Capitolo 3

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NICOLE
Entro a scuola con la testa bassa perché le mie guance vanno ancora a fuoco. Saluto distrattamente le ragazze che incrocio e poi mi fermo al mio armadietto. Continuo a pensare alle parole di Louis: ci vediamo all'uscita..
"Buu" sento urlare alle mie spalle e immediatamente il cuore mi arriva in gola. Sono quelle due stupide delle mie amiche. Mi accerchiano perché vogliono sapere cosa mi sia successo ieri.
"Perché ieri te ne sei andata di corsa?"
"Perché non era giusto vedere che stavano facendo a Jeff"
"Abbiamo visto che un moro niente male ti ha seguito" indaga Rose.
"Si è vero" annuncio sconfitta e pronta alle loro reazioni.
"COSA?" urlano entrambe.
"Cosa cosa?" Mi fingo innocente.
"Tu ci hai tenuto nascosto questo? Come hai osato? C'è dell'altro non è vero?" E mi indicano minacciose.
"Forse si"
Mi prendono una per un braccio e una per l'altro e mi portano nello sgabuzzino chiudendoci a chiave.
"Allora parla" mi minaccia Rose con uno spazzolone.
"Beh diciamo che il ragazzo ieri mi ha fermata e abbiamo parlato.. e che forse mi ha bloccato al muro per parlare.. e che accidentalmente stamattina è passato davanti scuola e ha detto di volermi conoscere meglio ma io ho detto no.. e poi, sempre forse, ha detto che sarebbe passato all'uscita prima di darmi un quasi bacio per sbaglio"
Chiudo gli occhi in attesa della loro sfuriata. Ma non arriva. Si guardano complici e poi mi gettano le braccia al collo.
"Finalmente la nostra Tata farà del buon sesso e per di più con un ragazzo del genere."
"Dicci la verità, ti ha conquistato l'aria del bello e dannato?"
"Ma la volete smettere? Io non farò proprio niente con nessuno. Non voglio avere a che fare con uno che ricorre ad una gang per picchiare un ragazzo e umiliarlo davanti scuola"
"Oh Tata, non mentirci. Ti piace e ti piace l'idea che si interessi a te"
"NO!" Dico con un tono più alto del solito.
Le mie due amiche, se così posso chiamarle, si guardano complici e sorridono malefiche.
"Mi terrorizzate quando fate quelle facce".
Si rivolgono a me con aria seria e poi mi dicono.
"Non fermarti alle apparenze Tata. Non vogliamo spingerti tra le sue braccia e se tu credi sia pericoloso, ti appoggiamo ma non allontanarlo ancor prima di conoscerlo"
"Io credo che voglia solo prendersi gioco di me.. e magari vantarsi di essere stato anche con una ragazza come me".
Questa volta Rose non dice nulla ma ci pensa l'altra scapestrata a colpirmi con lo spazzolone.
"Smettila di dire stronzate. Sei bellissima proprio come sei e lascia in pace quel fantastico ragazzo. A proposito, come si chiama?" mi chiede ammiccando.
"Lo farei volentieri. E comunque il suo nome è Louis" borbotto.
"Ma io intendevo dire di lasciargli campo libero per conquistarti" mi risponde con aria ovvia.
Cerco di trattenere una risata ma non ci riesco per molto e così quello stanzino si riempie con le nostre voci.
"Andiamo su e speriamo che questa giornata passi in fretta così potrai correre tra le braccia di quel dio greco" mi dice Rose dandomi una pacca sul sedere.
In effetti la giornata passa in fretta e il 9 in letteratura aiuta a farmi venire il buon umore.
Quando suona l'ultima campanella, le mie amiche rimettono in modo caotico le cose nella mia borsa e poi me la poggiano in spalla spingendomi fuori e sorridendo sornione.
LOUIS
Quando la vedo entrare nell'edificio mi allontano e vado da Mark. Lui non ammette ritardi ed io devo sbrigarmi. Arrivo appena in tempo prima dell'inizio della riunione e saluto gli altri ragazzi con un cenno del capo. Dopo qualche minuto arriva Mark e nella stanza cala il silenzio.
"Bene ragazzi, vi siete comportati bene con Jeff e avete fatto capire a quei mocciosi chi comanda."
"Certo capo, siamo qui per questo." Dice Liam.
"Ho un'altra missione per voi. Dovete affrontare la banda di Jeremy stasera e dovete fargliela pagare per averci soffiato i clienti"
"Ma sono molto più grossi e più numerosi di noi" protesta Liam.
"Ma voi sarete più armati" dice indicando le armi all'angolo della stanza.
"Dove e quando?" Chiedo.
"Bravo Louis. Vedo che hai capito molto in fretta che con me non si discute. Alle 23.00 al parco abbandonato. Se farete un buon lavoro saprò come ricompensarvi. Ora andate"
Senza fiatare usciamo tutti e ancora in silenzio arriviamo al nostro muretto.
"Ma che ti è saltato in mente quando hai accettato?" Sbotta Niall.
"Sta calmo, sai che non potevamo fare altro" risponde Liam.
"Già ma io non voglio morire stasera".
"Nessuno morirà" dico tranquillo.
"Ehi Lou come va col piccioncino nuovo?" Chiede Harry, forse per alleggerire la tensione, ma ottiene il risultato contrario perché mi arrabbio io.
"Non ti riguarda Styles" dico sorridendo.
"Sei così preso che non puoi dirci neanche se sei già riuscito a portartela a letto?" Continua. Stringo la sigaretta che ho tra le dita e la spezzo. Liam se ne accorge e mi poggia una mano sulla spalla.
"Lasciatelo stare. Quando ne avrà voglia né parlerà e ce la farà conoscere".
Non so perché non accetto che altri parlino di lei ma appena l'ho vista ho avuto l'istinto di proteggerla e un atteggiamento possessivo nei suoi confronti. Ma lei è così difficile da avvicinare. Come un cervo abbagliato dai fari dell'auto. Ma io non voglio che scappi.
"Che ore sono?" Chiedo allontanandomi dai miei pensieri.
"Le 12.30" risponde Liam
"Io vado. Ci vediamo stasera al parco"
Mi fanno un cenno di saluto e mi allontano verso la moto mentre li sento chiedere a Liam che diavolo mi prende. Lo sapessi!
In pochi minuti sono davanti scuola e mentre aspetto suoni la campanella fumo una sigaretta. Quando la vedo spuntare dal portone leggermente ricurva per il peso dello zaino e con un sorriso splendido che rivolge alle sue amiche anche gli angoli della mia bocca si sollevano e getto la sigaretta a terra schiacciandola con la suola delle mie Converse rovinate.
NICOLE
Muovo incerta alcuni passi fuori dal cancello e tiro un sospiro di sollievo quando non vedo Louis in giro. Mi incammino quando sento sfilarmi la tracolla dalla spalla e mi giro sorpresa.
"Questa la porto io" dice Louis.
Io mi fermo sul posto.
"Che ci fai qui?" Chiedo sorpresa.
"Te l'avevo detto che ci saremmo visti all'uscita" mi risponde con non curanza.
"Andiamo a fare un giro?" Continua.
E faccio segno di no con la testa. "Devo andare a casa"
"Ti accompagno"
"No grazie" e come in un deja vu mi ritrovo di nuovo con le spalle al muro e le sue mani ai lati della mia testa.
"Lasciami essere gentile con te" sussurra strofinando il naso sulla mia guancia che si tinge di rosso. Le sue mani nel frattempo scivolano sui miei fianchi esercitando una leggera presa e se possibile, arrossisco ancora di più.
Non rispondo. Così lui intensifica la stretta sui miei fianchi. Sento le sue dita penetrare nella mia carne e finalmente lascio uscire dalla bocca un flebile si.
Riprendo a camminare ma lui mi prende il polso.
"Ho la moto" dice. Ci avviciniamo a quella cosa blu e rimango affascinata per quanto è bella.
"Non ci sei mai salita su una moto?" Faccio segno di no con la testa e lui si gira verso di me col casco in mano. Si avvicina e me lo mette e il mio cuore perde un battito mentre le sue iridi blu mi scrutano.
Oddio devo salire su quel coso. E se non regge il mio peso? E se la gente guardandomi Penserà che sono una mucca che sta andando al macello? Oddio. Credo mi stia per venire un attacco di panico.
"Ti dona il casco" dice Louis accarezzandomi le guance con le nocche. "Su sali" mi incita.
Prego in tutte le lingue del mondo di non cadere e di non fare figuracce e forse oggi qualche dio lassù mi ama perché ci riesco. Mi fermo con le mani sul sellino e cerco di non toccare Louis che ha poggiato il mio zaino dietro di me, fissandolo.
Lui mi guarda dallo specchietto e poi mette le mani sulle mie cosce e mi tira in avanti finché i nostri corpi non aderiscono perfettamente. Prende poi le mie mani e se le porta lungo la vita fissandole ben strette e infine mi riguarda dallo specchietto e mi mima "così va meglio".
Partiamo a tutta velocità e dopo avergli dato delle indicazioni per casa mia mi poggio con la guancia sulla sua schiena. Ha un buon profumo nonostante sia coperto in parte dal tabacco, così dopo qualche minuto riesco a rilassarmi.
Ci fermiamo poco distanti da casa mia e lui scende. Mi gira verso di sé e mi toglie il casco. Quando cerco di scendere mi ferma e poggia le mani sulle mie cosce allargandole leggermente e posizionandocisi in mezzo. Prende le mie mani tra le sue e inizia a descrivere cerchi immaginari sui dorsi.
"Visto che non si sta così male con me?"
"Che vuoi da me Louis?"
"Voglio conoscerti meglio" mi dice avvicinandosi "ma questo te l'ho già detto stamattina" dice iniziando a lasciare una scia di baci lungo la mandibola. Non riesco a ribellarmi e le mie guance prendono fuoco man mano che si avvicina alla bocca.
"Visto che non ti dispiaccio così tanto?" Mi chiede retorico quando arriva all'angolo delle labbra?
Fottuto idiota! Pensa la mia coscienza. Non so cosa mi abbia dato tanto fastidio ma lo allontano con uno strattone e recupero lo zaino mettendolo in spalla.
"Idiota" sussurro mentre mi allontano.
"Ci vedremo presto principessa" mi dice ridendo lui.
Fottuto idiota!
LOUIS
Il giro in moto con Nicole è stato alquanto rilassante anche se non mi capacito di tutta la dolcezza che uso quando sto con lei. Anche se mi piace vederla in imbarazzo come poco fa. Sorrido al pensiero della sua faccia e delle guance rosse per la rabbia. Quando entro in casa vengo accolto da un buon profumino. Mia mamma é una cuoca eccezionale.
"Louis va a lavarti le mani. Sei in ritardo" mi rimprovera. Per fortuna me la cavo con un bacio sulla guancia. Il pranzo trascorre tranquillo a parte i litigi tra le mie sorelle ma ormai ci sono abituato. Nel pomeriggio vado a dormire visto che Joe mi ha detto di non andare oggi a lavorare e verso sera saluto mia madre ed esco pregandola di non aspettarmi sveglia anche se so che lo farà.
Al muretto trovo già i ragazzi che mi passano la pistola. Fermo la moto dietro un cespuglio e poi andiamo. Arriviamo al parco che è tutto buio e la banda di Jeremy ci sta già aspettando.
"Siete venuti" ridono.
"Già non potevamo perdere l'occasione di farvi il culo" dico spavaldo.
Immediatamente iniziamo la lotta e riesco a sconfiggere il primo. Il secondo è più grosso e caccia un coltellino con cui mi ferisce il braccio. Lo allontano e lo colpisco con l'impugnatura della pistola. Faccio in tempo giusto a guardare che gli altri sono a buon punto con i rispettivi avversari che quello scimpanzé si rialza e mi si ributta addosso. Lo lascio cadere a terra e lo colpisco con un calcio dove non splende il sole. Un altro mi colpisce alla faccia con due pugni: uno mi spacca il labbro e l'altro è sullo zigomo. Barcollo ma poi impugno più forte la pistola e punto alla spalla, colpendolo.
"Andiamo Louis" urla Harry e lo seguo correndo con loro lontano da lì.
Dopo poco mi accorgo che il braccio fa male e sanguino sia dalla ferita sul labbro che dal braccio.
"Non posso tornare a casa così" dico e mi allontano dagli altri, salendo in moto.
NICOLE
Dopo l'episodio di oggi con Louis mi è rimasto il cattivo umore per tutta la giornata. Ho calmato mia mamma con la scusa della sindrome premestruale ma non so quanto abbia potuto crederci. Non ho mangiato molto e ho preferito starmene rintanata in camera a guardare Dr House. Ho persino rifiutato le chiamate delle ragazze. Spiegherò tutto domani.
Sono due ore che mi rigiro nel letto senza trovare pace. La sveglia segna mezzanotte e mezza ma i miei occhi non ne vogliono sapere di chiudersi. Mi rigiro un'ultima volta e sembra che le braccia di Morfeo stiano per accogliermi quando sento bussare alla finestra.
Mi alzo di colpo e mi avvicino ad essa. Apro le tende e ci trovo Louis tutto incappucciato.
Apro la finestra: "che ci fai qui?" Chiedo fredda.
"Ho bisogno del tuo aiuto" mi dice prima di allontanarmi dalla finestra per entrare.

No control- Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora