Capitolo 7

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NICOLE
"E dove l'hai trovata lei?"
Quando sento queste parole, mi giro e vedo una ragazza bionda, poco vestita, ma bellissima. Ha due occhi verdi luminosi e due labbra carnose; è magra e con le forme al posto giusto. Davvero non capisco cosa ho pensato quando ho accettato. Sono tutti così diversi da me e io non c'entro nulla né con loro né con Louis. Non mi sono neanche accorta di aver abbassato lo sguardo fin quando Louis non cerca di riprendermi la mano. Non so perché ma lo scanso; lui mi incenerisce con lo sguardo ma ancora di più lo fa con quella ragazza che non smette di sorridere perfidamente.
"Che ci fai qui Lucy?" Le chiede acidamente.
"È una festa Lou, cosa vuoi che faccia? Mi diverto. E tu con questa qui?" Dice indicandomi con il mento.
Inizio a sentire gli occhi pizzicare ma cerco di non darlo a vedere.
"Questi non sono affari tuoi. E se ci sei tu qui, di certo può starci anche lei"
"Ma chi credi di prendere in giro, te stesso? Lo sai anche tu che lei non è come noi né tanto meno potrà soddisfarti."
"Basta Lucy" ringhia Louis ma non c'è bisogno che vada avanti.
"Scusate vado a prendere una boccata d'aria" dico abbastanza ad alta voce affinché mi sentano. Louis mi guarda con gli occhi sbarrati ma prima che possa dire qualcosa mi incammino verso l'uscita lasciandomi trasportare dalla massa di persone. Prendo l'uscita sul retro e mi siedo su una panchina togliendo le scarpe alte e reggendole in mano mentre guardo la luna piena.
LOUIS
"Lucy è meglio che te ne vai"
"Che c'è? Ti ho rovinato l'uscita con quella?" Chiede ridendo.
Prima che possa rispondere interviene Liam.
"Va via. Ora!" Quasi urla. Lei si allontana dal nostro geuppo e io guardo Liam.
"Vado a cercarla"
"No lascia, vado io" mi dice. Mi spinge sul divano accanto agli altri che mi guardano dispiaciuti. Lo sono di più io però: l'ho visto il lampo di tristezza nei suoi occhi e si sentiva nell'aria quanto era a disagio. Ma non ne aveva motivo. Maledizione a Lucy e quella sua boccaccia. Proprio ora che iniziava a fidarsi di me.
Harry mi guarda come a chiedermi il permesso di parlare e io gli faccio segno di muoversi.
"Questi sono tuoi" mi dice passandomi una busta con dei soldi. "Il capo ha detto che abbiamo fatto un buon lavoro e che presto ci farà sapere cosa fare" continua.
Annuisco e dopo aver controllato sommariamente il contenuto della busta la metto in tasca tornando a pensare a quella complicata ragazza dagli occhi cioccolato.
LIAM
La trovo seduta su una panchina davanti casa, con le scarpe in mano e lo sguardo puntato verso la luna.
"Ehi" le dico sedendomi.
Sembra così fragile che ho paura di romperla anche solo a parlarle.
"Ehi" ricambia abbassando lo sguardo.
"Non abbiamo iniziato col piede giusto. Io sono Liam" dico porgendole la mano. Mi guarda e accenna un sorriso che però non coinvolge gli occhi.
"Io sono Nicole" dice ricambiando la stretta.
"Mi dispiace per Lucy, è una stronza."
"Ma aveva ragione. Io non c'entro niente con voi" afferma tornando a guardare la luna.
"Non puii lasciarti buttare giù dalla prima troia che ti dice che non vai bene. Primo perché nessuno ha il diritto di sminuire un altro e secondo perché non è vero. Stai riuscendo a sciogliere il cuore di ghiaccio di Louis Tomlinson e non puoi di certo essere una persona qualunque."
La vedo arrossire.
"Io non so neanche cosa siamo" sussurra.
"Conosco Louis da tanto. E non l'ho mai visto prendere sul serio una ragazza. È difficile anche per lui. Datevi tempo"
"Ma cosa potrebbe trovarci in me? Guardami: sono diversa da Lucy. Non ho un corpo di tutte quelle ragazze che gli vanno dietro. Chi mi dice che non si stancherà tra qualche giorno?"
"Se ti riferisci al fatto che Louis potrebbe non provare attrazione per te, è tutta una cazzata. Puoi fare sesso con tutte le modelle che vuoi ma quando fai l'amore con la ragazza che vuoi, è tutta un'altra storia. Potrai non avere il fisico di Lucy ma ti assicuro che hai le curve al punto giusto e io me ne intendo" le dico sorridendole e mettendo la lingua tra i denti. La vedo arrossire e poi scoppiare a ridere. Ha una risata contagiosa e non posso fare a meno di seguirla.
"Grazie" mi dice. Le porgo una mano e l'aiuto ad alzarsi. Dopo di che la abbraccio e dopo un iniziale stupore ricambia anche lei. La conosco da pochissimo ma credo sia impossibile non affezionarsi a questo scricciolo.
"Che dici entriamo?".
Mi guarda titubante.
"Louis sarà in pensiero".
Annuisce leggermente e poi mi dice che deve infilare le scarpe.
"Lascia perdere quelle armi di tortura" le dico e le strappo un altro sorriso.
Lei alza le spalle e prende la mano che le avevo teso ed insieme rientriamo.
NICOLE
Parlare con Liam mi ha fatto bene. È un bravo ragazzo e mi fa piacere sia il migliore amico di Louis. Louis: l'ho lasciato lì e sono scappata come una stupida. Chissà cosa penserà di me, sicuramente che sono una bambina. Alzo gli occhi al cielo per l'assurda situazione in cui sto. Maledizione a quando ho accettato di venire.
"Siamo tornati" annuncia Liam ad alta voce. Guardo Louis con la coda dell'occhio mentre cerco di non incontrare lo sguardo di nessuno. Vedo i suoi occhi saettare sulle mani mie e di Liam ancora unite e si alza all'improvviso.
Mi prende la mano che prima stringeva quella del suo migliore amico e inizia a trascinarmi verso le scale. Non mi oppongo anche perché questa musica è assordante. Louis spalanca tutte le porte delle camere da letto ma sono occupate così alla fine entriamo in una specie di studio. Accende la luce e chiude la porta a chiave.
"Sei arrabbiata?" Mi chiede avvicinandosi e passando le mani lungo le mie braccia. Mi guarda dritto negli occhi e io mi incanto a guardarlo. È così bello.
"No" sussurro. Vorrei chiedergli se lui invece è arrabbiato con me ma non ne ho il tempo perché mi ritrovo con le spalle al muro e le mie mani strette alle sue ai lati della mia testa. Non mi sono neanche accorta che mi ha sfilato le scarpe dalle mani. Lo guardo anche io e dopo qualche attimo le sue labbra sono sulle mie. È un bacio dolce: strofina le sue labbra sulle mie, senza fretta e tira leggermente il labbro inferiore tra i denti. Poi sento la sua lingua percorrere il labbro inferiore e un gemito leggero esce dalle mie labbra. Questo gli da una spinta in più per intensificare il bacio. Le sue mani lasciano le mie e le poggiano sui miei fianchi iniziando a disegnarci sopra cerchi concentrici. Le mie mani finiscono sulle sue spalle e lo stringo più a me. La sua lingua esplora delicatamente il mio palato e io faccio lo stesso perdendomi nel suo profumo.
All'improvviso mi sento sollevare e cerco di staccarmi per dirgli di mettermi giù ma lui ringhia e mi morde il labbro inferiore facendomi mugolare. Mi trasporta per qualche metro nella stanza senza fatica e senza staccarsi da me e posso sentire i muscoli tesi sotto le dita. Poi mi ritrovo seduta su una superficie fredda: un tavolo da biliardo. Louis è tra le mie gambe mentre le sue mani si infilano sotto la maglia e arrivano alla schiena. Il suo è un tocco delicato ma che fa aumentare sorprendentemente il mio battito. Muove le sue dita sulla mia pelle e arriva a poggiare il palmo sulla schiena mentre con i pollici mi sfiora il seno. Una scarica di brividi mi inonda la schiena e lo stringo più a me mettendo le mani tra i suoi capelli e tirando leggermente le punte. Le mani di Louis scendono e riportano giù la maglia. Si stacca poi da me e mi guarda.
LOUIS
Quando mi stacco non posso fare a meno di osservarla: ha le guance rosse, i capelli arruffati e le labbra gonfie. È bellissima.
"Sei bellissima" le dico sfiorandole la guancia con la mano. La vedo arrossire. E mi viene voglia di fare una cosa.
"Posso fare una cosa?" Le chiedo e la vedo rifletterci su per poi annuire.
Le do un bacio a stampo e le faccio inclinare leggermente il capo in modo da avere completo accesso al suo collo. Parto dal punto in cui la clavicole finisce ed inizia il collo e inizio a salire lasciando umidi baci. Quando arrivo poco sotto l'orecchio, la sento gemere e capisco che quello è il punto giusto: inizio a baciare quel punto con più insistenza e a succhiare per far salire in superficie il sangue. Alterno i denti alla lingua e la sento dimenarsi e stringermi le braccia per non emettere suoni. Sorrido e quando sono soddisfatto mi stacco e soffio leggermente sopra il mio marchio.
Rabbrividisce. È incredibile l'effetto che ho su di lei.
Accarezzo il succhiotto delicatamente e poi soffio "Mia" prima di darle un altro bacio.
"Torniamo giù?" Le dico una volta che si è ricomposta.
"Va bene" dice. Le apro la porta e non appena sono uscito anche io le poggio una mano in vita.
Quando arriviamo in soggiorno tutti gli occhi sono su di noi e rassicuro Liam con uno sguardo.
"Nicole vuoi sederti?" Le dice ma lei guarda verso di me. Faccio caso all'ora: è quasi mezzanotte e lei tra poco deve essere a casa.
"No noi andiamo" dico a tutti. Saluto con una pacca sulla spalla i ragazzi mentre lei si limita a fare un cenno della mano a tutti. Liam però si alza e la abbraccia e sento il sangue ribollire. So che posso fidarmi di lui ma sento verso di lei un senso di protezione innato. Non posso farci nulla.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora