lo vedi e proponigli di diventare amici" continua Rose.
"D'accordo lo farò" e alza lo sguardo ritornando a sorridere.
"Tocca a te" mi indicano le mie amiche.
"Beh anche Louis mi ha parlato e io all'inzio non l'ho presa bene così abbiamo litigato."
"E poi?" "E ora?" Mi chiedono nello stesso tempo.
Rido e poi sospiro "beh sono andata da lui in officina e ho incontrato un tipo poco raccomandabile ma Louis lo ha steso e abbiamo fatto pace. Stanotte ha dormito qui"
"Ooooh" gongola Sophie.
"Non è successo nulla" borbotto rossa in viso. "Rose tocca a te" termino.
Vedo la mia amica diventare rosso fuoco. Mai e dico mai in vita sua era arrossita neanche quando per sbaglio in quinta elementare aveva spiaccicato la sua torta di compleanno in faccia al bambino che le piaceva.
"Che ci devi dire?" Chiediamo in coro.
Arrossisce ancora di più.
"Sei incinta?" Chiede Sophie.
"Dio spero di no!" Esclama contrariata Rose e tutte scoppiamo a ridere..
Poi mi alzo in piedi.
"Che vuol dire che speri di no? Che hai combinato Rose?" Chiedo con un pò di ansia nella voce.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora