LOUIS
Mamma si siede al tavolo con davanti una tazza fumante di the e ne porge una anche a me. Mi siedo di fronte a lei e la vedo sospirare prima di parlare.
"Non voglio farti la predica sullo stare attento a quello che fai" inizia e io annuisco sollevato. "Però voglio dirti di non comportarti da stupido"
"Mamma io sono felice"
"Si vede. I tuoi occhi brillano ogni volta che guardi Nicole."
Mi sento in imbarazzo a parlare di certi argomenti con mia madre. Non lo avevo mai fatto anche perché le mie esperienze si limitavano ad una sveltina.
"È una brava ragazza. Non farla soffrire o ti rincorro col battipanni come quando eri piccolo"
Scoppiamo entrambi in una risata anche se la sua è più moderata.
Devo dirle anche di quello che è successo con Mark.
"Mamma io tra due giorni parto per l'Irlanda"
Il cucchiaino che teneva tra le dita cade bruscamente nella tazza facendo si che un pò della bevanda si sparga sul tavolo.
"Perché?"
"Credo che tu conosca già la verità" rispondo imponendomi di guardarla negli occhi.
"Nicole lo sa?"
"Si"
"Ed è d'accordo?"
"Credo che se potesse mi strozzerebbe ma ha deciso comunque di starmi accanto"
"Devo preoccuparmi?"
"No. Andrà tutto bene. Anche perché ora ho un motivo in più per tornare sano e salvo" dico indicando con un cenno del capo la porta della mia stanza.
"Non so cosa dirti. Sai che vorrei che uscissi da tutto questo schifo"
"Lo so mamma ma sai anche che abbiamo bisogno di quei soldi"
Un lampo le attraversa gli occhi. "Non ho bisogno di quei soldi sporchi" si alza battendo una mano sul tavolo.
"Ma ne ho bisogno io e ne hanno bisogno le gemelle e lo sai anche tu nonostante non lo voglia ammettere"
"Non riesco neanche a tenere al sicuro i miei figli" sussurra prendendosi la testa fra le mani.
E mi sento in colpa per tutto il dolore che le causo.
"Mamma, mi hai cresciuto bene e stai crescendo bene le gemelle. Non preoccuparti per me anche perché ho trovato qualcuno che possa farlo al posto tuo. E sono sicuro che me la farà pagare con grande piacere se faccio qualcosa di stupido" dico cercando di strapparle un sorriso. E ci riesco anche se è un sorriso triste. Mi bacia la guancia e poi mi da la buonanotte ritirandosi nella sua stanza.
Io, invece, prendo un profondo respiro cercando di calmarmi. L'ultima vosa che voglio è scaricare questa tensione sulla bambolina che mi aspetta nella mia stanza. Verso un'altra tazza di the e torno da Nicole.
La trovo seduta sul bordo del letto con i piedi penzoloni mentre si rigira tra le mani l'orlo della mia maglietta. Chiudo la porta col piede e mi avvicino a lei porgendole la tazza di the.
Mi sorride e ne beve qualche sorso soffiando di tanto in tanto. Io intanto noto i suoi vestiti ben ripiegati sulla scrivania con le scarpe accanto alla porta. Mi spoglio anche io scalciando i pantaloni e togliendo la maglietta che lascio cadere ai miei piedi.
Mi stendo sul letto poggiando la schiena alla tastiera e batto le lenzuola di fianco a me invitandola a sedersi accanto a me.
Posa la tazza mezza vuota sul comodino e si mette subito sotto le coperte stringendomi il busto con le mani gelate.
"Hai sempre le mani fredde"
Annuisce strisciando il naso sul mio petto: fredda anche la punta del naso. Mi provoca un brivido.
La sento sorridere e le passo una mano tra i capelli districando qualche nodo.
"A tua mamma da fastidio se dormo qui?"
"No, le piaci" le dico sorridendo tra i suoi capelli.
"Non pensavo di incontrarla così tua madre."
"Ti sei imbarazzata?"
"Tu che dici?" Mi chiede retoricamente scoppiando a ridere seguita da me.
"È bello sentirti ridere" mi scappa prima che possa accorgermene.
Nicole alza il viso verso di me e mi guarda con le guance tinte leggermente di rosa.
"Ti sento teso. È successo qualcosa?"
Come fa a indovinare sempre quello che mi passa per la testa?
"Ho parlato a mia madre del viaggio in Irlanda"
"Se l'è presa con te?"
"No. Però l'ho delusa"
"E ti dispiace"
Mi posa un bacio all'angolo della bocca accarezzando l'altra guancia con la mano.
"Già. Sembra che io non possa fare a meno di farla stare male"
"Sai da piccola combinavo sempre un sacco di casini e mia madre non faceva altro che rimproverarmi. Così io andavo da mio padre e mi sedevo sulle sue gambe chiedendogli se la mamma mi volesse bene ancora. Allora lui mi stringeva forte e mi diceva che i figli possono combinare tutti i guai possibili e immaginabili ma basta un sorriso per riportare la pace nei cuori dei genitori. Credo che questa cosa valga anche per tua madre. Quindi sta tranquillo e pensa a tornare presto".
Ascoltandola parlare ho sentito una strana morsa alla bocca dello stomaco. Non so cosa farei senza di lei.
"Lo sai che sei proprio la mia principessa?" Le chiedo prendendole la mano ed intrecciando le nostre dita.
"Si me lo ripeti sempre" sorride e la vedo arrossire anche se cerca di nascondermelo.
"Dai ti faccio un massaggio" mi propone e poi mi fa segno di portarmi con il busto più avanti. Lo faccio e lei si mette dietro di me divaricando le gambe ai lati delle mie.
Sono ancora a petto nudo e il contatto con le sue mani fredde mi fa rabbrividire. Sento le sue dita poggiarsi delicate sulle spalle e iniziare a massaggiare i miei muscoli tesi. Chiudo gli occhi per la sensazione rilassante ma li riapro, spiazzato quando sento le sue labbra tracciare la mia colonna vertebrale. Una serie di baci delicati che accompagnano i movimenti delle dita mandandomi in una dimensione parallela e facendo risvegliare in me la voglia di perdermi dentro di lei. Si mette in ginocchio restando sempre dietro di me e fa scorrere le mani lungo le mie clavicole e poi sul tatuaggio che ho sul petto fino a ricongiungere le dita. Questa volta le sue labbra non si fermano e dalla nuca passano alla zona dietro all'orecchio, poi al collo, la mascella, la guancia e l'angolo delle labbra.
Dalle mie labbra fuoriesce un leggero gemito e questo sembra farla risvegliare perché si stacca subito da me e si gira facendo spuntar fuori i piedi dal letto e prende ad attorcigliarsi una ciocca attorno all'indice.
Non mi basta, non ne ho ancora a sufficienza del suo profumo e delle sue labbra. Facendo un pò di pressione riesco a girarla verso di me e le poggio una mano sulla nuca trattenendola accanto a me: le lascio un bacio sulle labbra che approfondisco. La tiro ancora di più vicino finché non le alzo leggermente una gamba affinché si possa sedere su di me.
Lo sento che cerca di resistere alla mia presa ma alla fine cede.
Continuo a baciarla e le sciolgo la coda permettendo ai suoi capelli mossi di incorniciarle il viso.
Porto le mani ai lati della sua maglia, e cerco di sollevarla ma poggia le mani sulle mie e mi ferma.
"Hai detto a tua mamma che non avremmo fatto nulla"
"Infatti non voglio fare nulla" rispondo con aria innocente.
"Ah no?" Chiede alzando un sopracciglio.
"No, non voglio fare nulla. A parte questo" dico baciandola senza darle il tempo di ribattere e con un gesto più deciso, sollevo la maglia e la tolgo gettandola sul pavimento accanto ai miei vestiti.
Mi bacia per non darmi il tempo di guardarla ma se non posso guardarla con gli occhi lo farò aiutandomi con le mani. La sento rabbrividire man mano che le mie mani tracciano scie delicate sulla sua pelle.
"Ti va di provare una cosa?"
Nicole sbarra gli occhi e la vedo arrossire.
"Non è quello che pensi" anche se lo vorrei! "E poi sarei io quello malizioso" le dico affondando l'indice nella sua guancia. Arrossisce davvero tanto e io le do un bacio sulla guancia sorridendo sulla sua pelle.
"Allora?" Chiedo con un pò di insistenza riprendendo il discorso di un attimo fa.
"Va bene" mi risponde in un sussurro e tiro un sospiro di sollievo. Non sono mai stato così tanto tempo senza stare con una ragazza e, per quanto io voglia aspettarla, ho delle esigenze.
Le sorrido prima di lasciarle un bacio a stampo e poi impugno i suoi fianchi in una presa decisa anche se sto attento a non farle male.
"Muoviti su di me" le dico riappoggiandomi alla tastiera del letto e portandola con me.
"Cosa?" Chiede stupita.
"Così" le dico prima di guidarla nei movimenti. Sento subito i boxer diventare più stretti però ho voglia di sentire di più lei.
Un suo movimento un pò più deciso mi fa scappare un gemito. Quando riacquisto un attimo di lucidità riapro gli occhi e la vedo poggiarsi alle mie spalle con gli occhi socchiusi.
Per quanto non lo voglia ammettere, sta piacendo anche a lei e questa cosa non potrebbe farmi più felice. Il fatto che nessuno l'abbia toccata e che io sia il primo a farle provare certe cose, mi eccita ancora di più. Sentire il suo respiro accelerato e vederla mentre combatte per tenere gli occhi aperti e mantenere un ritmo costante è il tocco finale.
Ribalto la situazione e porto le mani ai bordi dei pantaloncini chiedendole silenziosamente la possibilità di toglierli.
Un velo di preoccupazione attraversa i suoi occhi e allora le lascio un bacio a stampo. "Aspetterò per fare l'amore con te ma voglio sentirti un pò più vicina"
Annuisce e finalmente posso sfilare quello strato di stoffa che mi impediva di toccare le sue gambe.
Questa volta sono io a muovermi su di lei e la sensazione inaspettata le provoca un gemito che fa si che io mi muova più velocemente. Le mie mani scendono dai fianchi all'interno coscia per poi sfiorare i suoi slip constatando che mi vuole come io voglio lei. Le lascio una serie di baci sul tutto il viso riprendendo i miei movimenti anche se un pò più veloci e mi avvicino al suo orecchio.
"Vedo che ti sta piacendo. Sembri già pronta per me e non sai quanto vorrei sprofondare in te". Non ero mai stato così spinto con lei e credo che queste parole le provochino una sensazione più forte dei miei gesti.
Si aggrappa alle mie spalle e sussurra un flebile "Louis" prima di chiudere gli occhi ed iniziare a respirare profondamente per recuperare fiato.
Mi muovo su di lei ancora un altro paio di volte prima di sentire i boxer umidi.
Ora si che sono rilassato.
La bacio per qualche minuto e una volta sicuro che è ritornata da me vado in bagno a cambiarmi.
Quando torno la trovo rivestita e con le guance che vanno a fuoco.
Decido di non infierire per non metterla ancora in imbarazzo così la prendo in braccio scostando le lenzuola e stendendo entrambi i nostri corpi sul materasso morbido per poi ricoprirci.
"Notte principessa" le dico anche se in realtà penso che sia già nel mondo dei sogni.
STAI LEGGENDO
No control- Louis Tomlinson
أدب الهواة-Tutti hanno bisogno di qualcuno -Io no -Perché? -Perché ho bisogno solo di te. Il Sequel è "If I could fly" #276 in Fan Fiction 23/11/2016 #141 in Fan Fiction 18/12/2016 Grazie a @Silvie_Marie per la bellissima copertina!