Capitolo 28

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NICOLE
Dopo una decina di minuti suonano alla porta e quando la apro mi si presenta davanti Harry che mi saluta con un sorriso ed uno striminzito "ciao". Lo faccio entrare e dietro di lui c'è Louis con un sorriso tirato sulle labbra. Si avvicina a me ma prima che possa far toccare le nostre labbra giro il volto in modo che ci sia solo un bacio sulla guancia. Lo sento prendermi la mano in modo interrogativo ma prima che possa parlare lo trascino in salotto.
Mi dispiace essere fredda però ogni volta che dice che mi deve parlare succede qualcosa che mi fa innervosire.
Dopo aver salutato Sophie, Harry si accomoda sul divano accanto a lei prendendo la mano di Rose tra le sue e iniziando a giocare con le sue dita.
Louis si accomoda sulla poltrona accanto al divano e a me rimangono solo il bracciolo della poltrona o il pavimento.
Opto per il primo e mi posiziono accanto a Louis che mette una mano sul mio fianco creando una presa possessiva e cercando di tirarmi verso le sue gambe.
Faccio resistenza puntando i piedi a terra e alla fine si arrende lasciandomi però uno sguardo di fuoco e premendo di più le dita sulla mia pelle.
"Allora?" Rompo il silenzio. "Che dovete dirci?"
"Dobbiamo partire per l'Irlanda tra qualche giorno" mi risponde Harry guardando, però, Rose.
"A fare che?" Chiede la mia amica.
"Affari" risponde questa volta Louis.
"Quanto starete via?" Continua la mora.
"Non lo sappiamo ancora: ci potrebbero volere pochi giorni oppure qualche settimana"
"Per caso volete portarvele dietro?" Chiede Sophie discostando la schiena dallo schienale e guardando i due ragazzi mentre indica noi ragazze.
"Non ci pensiamo neppure" afferma con tono ovvio Louis e a sentire le sue parole mi irrigidisco ancora di più.
Cerco di scostare la sua mano dal mio fianco senza far notare il mio fastidio agli altri ma lui non solo non da segni di cedimento ma mi prende quasi di peso posandomi sulle sue gambe. Dire che somiglio ad un tronco è poco e a nulla servono i suoi tentativi di farmi appoggiare a sè. Così è lui a discostarsi dal divano avvicinando le sue labbra al mio orecchio.
"Rilassati"
"Lasciami devo andare in bagno" invento.
"Non ti credo"
"Vuoi che ti faccia la pipì addosso?" Chiedo ironica.
Prima che mi possa rispondere, i ragazzi richiamano la nostra attenzione. Non ci eravamo neppure resi conto di esserci isolati da loro.
Sorrido forzatamente e le mie amiche credo capiscano al volo il mio stato d'animo e prendono di peso Harry facendolo alzare dal mio divano.
"Noi andiamo" dicono in coro le due.
"Andiamo?" Chiede stupito Harry indicandosi.
"Si andiamo" dice svelta Rose dandogli un bacio a stampo. Il riccio alza le spalle e si fa condurre fuori da quella matta della sue ragazza.
Quando finalmente io e il moro restiamo soli cerco di alzarmi con più decisione e ce la faccio mettendomi a rassettare casa nonostante non ci sia molto da mettere a posto.
Louis resta zitto a fissarmi fare avanti e indietro e dopo aver messo tutto in ordine cercando di metterci più tempo possibile, sono costretta a tornare in salotto da lui.
Mi siedo sul divano di fronte a lui e rimaniamo zitti entrambi a guardarci.
"Ti sei calmata?" Chiede dopo un pò Louis e quasi mi sobbalzo a sentire la sua voce dopo tanto tempo.
Non rispondo perché altrimenti gli dovrei urlare contro che lo odio perché se ne andrà, lo odio perché dovrò preoccuparmi per lui e lo odio perché mi ha fatto affezionare.
"Comunque non sei andata ancora a fare pipì" continua con un mezzo sorriso.
"Cosa?" Chiedo presa alla sprovvista.
"Prima ti volevi alzare dalle mie gambe perché hai detto che dovevi andare a fare pipì. Non ci sei ancora andata"
Quando collego le sue parole, mi viene da ridere ma mi trattengo sbuffando sonoramente.
"Parliamo da persone adulte o andiamo avanti a monosillabi e versi?" Chiede calmo anche se si può notare un velo di irritazione nella sua voce.
"Non voglio che vai via" dico con voce più piccola di quanto volessi.
"Non voglio andare via ma devo lavorare"
"Sarai in pericolo?"
"Nah. Sono più in pericolo quando sto con te" cerca di alleggerire la tensione.
"Davvero Louis: devo preoccuparmi?" Chiedo guardandolo fisso negli occhi.
Si alza e si avvicina al divano chinandosi alla mia altezza: mi scioglie la coda e passa le dita tra i miei capelli portando poi una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
"Sono morbidissimi" sorride.
Mi da un bacio sulla mandibola e mi tocca per qualche altro istante i capelli prima di baciarmi la fronte soffermandosi per qualche istante sulla mia pelle.
"Non ti mentirò dicendoti che vado in vacanza ma non sarò più in pericolo di quanto non lo sia qui".
"Davvero?" dico giocando con la sua felpa.
"Davvero" dice poggiando le sue mani sulle mie.
"E se venissi con te?" Propongo prima di rendermene conto.
"No principessa" dice sicuro Louis ma senza astio nella voce. È come se cercasse di tranquillizzare una bambina e si, in questo momento e con lui, mi sento davvero piccola.
"Perché?"
"Perché impazzirei a pensare che ti potrebbe succedere qualcosa e allora si che sarei in pericolo"
"Anche qui potrei essere in pericolo" borbotto imbronciata.
"No qui sanno tutti che sei la mia principessa e quindi sei off limits"
"Ma se non siamo usciti mai insieme"
"Facciamolo"
"Cosa?"
"Usciamo. Vai a prepararti. Andiamo a fare un giro per negozi"
"Dobbiamo proprio?"
"Sei la prima ragazza che rifiuta la proposta di fare shopping. Potresti finire al tg"
Gli faccio una linguaccia. "È che non trovo mai nulla che mi piaccia"
"Vedrai che oggi sarò il tuo portafortuna" mi dice alzandomi e portandomi verso le scale.
"Va a prepararti" mi dice accompagnando le sue parole con una leggera pacca sul sedere.
Do giusto una sistemata ai capelli rifacendo la coda che Louis aveva sfatto e mi rinfresco tornando da lui.
Prendo chiavi e cellulare e dopo aver chiuso la porta ci incamminiamo verso la sua moto.
In pochi minuti siamo in centro e iniziamo il nostro giro per negozi. Naturalmente potrete immaginare il mio entusiasmo: vi dico che contrariamente al solito era Louis che mi trascina mentre io imbronciata mi limito a rifiutare tutti i vestiti che mi propone.
"Dai su un pò di entusiasmo" ridacchia poggiando un braccio sulle mie spalle mentre io mi appoggio a lui.
"Yuppi" mi esce fuori mentre alzo ironica un braccio al cielo.
"Ecco, siamo sulla buona strada" continua a ridere.
"Louis" sento chiamare da una fastidiosa voce da oca alle mie spalle.
Ci giriamo lentamente e quando vedo Lucy stringo la mia presa su Louis.
"Lucy" saluta svogliato lui mentre si rigira pronto a riprendere il nostro giro.
"Aspetta. LouLou -no aspettate: LouLou!? Ma è un barboncino o un criceto?- non mi presenti la tua amichetta?"
"Io non sono la su.." cerco di dire ma LouLou mi blocca.
"Lei è la mia ragazza, Nicole. Lei è Lucy"
"Una sua cara amica"
"Una mia vecchia conoscente" la corregge il moro.
"E così tu saresti la sua ragazza?" Continua rivolta a me per poi volgere lo sguardo verso di lui "e cosa avrebbe lei in più di me? A parte i chili naturalmente"
Sento tutto il sangue affluirmi sulle guance. La cattiveria di questa ragazza non ha limiti. Però ha ragione: lei è bellissima e io sono io.
Prima che Louis possa dire altro, stacco la sua mano da me e corro via mentre calde lacrime mi rigano le guance.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora