NICOLE
Louis rimane a guardarmi per un attimo dall'alto, poi si abbassa davanti a me e me lo richiede.
"Vuoi che resti?"
Non so cosa rispondergli e allora lo bacio. Solo un bacio a stampo. Non so cosa mi prenda quando sto con lui: il mio cervello non ragiona e la sola idea di passare del tempo lontani mi fa venire l'ansia. Stare tra le sue braccia, sentire il suo odore, sfiorare i suoi tatuaggi e guardarlo negli occhi.. Non potrei mai rinunciare a guardare i suoi occhi.
"Dimmelo" mi dice risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti.
"Cosa?"
"Se vuoi che io resti. Voglio sentirlo. Ho bisogno di sentirlo"
"Perché?"
"Perché non sono mai stato importante per nessuno"
Quella frase mi colpisce, immaginavo non avesse avuto una vita facile ma non che non avesse ricevuto amore. Nonostante io non abbia più papà, ho sempre ricevuto tutto l'amore di cui avessi bisogno: mia mamma è sempre stata al mio fianco, mio fratello ha saputo colmare parte del vuoto che mi porto dentro, le mie amiche ci sono state in tutti i momenti più importanti della mia vita. È ora c'è anche Louis. Non so come sia diventato così importante per me in così poco tempo ma mi fa paura lo stesso fatto di doverlo dire ad alta voce. L'immagine di un piccolo angelo dagli occhi color mare, solo mentre osserva altri bambini felici stretti tra le braccia dei propri genitori, mi stringe il cuore. Nel mio caso è stato il destino a portarmi via l'uomo che, fino a quel momento, era stato l'unico della mia vita. Sentirsi rifiutati, com'è capitato a Louis deve essere ancora peggio. Non penso che sia qualcosa che un bambino, né tantomeno un ragazzo riescano a spiegarsi. Il sentirsi rifiutati, sbagliati, è qualcosa che non è possibile dimenticare. Ed ecco che mi spiego tutto il suo rancore, tutto il suo odio verso il mondo è anche il suo non fidarsi degli altri, e la.. Scelta.. Di lavorare per quel tipo. Sei importante Louis, sei importante!
Non mi rendo conto di quanto resto con la mano poggiata sulla sua guancia, né che i miei occhi avessero cominciato a lacrimare fin quando il suo indice si posa sotto i miei occhi per tirare via le lacrime.
"Che ti succede principessa? Non volevo metterti in difficoltà".
Non gli rispondo ma lo abbraccio poggiando il viso sulla sua spalla. Lui mi accarezza la schiena e poi lo sento ridacchiare.
"Io non sarò abituato alle relazioni ma tu ogni tanto sei strana"
Rido anche io e mi avvicino al suo orecchio: "Sei importante. Resta" sussurro e sento il cuore battere forte perché per la prima volta lo sento battere per la felicità. Ho letto tantissimi romanzi sull'amore ma nulla è come provare certe cose davvero. È molto più difficile costruire qualcosa nella realtà ma è incredibilmente bello. Sento le braccia di Louis stringersi attorno a me.
"Perché piangevi?"
"Sono solo troppo sentimentale, lascia perdere"
"Fingo di crederti"
Gli sorrido dolcemente mentre si risiede accanto a me. "Quando torna tua madre?"
"Beh credo dopo domani. Magari domani la chiamo. Voglio salutare anche Scott"
"È simpatico quel bambino. Come va con la sua fidanzata?"
"Oh non me lo ricordare" brontolo "speravo di dover attendere ancora qualche anno prima di iniziare a sentire delle avventure di mio fratello"
Il moro accanto a me ride. "È molto più precoce di te ma deve riparare agli anni che sua sorella ha passato in letargo" mi deride divertito.
"Beh allora vuol dire che ora che mi sono svegliata posso recuperare" gli rispondo dandogli una leggera gomitata allo stomaco.
"E che vorresti fare?"
"Magari potrei iniziare ad andare alle feste con le ragazze, dicono che ci sono sempre un sacco di ragazzi e poi anche i tuoi amici sono simpatici"
Senza rendermene conto, mi ritrovo distesa sul divano con lui steso su di me. Tiene i miei polsi in una mano sopra la mia testa e l'altra mano sul mio viso.
"Non mi piace condividere niente di quello che è mio" mi dice per poi baciarmi di getto, togliendomi quasi il respiro. Non ci eravamo mai trovati in una situazione simile.
"Questa è mia" dice staccandosi da me e lasciandomi ancora un altro bacio a stampo.
"Questo è mio" continua lasciandomi un bacio sul collo.
La sua mano scende fino a stringere leggermente il mio seno. "Mie" sussurra prima di baciarmi nuovamente a stampo. Il suo sguardo scende su tutto il mio corpo per poi risalire fino ai miei occhi. "Presto sarai per sempre mia". E queste parole che sanno di promesse, di frasi non dette e baci non dati smuovono qualcosa in me. Sento improvvisamente caldo ma allo stesso tempo non voglio staccarmi dalla mia fonte di calore; sento le guance andarmi a fuoco e i brividi scendere e risalire lungo la mia spina dorsale. Involontariamente allargo leggermente le gambe e le avvolgo intorno ai suoi fianchi avvicinandolo a me.
"Sapevo che sotto quegli occhioni da cerbiatto c'era una donna, come la voglio io" mi dice con la recuperata faccia da schiaffi.
Torno alla realtà e nascondo il viso con i capelli: questa volta vado a fuoco per l'imbarazzo. Neanche io avrei mai pensato di provare certe sensazioni e di chiedermi come potrei sentirmi se esse fossero amplificate.
"Smettila" dico lamentandomi.
"Mi sa che è meglio che ti porto a letto prima che mi collassi sul divano". Ride. Idiota come al solito. Lo odio in questo momento. Davvero. Ok, forse non lo odio veramente ma un po' lo picchierei.
Rimango aggrappata a lui a modi koala e ai piedi delle scale cerco di scendere ma mi ferma.
"Ti porto su"
"Ma..."
"Sta zitta" dice dandomi una leggera pacca sul sedere e lancio un piccolo urlo per la sorpresa. Mi arrendo e mi accoccolo a lui. Mi posa sul letto.
"Vedo che hai già il pigiama, quindi sei a posto. Ti ho mai detto quanto mi piacciono le gattine?" Chiede divertito.
"Smettila per favore"dico con voce ovattata dalle mie mani che mi coprono il viso.
"Bene andiamo a dormire."
Mi metto sotto la leggera trapunta e dopo neanche cinque secondi sento il letto abbassarsi. Tolgo le mani dal viso e guardo Louis che sta per sciogliere il nodo dell'accappatoio.
"No no no no no!" Urlo. "Fermo lì Louis Tomlinson"
"Cosa?" Chiede con gli occhi che luccicano dal divertimento.
"Tu non entrerai nel mio letto senza nulla a coprirti"
"Ma è un dato di fatto quello che non ho niente da mettere e non voglio che i vestiti si stropiccino durante la notte"
"Almeno i boxer " piagnucolo. Meno tentazioni, meno problemi.. Mi ripeto.
"Sei crudele. Stai costringendo qualcuno laggiù a rimanere rinchiuso nonostante finiremo col dormire stretti per tutta la notte. Ribadisco: sei crudele "
La mia espressione passa dallo sconvolto, all'indignato al divertito; "ti faccio dormire per terra" lo minaccio col sorriso sulle labbra.
Quando sta per rispondermi, dopo che sul suo viso è apparso un sorriso sghembo, il suo cellulare suona.
"Devo rispondere" mi dice e poi si avvicina alla finestra.
LOUIS
"Dimmi Mark"
"Domani mattina alle nove al solito posto. Devo parlarvi". Mi dice e attacca.
Mando un messaggio anche ai ragazzi per avvisarli e poi spengo il cellulare. Lo poggio sul davanzale, prendo un respiro profondo e mi giro verso Nicole. I suoi occhi, mi scrutano con un'espressione preoccupata. Odio quando mi guardano così intensamente ma non riesco ad arrabbiarmi con lei: non mi sta guardando con aria di rimprovero come fa la mamma. È preoccupata per me. Mi avvicino al letto e gattono fino a lei.
"Dobbiamo solo parlare. Non succederà nulla"
"Ehm... Lo so.. Devo solo abituarmi a tutto questo" e cerca di nascondersi dietro il suo sorriso.
"Ascoltami. Non voglio che tu non mi dica quello che pensi solo perché credi che mi possa arrabbiare. Voglio che mi dici sempre tutto anche perché è bello sapere che sei preoccupata per me. Questa volta però davvero non dobbiamo fare nulla di particolare". Cerco di tranquillizzarla sperando che legga la sincerità di miei occhi.
"Ora, visto che non vuoi approfittare di me, vado a mettermi i boxer ". Continuo sperando di vederla ridere ma non ottengo il risultato sperato. Ha gli occhi lucidi. Ha paura. Forse dipende anche dal fatto che ha visto suo padre morire, ha paura che qualcun altro la abbandoni ma io non ho intenzione di farlo. Questa ragazza in così poco tempo mi ha incantato e per quanto alle volte possa irritarmi, non è niente a confronto di quello che mi fa provare la maggior parte del tempo. Dobbiamo ancora conoscerci bene: lei deve dirmi la sua storia e io.. La mia. Lo farò, lo faremo.
Ma non questa sera. Decido di non metterla ulteriormente alla prova chiedendole il motivo delle sue lacrime e vado in bagno. Torno dopo poco e la trovo col cellulare tra le mani mentre le sue dita veloci digitano un messaggio.
"Chi era?" Chiedo con un po' di fastidio.
"Le ragazze. Domani pranziamo insieme. Abbiamo tanto di cui parlare" mi dice con un debole sorriso sulle labbra.
"Quindi ti sequestrano per tutta la giornata domani"
"Si" mi dice baciandomi il naso.
"Devo farmi bastare la notte" le dico e lei si gira su un fianco aspettando che la stringa a me. Lo faccio subito poggiando una mano sotto la sua schiena è una sul suo fianco fino a sotto il seno. Poggio la guancia sulla sua spalla.
"Notte principessa"
"Notte piccolo". Si muove impercettibilmente e so che si sta mordendo la lingua per essersi lasciata sfuggire quel nomignolo.
"Non. Commentare" dice prima di coprirsi il viso col cuscino.
E dopo aver riso senza riuscire a trattenermi, mi addormento cullato dal suo profumo.
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No control- Louis Tomlinson
Fanfiction-Tutti hanno bisogno di qualcuno -Io no -Perché? -Perché ho bisogno solo di te. Il Sequel è "If I could fly" #276 in Fan Fiction 23/11/2016 #141 in Fan Fiction 18/12/2016 Grazie a @Silvie_Marie per la bellissima copertina!