Capitolo 40

5.8K 238 52
                                    


NICOLE

Questa volta, poggiata al petto di Louis, il mio sonno è senza incubi. Il calore che emana il suo corpo è rassicurante e mi fa sentire al sicuro. Sono ancora in uno stato di dormiveglia quando sento la porta della mia stanza aprirsi senza fare troppo rumore. Dopo alcuni passi, una mano inizia a scuotermi delicatamente la spalla.

"Nicole svegliati"

Oh no! E' mia madre; che diavolo le racconto? Maledizione a Louis e alla sua incapacità di impostare la sveglia. Se esistesse una colla per tenere gli occhi sigillati per impedirmi di vedere  mia madre in questo  momento, la comprerei anche se costasse milioni.

Mi faccio coraggio ed apro prima un occhio e poi l'altro. Sorprendentemente il volto di mia madre non è adirato; di sicuro vuole delle spiegazioni ma quanto meno non vuole farmi a pezzetti fino a non lasciare più tracce di me.

La mia vocina interiore fa una strana danza della felicità e poi torna sull'attenti, pronta a rispondere alle domande della donna di fronte a me. Dopo averla guardata per qualche istante ed essermi svegliata riprendendo possesso delle mie facoltà mentali, la saluto.

"Giorno mamma"

"Tesoro naturalmente avrai una spiegazione per il fatto che Louis dorme beato attaccato a te". Qualcosa mi dice che se sapesse che non è la prima volta, mi fucilerebbe all'istante.

"Certo mamma" rispondo con voce angelica.

"E vorresti degnarti di dirmela?"

"Certo mamma" rispondo ancora sperando che il bell'addormentato al mio fianco si svegli e mi dia una mano. Ma quando si cercano i Santi in Paradiso non li si trova mai.

"Mi stai prendendo in giro?" mi chiede mia madre guardandomi con un sopracciglio alzato. E non so se sta per scoppiare a ridermi in faccia oppure è arrabbiata ma la stanchezza le impedisce di trucidarmi.

"Non potrei mai" rispondo con un leggero broncio. Cerco anche di fare gli occhi dolci ma non funziona proprio.

"Avanti alzati. Ti aspetto tra 10 minuti in cucina." e prima di uscire aggiunge: "Ah, naturalmente anche Louis è invitato a colazione". A me, personalmente è sembrato più un invito di comparizione per un interrogatorio.

Non appena mi chiudo la porta alle spalle, una risata mi attraversa i timpani. Brutto idiota! (brutto proprio no, mi ricorda la mia coscienza).

"Eri sveglio?" chiedo mentre sento le fiamme che vorrei usare per bruciarlo vivo, attraversarmi gli occhi.

"Forse" risponde con l'aria rilassata e un sorriso enorme a contornargli le labbra. "Non sei così male a fare la parte della brava ragazza" continua.

Prendo il cuscino che ha sotto la testa e glielo lancio in faccia. "Io sono una brava ragazza".

"Certo, una brava ragazza che, mentre il fratellino dorme nella stanza di fianco, seduce il suo ragazzo" risponde sogghignando.

"Senti, hai meno di dieci secondi per ritirare queste scemenze, altrimenti la brava ragazza te la fa pagare".

Non mi fa neanche finire di parlare che si alza all'improvviso e mi blocca sul materasso mettendosi a cavalcioni su di me e tenendo fermi i polsi ai lati della mia testa.

"Dicevi bambina?"

"Lasciami"

"Chiedi scusa"

"Mai"

"Davvero?" chiede portando entrambi i miei polsi in una delle sue mani mentre con l'altra inizia a scendere lungo il mio corpo. E io inizio a scaldarmi.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora