Capitolo 11

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NICOLE
"Dove devi andare?" Chiedo a Louis.
"Beh.. io". Perché non mi risponde?
"Joe, il titolare dell'officina ha avuto un problema e noi dobbiamo andare ad aiutarlo"
"Oh anche tu lavori come meccanico Liam?" Chiede Sophie guardandolo minacciosa.
"Beh si qualche volta" risponde velocemente lui.
"Harry puoi accompagnare le ragazze a casa?" Chiede Louis e lui annuisce.
Si avvicina a me per baciarmi ma io gli porgo la guancia, giusto per fargli capire che non mi bevo le sue balle.
"Non. Respingermi" mi sussurra piano all'orecchio.
"Non dirmi cosa fare" gli dico sempre sussurrando.
"Devo andare. Non ho detto che voglio"
"Nessuno ti trattiene e spero che tu capisca che non me le bevo le tue balle"
"Dopo parliamo" mi dice lui baciandomi la fronte.
Io non rispondo. Non ho alcuna intenzione di parlare con lui.
A Liam va pure peggio perché Sophie lo spintona in malo modo e lui la guarda male ed esce sbattendo la porta. Quando siamo rimaste noi tre con il povero Harry, iniziamo a guardarlo male.
"Io non parlo. Volete mangiare o andiamo a casa?"
"Casa" rispondiamo in coro alzandoci e sorpassando Harry con una spallata. Liam ha lasciato le chiavi della sua macchina al riccio e Rose si mette accanto a lui mentre io e Sophie dietro.
Accompagniamo prima Sophie e poi tocca a me. Il silenzio nell'auto è stato imbarazzante. Ma nessuno è riuscito a dire nulla.
Quando torno a casa, trovo tutte le luci spente. Salgo in camera e trovo Scott nel mio letto.
Gli accarezzo i capelli e lui piano si sveglia. Si stropiccia gli occhi con le manine.
"Ho fatto un brutto sogno" mi dice iniziando a singhiozzare.
"Oh piccolo va tutto bene ora"
"Dormi con me?"
"Certo, il tempo di mettere il pigiama"
"Te l'ho già preso" dice allungandomi una maglia lunga che a malapena mi copre il sedere.
"No non va bene" cerco di dirgli con dolcezza.
"Per favore Tata vieni a letto" ricomincia a singhiozzare peggio di prima e allora cedo slacciando velocemente i jeans e la maglia e indossando quel pezzo di stoffa. Scott si mette subito sotto le coperte e poi si poggia con la testa sul mio seno mentre io gli accarezzo i capelli e la fronte. In poco tempo il suo respiro diventa regolare e capisco che si è addormentato mentre io non riesco a chiudere occhio.
Voglio sapere cosa sta combinando Louis e per quanto ha intenzione di tenermi all'oscuro della sua vita.
ROSE
Non appena le ragazze scendono dall'auto Harry si gira verso di me.
"Andiamo a fare un giro?"
"Anche no, voglio andare a casa"
"Dai non fare la sgorbutica"
"Credi che solo perché sei rimasto qua e ci hai portato a casa sei meno stupido di quegli altri due?" Lo guardo male.
Lo vedo rafforzare le presa sul volante e accelerare.
"Harry fammi scendere"
"No" dice calmo mentre fa scattare le sicure.
"Perché ti stai comportando così?" Chiedo esasperata.
"Perché ho detto che voglio andare a fare un giro"
"Non sempre si ha quello che si vuole"
"Io faccio di tutto per ottenerlo" mi guarda sorridendo dolcemente e io arrossisco.
"Non mi dirai dove sono Liam e Louis vero?"
"No" taglia corto.
"Bene" dico poggiando la testa al finestrino.
"Vuoi sapere altro?"
"No" rispondo sbuffando.
Non me ne rendo neanche conto ma ben presto mi addormento. Sento scuotermi la spalla e un dolce bacio sul collo che mi fa rabbrividire.
Apro gli occhi e osservo davanti a me.
Trovo Harry che ha aperto il mio sportello e ora mi guarda sorridendo e mostrando le fossette.
"Dove siamo?" Chiedo non facendo caso all'imbarazzo derivante dalla posizione in cui siamo.
"Guarda tu stessa" mi dice. Mi lascia un pò di spazio per scendere dalla macchina e non appena metto piede sull'asfalto mi ritrovo schiacciata contro il suo corpo.
Cerco di evitare di incontrare il suo sguardo e mi guardo intorno.
"Siamo a casa mia" sussurro.
"Indovinato"
"Come sai il mio indirizzo?"
"Te l'ho detto che faccio di tutto per ottenere quello che voglio"
"Stai alludendo a me?" Chiedo
"Tu che dici?"
"Che stai per prendere un due di picche".
"Ne sei così sicura?" Mi dice mettendomi una mano dietro la schiena e avvicinandomi al suo corpo.
"Sei proprio sicura Rose che mi odi?" Mi chiede accarezzandomi leggermente il collo. "Sei proprio sicura che non ti faccio alcun effetto?" Chiede puntando i suoi smeraldi nei miei.
Io deglutisco. "Si" sussurro mentre lo vedo avvicinarsi e spalanco gli occhi perché anche se vorrei, le mie braccia non riescono ad allontanarlo, non si spostano di un millimetro.
Poco prima di toccare le mie labbra, si sposta e mi lascia un umido bacio sulla guancia.
"Bugiarda" mi sussurra poi all'orecchio e mi lascia libera mentre entra in macchina. Il contatto con l'aria fredda mi fa rabbrividire e quasi mi manca il calore del suo corpo sul mio ma ben presto mi risveglio.
"Harry" lo richiamo sporgendomi nell'auto.
"Si?"
"Sei uno stronzo" gli dico guardandolo negli occhi e sorridendo sarcasticamente.
Lo sento ridere e poi ingranare la marcia. Un sorriso nasce sulle mie labbra e anche se mi sto imponendo di odiarlo, qualcosa in me mi ricorda che dall'odio possono nascere le storie d'amore più vere.
LOUIS
Quando arriviamo da Mark sono davvero nervoso. Non è possibile che Nicole si sia arrabbiata. Quella ragazza è impossibile. Non è mica colpa mia se mi hanno chiamato.
"Lou tutto ok?"
"Secondo te?"
"Lo so che stai pensando a Nicole. Anche Sophie era arrabbiata. L'hai vista?"
"Non ha il diritto di essere arrabbiata. Non volevo mollarla là ma che posso fare?"
"Penso che si siano arrabbiate perché hanno capito che non è la verità"
"E tu cosa proponi?" Chiedo retorico.
"Beh"
"No" lo fermo subito. "Non possiamo dire loro la verità."
"Ma"
"Niente ma. Liam, questa cosa per ora deve rimanere tra noi"
Alza le mani in segno di resa ed entriamo nella stanza del capo.
"Finalmente siete arrivati"
"Eravamo impegnati" dico serio.
"Vi ho distratto da qualche appuntamento galante?" Chiede con un sorriso da far venire la nausea.
"No" taglio corto. "Allora cosa succede?"
"C'è un carico di roba da smerciare"
"Quando?" Chiede Louis.
"Domani mattina"
"D'accordo. Alle 9 saremo qua. Prendiamo la roba e per ora di pranzo l'avremo consegnata a tutti"
"Bene" dice compiaciuto.
"Possiamo andare?"
"Si" dice alzandoci e lasciandoci soli.
"Andiamo?" Chiede Liam.
Annuisco e usciamo.
"Andiamo a bere qualcosa al Red?"
"Ne ho proprio bisogno" rispondo.
In 10 minuti siamo dentro e ci dirgiamo al bancone.
"Due Whisky" ordina Liam.
Il mio lo mando giù subito. Poi sento due mani posarsi sulle mie spalle.
"Da quanto tempo" mi sussurra una voce all'orecchio. Lucy. Ancora lei.
"Che vuoi?"
"Te"
"Impossibile"
"Andiamo Louis, sei teso. Andiamo a rilassarci" dice baciandomi e mettendo la mano sul cavallo dei miei pantaloni. Chiudo gli occhi e ricambio. La sua mano lì è una piacevole sensazione ed in effetti ho proprio bisogno di rilassarmi ma quando sto per lasciarmi andare ricambiando il bacio, mi appare davanti agli occhi il viso di Nicole, le sue guance arrossate per i miei baci e i suoi occhi sorridenti. Mi stacco all'improvviso e torno al bancone prendendo un altro Whisky. Lo mando giù di nuovo in un colpo e poi mi avvicino a Liam che sta guardando verso la pista da ballo.
"Io vado" gli dico.
"Già ti manca Nicole?" Sorride e io ricambio per poi uscire.
Salgo in auto e dopo poco arrivo da lei. Mi arrampico fino alla sua finestra ma la trovo chiusa. Maledizione.
Faccio il giro della casa e noto che una finestra aperta c'è. Entro e mi ritrovo nella stanza del fratello probabilmente. È piena di giocattoli da bambino ed è tutto blu. Esco velocemente ed entro nella stanza di Nicole. La vedo a letto mentre guarda il fratellino. Sorrido amaramente e mi avvicino al letto.
"Ciao" le dico prendendole la mano ma lei la tira subito via.
"Cosa ci fai qui?" Chiede acida.
"Ti ho detto che avremmo parlato"
"Io ti dico che non voglio parlare quindi puoi andare"
"Non fare la bambina" ringhio.
Il fratellino inizia ad agitarsi e lei sbuffa alzandosi con lui in braccio.
"Aspetta qui" mi dice.
La vedo allontanarsi e non posso fare a meno di osservarla. Quella maglia è decisamente troppo corta e se al Red Lucy non mi aveva fatto effetto, questa volta qualcosa in me si risveglia. Sorrido perché senza saperlo, lei riesce a farmi molto più effetto di quanto creda.
Mi tolgo le scarpe e la maglia e mi infilo sotto le coperte. Quando torna e mi trova lì strabuzza gli occhi.
NICOLE
"Che ci fai qui?"
"Mi avevi detto di aspettarti qui" dice alzando le spalle e poggiandosi alla tastiera del letto.
"Non nel mio letto" Sbuffo mettendo le mani sotto il seno.
Lui si morde il labbro.
"Sei ancora arrabbiata?"
"Ovvio" dico sedendomi nella mia stessa posizione ma dal lato opposto del letto.
"Perché sono andato via?"
"Perché tu credi che io sia stupida e mi beva le tue stronzate."
"Scusami"
"Non mi servono le tue scuse Louis. Mi serve la verità. Che stai combinando?"
"Non posso ancora parlartene. Ci sono tante cose che non sai di me"
"Sei fidanzato?"
Scoppia a ridermi in faccia e mi guarda.
"Mi dai già abbastanza da fare tu"
Allunga una mano verso di me e prende la mia tra le sue.
"Non mi fido Louis"
"Fai male. Davvero. Non c'è un'altra ragazza. Solitamente non passo più di una notte con nessuna"
"Dovrei sentirmi onorata di averti nel mio letto?" Chiedo retorica.
"Non ho detto questo -dice sbuffando- sei maleddettamente complicata, lo sai?"
Ridacchio e guardo le nostre mani unite e lui che me le stringe più forte.
"Mi credi?"
"No"
"Mi perdoni?"
"Forse" dico sospirando mentre lui si mette sopra di me guardandomi dritta negli occhi con una luce strana e tenendosi su di me mentre si abbassa per baciarmi. E io sospiro perché a questi occhi azzurri proprio non riesco a resistere.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora