NICOLE
Louis dorme. Beato lui. Io non posso fare a meno di pensare a tutta questa storia. È già la seconda volta che si presenta da me ferito e io entrambe le volte l'ho curato. Ma non ce la faccio così: non ce la faccio a pensarlo sempre in pericolo e non ce la faccio a sapere nulla della sua vita. Non posso passare le mie giornate a preoccuparmi della sua vita o ad avere paura che si presenti alla mia finestra con una ferita sempre più grave. Forse dovrei chiudere questa storia e lasciare che ognuno vada per la sua strada. Però non so se ce la farei a resistere senza vedere i suoi occhi azzurri, senza quella risata e quella voce roca e senza le sue mani sui miei fianchi o i suoi baci sulla fronte. Vi ho già detto che li adoro no?
Magari domani provo a parlargli. Devo essere sincera con lui.
LOUIS
Mi sveglio quando sento qualcuno scalciarmi. Quando apro gli occhi vedo che non sono in camera mia. Sono da Nicole: ora ricordo che mi ha curato e poi ci siamo addormentati.
"No! Papà!" Mi giro di scatto quando la sento urlare. Si sta agitando tra le mie braccia ed è in lacrime. Non so come calmarla. Provo ad accarezzarle una guancia ma mi scansa e urla più forte. Così la scuoto un pò.
"Nicole sono io, svegliati avanti".
Apre di scatto gli occhi e posso leggere la confusione nei suoi occhi. È in un bagno di sudore e io non posso far altro che stringerla tra le mie braccia.
"Calmati principessa, sono io". La riporto sul mio petto e la cullo cercando di calmarla. Sento che mi bagna il busto con le sue lacrime e mi si stringe il cuore a non poter far nulla. Pian piano si calma e tira su col naso facendomi ridere.
"Va meglio principessa?" Chiedo scostandole i capelli bagnati dalla fronte.
"Si" sussurra.
Mi alzo dal letto e le porgo la mano che lei stringe titubante.
"Che ore sono?"
"Le 2.40 del mattino"
"Oh.. e dove stiamo andando?"
"Vieni" le dico e andiamo verso il bagno.
"Che dobbiamo fare qui?" Chiede stringendosi le mani al petto..
"Darti una rinfrescata" sussurro portando le mani sui bordi della sua maglietta.
Lei mi blocca "no".
"Fidati di me" le dico baciandole la fronte perché so che questo gesto la rilassa incredibilmente. Infatti rilascia il fiato che stava trattenendo.
"Dobbiamo proprio toglierli questi?" Dice indicando il suo pigiama.
"Si. Non preoccuparti. Sei bellissima"
Le do un leggero bacio a stampo e la vedo sollevare le braccia per facilitarmi il compito. Sorrido a vederla come una bambina. La mia bambina. Vorrei tanto sapere cosa le è successo ma deve prima calmarsi. Lascio scorrere anche i pantaloncini lungo le gambe e una volta in intimo, mi lascio un momento per ammirarla. Non so come faccia a sentirsi brutta: so solo che devo usare tutto il mio autocontrollo per non saltarle addosso. Le sorrido e la faccio entrare nella doccia accendendo l'acqua calda e lasciando che essa le rilassi i muscoli. La insapono leggermente e vedo il suo viso distendersi. Dopo poco prendo un asciugamani enorme e lo apro tendendo le braccia:
"Vieni" le dico e lei si raggomitola sul mio petto mentre io la chiudo nel telo bianco.
"Andiamo in camera" le dico dolcemente e lei annuisce. La faccio sedere sul letto e le tampono i capelli fin quando non sono praticamente asciutti. "Adesso cambiati" le dico fermandomi a guardare fuori dalla finestra.
Lo fa velocemente e poi sento le sue piccole mani chiudersi intorno al mio busto.
"Grazie" mi dice prima di lasciarmi un bacio sulla schiena e staccarsi per mettersi a letto.
Mi avvicino a lei e le rimbocco le coperte.
Mi siedo accanto a lei e la guardo mentre lei si tortura le mani.
"Ti va di dirmi cosa succede?"
"Non ora"
Questa cosa un pò mi ferisce perché vuol dire che ancora non si fida di me. Forse ora inizio a capire come deve sentirsi lei ogni volta che mi chiudo in me. Forse è il caso che le dica tutta la verità. Se deve restare con me deve farlo perché lo vuole e conosce la mia storia. E poi se io mi apro con lei potrebbe fare lo stesso. Vorrei sapere cosa la preoccupa e cosa le passa per la testa in ogni momento.
Mi incanto a guardarla mentre gioca con le dita di una mia mano e io le sorrido.
"Vieni?" mi chiede facendole spazio.
"Certo" dico mettendomi accanto a lei e stringendola. Ha sempre un odore così buono.
"Domani parliamo, vero?" Mi chiede
"Tutto quello che vuoi"
"È importante"
"Certo ma non pensarci ora. Riposa"
"Non riesco a chiudere gli occhi"
"Oh neanche io credimi. Ogni volta che lo faccio ho davanti agli occhi il tuo corpo in intimo. Nessuna visuale è mai stata migliore"
La sento nascondersi il viso tra le mani.
"Sei serio?" Mi chiede con la voce ovattata a causa delle mani davanti alla bocca.
Le porto una mano all'altezza del mio inguine e lei la toglie immediatamente dopo aver riconosciuto il mio rigonfiamento.
"Sei un idiota" urla e sussurra allo stesso tempo. Io scoppio a ridere.
"Tu non mi credi. Mi dovrei sentire offeso. Potresti farti perdonare dandomi una mano a risolvere il problema"
La vedo arrossire mentre mi guarda a bocca aperta e io scoppio a ridere di nuovo.
"Scherzavo, tranquilla" le dico accarezzandole i capelli ormai asciutti. "Dormi ora" le dico e la sento annuire passando la guancia sul mio petto.
Prima di addormentarsi passa l'indice lungo uno dei miei tatuaggi.
"Mi piacciono" mi dice.
"A me piaci tu". Rispondo. Non so se mi ha sentito o se se ne ricorderà ma mi sento sollevato ad averglielo detto.
NICOLE
Quando mi sveglio, il mio letto è vuoto.
Allungo la mano e trovo un biglietto.
"Buongiorno principessa, dormivi così bene che era un peccato svegliarti. Ci vediamo davanti scuola, passo a prenderti e ti porto a pranzo fuori. Non accetto un no come risposta"
Sorrido leggendo il biglietto e mi alzo dal letto. Visto che la doccia l'ho fatta stanotte, mi vesto direttamente. Oddio! Stanotte Louis mi ha vista in intimo: ricordo frammenti della notte: lui che mi sveglia, mi lava, mi bacia la fronte, mi coccola. Arrossisco di getto e scuoto la testa per togliermi quell'idea dalla mente.
Scelgo dei jeans neri col risvolto, un paio di vans nere e una maglia grigia con sopra una stampa. Raccolgo i capelli in uno chignon disordinato e scendo in cucina. Mamma è già al lavoro e ha portato con sé Scott; oggi non doveva andare all'asilo per non so quale motivo. Beh, beato lui.
Prendo la solita mela ed esco di casa con la mia musica.
Davanti scuola trovo Rose. Strano. Non è mai stata puntuale.
"Ehi"
"Tata" mi dice abbracciandomi e scoppiando a piangere.
"Ehi calmati, che succede?"
"Harry" mi dice prima di riprendere a singhiozzare.
"Che è successo, non dovevate andare a pranzo insieme ieri?"
"Si ma abbiamo litigato"
"Ti va di raccontarmi?"
ROSE
FLASHBACK
Quando esco da scuola, vedo Harry in lontananza poggiato alla sua macchina.
"Styles" lo saluto ma lui mi tira a sé abbracciandomi.
"Non fare la dura con me" mi dice dandomi un bacio sulle labbra.
"Io sono una dura"
Scoppia a ridere e entra in macchina seguito da me. L'auto è stranamente pulita e non si sente puzza di fumo. Mi rilasso al mio posto mentre il vento mi scompiglia i capelli. Guardo il paesaggio scorrere sotto i miei occhi e alla fine vedo il mare.
"Perché mi hai portato al mare?"
"Non ti piace?" Mi chiede quasi preoccupato.
"In realtà no ma non fa nulla."
Parcheggia e scendiamo e mi tolgo scarpe e calze affondando i piedi nella sabbia piacevolmente tiepida.
"Andiamo a prendere un gelato?" Mi chiede.
"Hai detto che mi portavi a pranzo" mi fingo offesa e vedo il suo volto scurirsi.
"Stavo scherzando. Il gelato va benissimo".
Mi avvio verso il chiosco e poi sento i suoi passi dietro di me. Sembra più nervoso del solito e io non capisco perché.
"Quale prendi?"
"Nocciola" dico felice.
"Un cono alla nocciola e uno stracciatella" chiede e ben presto mi raggiunge col mio cono. Lo mangio felice e lui fa lo stesso.
Però è troppo silenzioso per i miei gusti.
"Tutto bene?"
"Certo. Ho solo pensato che stando fermo e zitto non ti avrei dato modo di urlarmi contro o criticarmi"
Resto stupita alle sue parole e lascio cadere il mio cono dalle mani.
Prima che possa rispondere squilla il suo cellulare e lui si allontana per rispondere. Torna dopo poco.
"Ti porto a casa" dice con voce dura.
Durante il viaggio non dice una parola e io neanche. Non è l'Harry che conosco questo.
Mi lascia davanti casa e appena scendo corre via senza neanche salutarmi.
FINE FLASHBACK.
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No control- Louis Tomlinson
Fanfiction-Tutti hanno bisogno di qualcuno -Io no -Perché? -Perché ho bisogno solo di te. Il Sequel è "If I could fly" #276 in Fan Fiction 23/11/2016 #141 in Fan Fiction 18/12/2016 Grazie a @Silvie_Marie per la bellissima copertina!