NICOLE
Un caldo raggio di sole mi scalda la guancia e quando ormai la luce diventa troppo forte per continuare a tenere gli occhi chiusi, li apro stropicciandoli con un pugno. Sbadiglio e quando finalmente sono sveglia mi rendo conto del mio imminente bisogno del bagno.
So che non è la cosa più romantica del mondo da pensare dopo aver passato una sera con un tipo come Louis ma ehi, non faccio pipì da un sacco e ieri il mio occhi azzurri mi ha propinato una tazza di the enorme.
Cerco di alzarmi ma un braccio tatuato mi blocca la vita. Provo a spostarlo ma mi stringe di più e come se non bastasse si avvicina poggiando la testa nell'incavo del mio collo.
Ha ancora il respiro leggero e regolare segno che sta dormendo tranquillo e a sentire il suo fiato caldo sulla mia pelle, in me riaffiorano i ricordi di poche ore fa.
Le sue mani che mi tenevano ferma, i muscoli delle braccia che si tendevano ogni volta che si spostava su e giù da me e poi i suoi occhi di un azzurro più scuro, come l'acqua dell'oceano.
E poi mi ricordo come mi sono sentita io: scombussolata all'inizio da tutte le sensazioni nuove, sopraffatta quando mi ha fatto capire che mi voleva e quando mi ha fatto notare che lo volevo alla stesso modo e soddisfatta quando finalmente ci siamo lasciati andare perché ero riuscita ad espormi e in un certo senso dargli un'ulteriore conferma del fatto che a lui ci tengo.
Terminate le mie riflessioni mattutine, il bisogno del bagno mi fa ritornare al presente. Decido di svegliare il bel moro al mio fianco e gli accarezzo i capelli. Mugola un pò e poi apre gli occhi che ancora mostrano il bisogno di qualche altra ora di sonno.
"Buongiorno" gli dico passandogli la mano sulla guancia.
"Giorno principessa -mi dice con una voce più profonda del solito e giuro che potrei sciogliermi a sentirlo parlare così- era da un sacco che non dormivo così bene" mi dice sbadigliando e alzando le mani verso l'alto per stiracchiarsi. Finalmente libera dalla sua presa, provo ad alzarmi ma lui sembra avere altri piani. Ma io davvero non ce la faccio più.
"Louis lasciami" gli dico ridendo.
Alza il viso verso l'orologio e poi lo riporta allo stesso livello del mio.
"Sono solo le 8 e tu non hai scuola" mugugna.
"Si però ho una certa urgenza"
"Che succede?"
"Louis devo fare pipì" borbotto.
Dopo un secondo di silenzio scoppia a ridere e finalmente mi lascia.
"Vai vai, non voglio che bagni anche il mio letto. Credo che ieri sera sia stato sufficiente"
Arrossisco di colpo e me ne vado sbattendo la porta di camera sua. Idiota!
Sto quasi per insultarlo ad alta voce quando seduta al tavolo della cucina trovo sua madre che sorseggia il caffè.
"Buongiorno Nicole. Dormito bene?" Chiede con tono premuroso.
"Si grazie e lei? Come sta Jenny?"
"Meglio e per fortuna stanotte ha dormito così ha fatto riposare anche me. Prendi un caffè?"
Beh direi che la mia pipì debba aspettare. Mi accomodo rimanendo in una posizione un pò rigida e Johannah fa lo stesso porgendomi una tazza fumante.
"Ti va di fare due chiacchiere?"
"Certo" sorrido timidamente. Louis mi aveva detto che se non le fossi piaciuta mi avrebbe fatto un interrogatorio. E questo mi sembra proprio un interrogatorio.
La sedia sembra scottare sotto di me e io mi agito.
"Vivi con i tuoi genitori?" Inizia.
"Beh si vivo con mia madre e mio fratello. Devo ancora terminare la scuola"
"E tuo padre?"
"Beh lui è.. morto" sussurro sentendo già gli occhi pizzicare.
Senza rendermene conto le braccia di Johannah mi stringono rincuorandomi.
Dopo qualche secondo mi stacco "Non si preoccupi, ormai sto metabolizzando la cosa. È successo tanto tempo fa".
"Sei una ragazza forte. Mio figlio ha fatto bene a sceglierti"
Arrossisco e lei continua "speravo di vederlo con una ragazza che lo rendesse felice e che gli facesse capire il vero significato dell'amore e con te sta imparando."
"Beh io non sto facendo nulla di particolare" borbotto sempre più rossa in viso.
"Non essere così modesta!" Continua la mia pseudo suocera accarezzando la mia mano posta sul tavolo.
"Beh dico solo la verità e poi suo figlio mi rende felice.. la maggior parte delle volte" termino con un leggero sorriso.
"Ti autorizzo a fargliela pagare ogni volta che non ti tratta come dovrebbe"
"La ringrazio" rispondo lasciandomi andare ad una risata spontanea.
"Dammi del tu e raccontami come vi siete conosciuti. Quel testone non lo farebbe mai"
"Beh ci siamo conosciuti per caso davanti alla mia scuola e poi lui ha continuato ad insistere per conoscermi mentre io lo rifiutavo per.. beh perchè non sopporto uno dei lati della sua vita. Ma alla fine è riuscito a conquistarmi" termino.
"E tu nonostante quello che fa sei disposta a rimanergli accanto?"
"Si non potrei vivere senza di lui anche se vorrei tanto cancellare quella parte della sua vita. Penso che suo figlio abbia troppo da dare al mondo piuttosto che sprecare la sua esistenza in quel modo. Ma se non riesco a farglielo capire, mi accontenterò di stargli accanto cercando di farlo ragionare sulle decisioni che vuole prendere e che potrebbero metterlo in pericolo"
Quando alzo il viso gli occhi di Johannah sono lucidi e non serve che parli per capire che mi sta ringraziando.
Non facciamo in tempo a continuare che la porta della camera di Louis si apre mostrandolo solo con un paio di calzoncini da basket. Per fortuna ha avuto la decenza di mettere almeno quelli visto che ieri sera si è addormentato in boxer.
"Ehi tu non dovevi fare pipì?" Chiede con aria innocente.
Oh mamma! Ma perché è così inopportuno!? Devo chiedere alla madre se qualche volta da piccolo è caduto dal seggiolone.
"Ehm si, ora vado"
Per fortuna Johannah non interferisce e io mi dileguo in bagno. Quando esco noto che in cucina non c'è nessuno così torno in camera e trovo Louis di nuovo a letto.
"Stai per andare in letargo di nuovo?" Gli chiedo avvicinandomi al letto.
Lui mi tira fino a farmi cadere su di lui.
"Andiamo in letargo insieme" mi dice stringendomi e facendo finta di russare.
•••••
Il tempo passa velocemente e così due giorni dopo mi ritrovo all'aeroporto a salutare i ragazzi che hanno i borsoni in spalla e sono pronti a partire.
Abbraccio Harry e Niall e poi mi fiondo tra le braccia di Louis.
Lui mi stringe a sé baciandomi i capelli e calde lacrime gli bagnano la maglietta.
"Piccola torno presto" cerca di consolarmi e inizia a cullarmi.
"Devi tornare se no ti uccido"
"È una minaccia?"
"Si" borbotto annusando la sua maglietta per tenermi stretto il suo odore.
"Quando torno voglio fare l'amore con te" mi sussurra all'orecchio e non posso far a meno di sentire il cuore perdere un battito.
"Beh allora farai bene a tornare in fretta altrimenti non ti aspetto"
Mi da una pacca sul sedere e io rido.
"Te la farò pagare questa quindi farai bene a riposare principessa perché poi non ti darò scampo".
Chiamano il loro volo e io mi stacco dalla sua maglietta per baciarlo con tutta la passione che ho.
"Mi stai quasi convincendo a non partire" sussurra sulle mie labbra per poi staccarsi a malincuore.
Gli do un ultimo bacio per poi passare a salutare il mio migliore amico.
Posa il bagaglio a terra e poi apre le braccia tra le quali mi fiondo.
"Ehi piccolina guarda che torniamo presto"
"Promesso?"
"Promesso. Te lo riporto intero" mi sussurra all'orecchio.
"Ci conto ma stai attento anche tu". Gli do un bacio sulla guancia e dopo un'ultima stretta ci allontaniamo.
Io e Rose abbiamo gli occhi rossi di pianto mentre Sophie cerca di consolarci. Ci guardiamo un'ultima volta e poi loro scompaiono dalla nostra vista.
Usciamo dall'aereoporto e passiamo l'intera giornata insieme per cercare di non deprimerci più di quanto non lo siamo già.
Sono passate molte ore e ancora Louis non mi ha chiamato. Per quanto le mie amiche possano starmi vicino, fin quando non sentirò la sua voce, non potrò essere tranquilla.
Quando il mio cellulare squilla mi precipito a rispondere senza neanche guardare chi sia.
"Pronto Louis?"
Ma dall'altra parte sento solo una risata.
"Louis?" Provo ancora.
"Non sono il tuo Louis" mi dice una voce maschile che non riesco a riconoscere.
"Chi sei?"
"Non mi riconosci bambolina?"
Un brivido mi percorre la schiena. Thomas.
"Che vuoi Thomas?"
"Solo sapere se Louis è arrivato"
"E a te cosa interessa?"
"Mi dispiacerebbe perdere un caro amico"
"Che vuoi dire?" Dico al limite dell'esasperazione.
"Che magari l'aereo può aver avuto qualche problema visto che è passato tanto tempo e ancora non ti ha fatto sapere nulla"
"Che hai fatto Thomas?" Urlo ma la linea cade.
Provo immediatamente a chiamare Louis ma non c'è linea.
Maledizione.
E se gli è successo qualcosa?
Mi porto le mani sugli occhi mentre non posso far altro che pensare a dove diavolo sia finito.
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No control- Louis Tomlinson
Fanfiction-Tutti hanno bisogno di qualcuno -Io no -Perché? -Perché ho bisogno solo di te. Il Sequel è "If I could fly" #276 in Fan Fiction 23/11/2016 #141 in Fan Fiction 18/12/2016 Grazie a @Silvie_Marie per la bellissima copertina!