Capitolo 12

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LOUIS
Pian piano annullo la distanza tra le nostre labbra: la sua bocca sa di menta fresca e in questo momento è il sapore più buono di sempre. Stare in questa posizione mi fa decisamente voglia di andare oltre il bacio ma so che non posso. E allora mi concentro su di lei e mentre approfondiamo il bacio facendo giocare e unire le nostre labbra schiudo gli occhi fermandomi un attimo ad ammirare il suo viso rilassato e arrossato. Decisamente meglio rispetto al broncio che aveva poco fa. Ad un certo punto anche lei apre gli occhi e si stacca da me.
"Perché mi guardi?" Mi cheide passando le mani tra il mio ciuffo e aggiustandolo. Sembra una mamma che si sta prendendo cura del suo bambino guardandolo con occhi dolci.
"Sei bellissima" le dico e vedo le sue guance prendere fuoco mentre mi tira a sé per poggiare il viso nell'incavo del mio collo. Mi poggio leggermente a lei e mi tengo su solo con un braccio; mi avvicino al suo orecchio.
"Non sai l'effetto che mi fai" le sussurro iniziando a darle degli umidi baci lungo il collo e la sento sospirare. Giungo nello stesso punto in cui le avevo fatto il succhiotto l'altra volta ed è ancora leggermente visibile.
"Forse è il caso di rimarcarlo" dico tracciandone il contorno con la lingua.
"O forse è il caso che te ne faccia uno anche io. Posso?"
"Puoi farmi tutto quello che vuoi" dico facendole l'occhiolino.
Lei mi sorride e io mi poggio con le spalle alla tastiera. Lei si mette nella mia stessa posizione accanto a me. Sta per avvicinarsi al mio collo ma la fermo. È troppo distante per i miei gusti. Ho bisogno di sentirla vicino. Sempre.
La tiro cercando di farla salire sulle mie gambe ma fa resistenza abbasando lo sguardo.
"Che c'è?" Chiedo cercando di non essere brusco.
"Nulla"
"Perché non ti avvicini allora?"
"Sto bene anche qua"
"Si può sapere perché non ti vuoi mai avvicinare?"
Non mi risponde. Abbassa lo sguardo ed inizia a torturarsi le mani.
"Allora?" Dico prendendole il mento e alzandolo.
"Non mi va più"
"Scusa?" Chiedo sbalordito.
"Non mi va più. Puoi andare via?"
"Certo" dico alzandomi di scatto e uscendo dalla finestra come al mio solito. Crede davvero che possa comportarsi come vuole? Ho cercato di essere quanto più gentile possibile e vengo ripagato con lei che si comporta da stronza: bella merda! Io vorrei dannatamente sapere cosa le passa per la testa ma è così chiusa. Maledizione!
NICOLE
Ma che diavolo ho combinato! Sono un completo disastro. Quando mi ha chiesto di salire sulle sue gambe sono completamente andata in crisi: non mi sento sicura del mio corpo e stare in quella posizione con Louis mi mette a disagio. Lui è abituato ad avere intorno tante belle ragazze, cosa deve farci con me? Se fossi salita sulle sue gambe si sarebbe reso conto della realtà e mi avrebbe lasciato amcor prima di stare davvero con me.
Il mio nervosismo sfocia in un pianto isterico e così passo non so quanto tempo finché non mi addormento.
La mattina dopo esco prima che mia mamma possa vedermi. Quando arrivo a scuola mi siedo sul nostro muretto. Non so neanche perché lo chiamo "nostro" ma un pò lo è perché qui è iniziato tutto. Sospiro e mi lascio trasportare dalla mia musica. Neanche lei questa volta riesce a distrarmi completamente. Sospiro ancora e poi vedo davanti a me due ombre.
"Tata sembri un cadavere"
"Grazie" fingo un sorriso.
"Che hai fatto?" Chiede Sophie abbracciandomi e inizio a piangere come una bambina.
"Sono un disastro" sussurro tra i singhiozzi.
"Che è successo?" Chiede Rose.
Ma io non riesco a calmarmi. Sophie si stacca dal mio abbraccio e mi asciuga le lacrime.
"Respira" mi dice e lo faccio.
"Ancora" e ripeto quel l'azione.
"Ora parla"
"Ho litigato con Louis"
"Che ha fatto?"
"Non è colpa sua, credo. No anzi ne sono sicura. O almeno non completamente.."
"Basta. Raccontaci tutto" dice Sophie.
"Ieri è venuto da me. Gli ho chiesto dov'era stato ma non ha voluto dirmelo e mi ha chiesto di dargli tempo. Avevamo quasi fatto pace e beh diciamo che stavamo parlando di succhiotti. Gli avevo proposto di fargliene uno e stavo per farlo quando lui mu ha chiesto di sedermi sulle sue gambe e io non ho voluto. Ha provato a parlarmi ma io l'ho cacciato via e si è arrabbiato"
"Beh.." dice Rose.
"Si forse.." prova Sophie
"Sentite lo so che ho sbagliato. Non cercate di giustificarmi."
"Perché lo hai fatto?"
"Perché non volevo che si accorgesse di come sono e che non sono all'altezza delle ragazze a cui è abituato. Io ancora non ho capito perché tutto questo va avanti"
"Tata adesso basta!" Mi urla contro Sophie. "Smettila di dire che non sei abbastanza perché sei tutto quello che un ragazzo o qualunque persona sulla faccia della terra cerca. Smettila di giustificarti dicendo che non sei abbastanza perché secondo me questa cosa ti fa comodo. Ti puoi rifugiare nel tuo mondo senza metterti in gioco. È troppo facile così"
Sbuffa e si siede accanto a me.
Guardo Rose perché so che anche lei ha qualcosa da dirmi.
"Vedi Tata, lo sappiamo che per te non è facile ma non ce la facciamo a vederti buttare via così la possibilità di essere felice. Certo, non puoi sapere se è una storia che durerà per sempre ma di sicuro a te Louis interessa. Lo stai negando a te stessa e stai allontanando lui. Se ti sta vicino un motivo c'è e non è di certo qualche scommessa o cosa simile. Tutti lo hanno notato che il suo sguardo di ghiaccio scompare quando ci sei tu. Ed è vero che Louis ha un suo passato ma questi non vuol dire che con te si comporterà da stronzo. Quindi ora vai da lui e gli dici che ti sei comportata da completa idiota e gli spieghi tutti i tuoi drammi mentali. Vedrai che andrà tutto bene."
"Non so dove trovarlo" sussurro.
"Chiamalo"
Compongo il mumero ma poco dopo scatta la segreteria.
"Spento" affermo.
"Aspetta" mi dice Sophie.
LIAM
Sono ancora mezzo addormentato quando sento il cellulare squillare e accetto la chiamata senza sapere chi sia.
"Liam" sento una voce dall'altra parte.
"Sophie"
"Si esatto" dice ironica.
"Sei ancora arrabbiata?"
"Oh sono furiosa ma al momento questo non conta. Sai dov'è Louis?"
"Si è qua da me" dico sbuffando. Quella ragazza è impossibile.
"Bene mandami l'indirizzo"
"Ok. Ma che è successo?"
"Nicole ha bisogno di parlare con il tuo amico"
"Ci vediamo?"
"No"
"Non fare la bambina"
"E tu non fare l'idiota" mi dice e attacca. Mi viene da ridere per quanto sia testarda. Ho deciso: la vado a prendere a scuola. Le mando il mio indirizzo e mi alzo andando a bussare alla porta di Louis. Ne esce fuori Lucy e si vede che ha una faccia da notte post-sesso. Ma che diavolo ha combinato quel l'idiota?
"Io vado a fare una doccia" mi dice Lucy e io faccio una smorfia.
Entro nella stanza e trovo diverse bottiglie di birra e una di vodka mezza vuota. Louis sta sotto le coperte e dorme ancora. Spalanco le finestre e lui scatta in piedi. Ha un aspetto orribile.
"Che hai fatto?"
"Hai bisogno di un disegnino?" Chiede ironico.
"Non fare lo stronzo. Nicole tra poco viene qua. Fai andare via Lucy"
"Non ci penso proprio"
"Si può sapere che ti passa per la mente?"
"Questo devi chiederlo a lei" dice e quando Lucy rientra con solo un asciugamani a coprirle il corpo lui sorride malizioso.
"Se non ti dispiace avremmo da fare" mi dice e io esco sbattendo la porta.
NICOLE
"Ragazze oggi non entro"
"Certo Tata ci pensiamo noi. Mi raccomando non farci diventare zie" mi dice Rose. Io sorrido e mi avvio verso l'indirizzo che mi ha dato Liam. Devo davvero scusarmi con Louis.
Quando arrivo, busso e mi apre Liam con un occhio aperto e uno chiuso.
"Ciao Liam" lo saluto sorridendo.
Lui sbarra gli occhi e poi deglutisce sorridendomi in modo tirato.
"Cercavo Louis".
"Oh beh.. ecco"
Non fa in tempo a rispondermi che lui appare alla porta a torso nudo e con un pantaloncino da basket a coprirgli i fianchi. Gli sorrido ma lui resta impassibile e due secondi dopo appare davanti a me Lucy con la maglietta che ieri aveva Louis e gli si avvicina baciandolo appassionatamente.
"Ti serve qualcosa?" Mi chiede lui. E all'improvviso i miei occhi si riempiono di lacrime e corro via non pensando a Liam che mi chiama da casa sua chiedendomi di fermarmi.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora