Capitolo 17

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NICOLE
Credo che la mia faccia abbia passato 50 sfumature di rosso. Passo lo sguardo da Scott a Louis fin quando sul suo viso non vedo comparire un sorriso malizioso. Si abbassa all'altezza di mio fratello e gli sistema il grembiule.
"Come ti chiami?" Gli chiede.
"Scott. E tu?"
"Louis."
"Allora sei il fidanzato di mia sorella?"
"No. Non sono il suo fidanzato" dice e il mio cuore perde un battito. In fondo cosa credevo?
"Ma lei è la mia principessa" continua. E qui i miei battiti aumentano a dismisura. Ancora una volta mi sono lasciata prendere dalle mie paure e non gli ho dato fiducia.
Guardo mio fratello osservare attentamente Louis con la manina sotto il mento. "E tu sei il suo principe?"
"Beh non lo so Scott, questo lo dobbiamo chiedere a Nicole"
Lui si gira verso di me: "Tata lui deve essere il tuo principe"
Non so cosa rispondergli. Salivazione azzerata. Poi guardo Louis e lo vedo con un sorriso sghembo. Vuole mettermi in difficoltà.
"Oh piccolo ma io ce l'ho già un principe?"
Louis resta a bocca aperta "sei tu" dico toccando il nasino di Scott.
Louis tira un sospiro di sollievo.
"Ma io sono impegnato"
"Che vuoi dire?"
"Che mi sono fidanzato"
"Ma sei piccolo" dico incredula. A questo punto vedo Louis prendere in braccio Scott.
"Non ascoltare tua sorella. Queste sono cose da uomini"
"Cosa?" Dico io affiancandoli mentre camminano.
"Hai sentito bene! Scott come si chiama la tua fidanzata?"
"Ellie" risponde e le sue guance si tingono di rosso. Adorabile.
"Oh è un bel nome. Quanti anni ha?"
"Così" dice indicando con le dita il numero 3.
"Ha i capelli gialli"
"Tesoro si dice biondi" lo correggo aggiustandogli i ricci.
"Si biondi. E gli occhi azzurri, come i tuoi"
"Oh ma è bellissima allora" continua il mio principe.
"Si lo è. L'ho anche baciata"
Quando ascolto queste parole, quasi inciampo e Louis per fortuna mi regge.
"L'hai baciata?" Chiedo sbigottita.
"Si, qui" dice indicando con l'indice la guancia di Louis. Rilascio l'aria che stavo trattenendo e gli sorrido. Per fortuna siamo arrivati all'asilo.
Non avrei sopportato altro.
"Torni anche quando Nicole mi viene a prendere?"
"Non lo so, piccolo ma se non ci sarò comunque ci vedremo presto."
"Mi sei simpatico"
"Anche tu" gli dice accarezzandogli i capelli.
Scott lo tira per la maglietta e Louis si abbassa. Gli da un bacio sulla guancia e fa lo stesso con me per poi scappare dalla sua Ellie che lo aspetta alla soglia.
Sorrido a vedere una scena così tenera e poi sento le braccia di Louis avvolgermi i fianchi.
"Non ci siamo ancora salutati" mi dice.
"Hai ragione ma hai visto quella piccola peste quanta energia ha" rispondo poggiandomi al suo petto mentre lui mi bacia i capelli. Mi giro tra le sue braccia e unisco le nostre labbra. È un bacio dolce e lento e sento le sue mani stringersi sui miei fianchi mentre io gli tiro leggermente i capelli.
"Hai le guance rosse"
"Lo so"
"Sei bellissima quando ti imbarazzi ma con me non devi essere timida"
"Io.. ecco.. beh andiamo?" Chiedo.
Mi prende la mano e intreccia le nostre dita. In poco tempo arriviamo a scuola e siccome manca ancora qualche minuto prima del suono della campanella, ci sediamo al nostro muretto.
O meglio io mi siedo, mentre lui è in piedi tra le mie gambe. Pensando a come siamo seduti, mi vengono in mente tutte le volte in cui ci siamo ritrovati in questa posizione.
"Stiamo pensando la stessa cosa" mi sussurra all'orecchio.
"Che ne sai?"
"Perché i tuoi occhi brillano come i miei. Stavi pensando a quante volte ci siamo ritrovati così e a quello che è successo ogni volta" continua.
"Forse" gli dico poggiando le mani sulle sue spalle.
Mi da un colpetto leggero sul naso e poi mi bacia in un modo in cui non aveva mai fatto. Non mi da tempo di respirare: la sua bocca è sulla mia e sembra non volermi lasciar andare. Morde e bacia le mie labbra e mi stringe a sé facendo combaciare i nostri petti. Quando ci stacchiamo noto che lui ha i capelli scombinati quindi posso solo immaginare in che condizioni siano i miei.
"Questo è solo un piccolo esempio di quelli che ti farei"
Non so cosa rispondere e abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Io devo andare a lavorare" mi dice guardando l'orologio. "Non so se faccio in tempo a venirti a prendere"
"Oh non preoccuparti. Ci vediamo stasera?" Chiedo.
"Non credo. Ho da fare con i ragazzi". Vedo nei suoi occhi l'ansia di una mia possibile domanda. Ma mi ha detto che devo imparare a fidarmi e così devo fare.
"D'accordo" gli dico scendendo dal muretto.
"Ti chiamo però" mi dice con un sorriso dolce.
"Va bene." Gli do un bacio sulla guancia e faccio per entrare ma mi ferma.
"Sei arrabbiata?"
"Cosa? No" dico scuotendo la testa. Mi fa piacere che si preoccupi del fatto che possa essere arrabbiato ma non lo sono, o almeno non ancora. Vorrei che mi dicesse cosa gli passa per la testa e cosa deve fare stasera ma devo dargli una possibilità.
"Sicura?"
"Come del fatto che mi piaci" dico di getto e subito vedo sul suo viso un sorriso felice.
Mi bacia la fronte e si allontana mentre io raggiungo le mie amiche. Mentre cammino ripenso a quel gesto: amo quando mi bacia la fronte perché mi fa sentire coccolata, al sicuro. Ma soprattutto felice.
Poco prima di raggiungere le ragazze, quella tipa dell'altra volta mi ferma di nuovo.
"Frequenti ancora Tomlimson? Vuoi proprio soffrire allora". Fa per allontanarsi ma la blocco per un braccio. Il cuore va a mille e ho paura di cosa potrebbe dirmi ma dall'altra parte ho voglia di sapere.
"Che vuoi dire?"
"Quello che ho detto" mi risponde con un'alzata di spalle. Quando sto per rispondere, la campanella suona e lei si libera dalla mia stretta andando via. Raggiungo Sophie e Rose ed entriamo in aula. Abbiamo tutte e tre inglese. Per fortuna il bidello viene a dirci che non c'è e io e Sophie esultiamo mentre Rose resta ferma a guardare fuori dalla finestra.
ROSE
"Ehi" mi dicono le ragazze sedendosi accanto a me.
"Ehi" ricambio.
"Ci dici che succede?"
"Niente" dico. E in realtà è vero: non succede niente perché ho la mente talmente annebbiata da non riuscire a pensare.
Il bacio di ieri mi ha mandato totalmemte in confusione.
"Io e Harry ci siamo baciati".
Vedo le ragazze trattenersi dall'esultare.
"E come mai quella faccia?" Chiede Nicole.
"È tutto un casino" sbuffo.
"Lui è così dolce con me anche quando mi comporto da stronza. E credetemi, me ne accorgo. Però ho mille dubbi per la testa. Ci conosciamo da poco e lui sembra starmi vicino come se ci conoscessimo da una vita. Sa come prendermi, mi sopporta nei miei momenti isterici e mi fa sentire protetta."
"Non sono cose brutte" dice Sophie.
"Lo so ma ho paura che non appena inizi ad apprezzarle potrebbero finire"
"Ma Harry ti piace?"
"Credo di si. Con gli altri ragazzi non mi era mai capitato di arrossire. Con lui sembro un semaforo sempre rosso. È premuroso, mi è sempre vicino ma se volesse solo giocare?"
"Senti Rose. Ti dico la stessa cosa che voi avete detto a me quando ho conosciuto Louis. Dai una possibilità a Harry; è vero potrebbe non essere quello giusto ma non precluderti la possibilità di essere felice"
"Stai diventando saggia" dico a Nicole dandole una leggera spallata lei ride.
Mi vibra il telefono ed è un messaggio di Harry.
Lo leggo e parlo ad alta voce "Vuole portarmi a pranzo fuori."
"Accetta!" Urla Sophie facendo si che qualcuno si giri.
La guardo male e poi annuisco.
Le mie amiche mi guardano con gli occhi a cuoricino e io non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo e dirigermi verso le macchinette.
LOUIS
Arrivo da Joe in orario e dopo aver scambiato qualche battuta, mi metto a lavoro. All'improvviso il mio cellulare squilla.
"Tutto confermato per stasera"
"Certo Mark. Ci saremo"

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora