•AARON•
Incrociare i suoi occhi dopo una settimana senza averla vista, mi ha reso diverso, ma al tempo stesso, sempre uguale.
Megan non ha la minima idea dei pensieri che frullano nella mia testa in questo momento, soprattutto dell'idea che mi sto facendo di poter mettere fine alla nostra relazione, e non ho intenzione di dirglielo, fin quando non capirò se è la cosa migliore da fare.Una cosa è certa: ho sentito la sua mancanza. Ho sempre avvertito la necessità di esserle accanto, anche solo come amico, ho sempre voluto i suoi abbracci che danno di casa, che danno di qualcosa di giusto, a differenza di tutto ciò che è sbagliato, e privo di valore.
«Allora? Come sta andando? Io mi sono annoiata un sacco senza voi due, non ho potuto neanche aprire il bar -ride- o mi avrebbero presa per scema. Avete chiuso per due settimane, diranno, perché ora siete aperti?»
«Eri libera di fare quello che volevi, Megan, nessuno avrebbe potuto giudicarti, piuttosto... Qui da noi sta andando tutto bene -nel frattempo la osservo, mentre si siede accanto a mia sorella- sai com'è, feste ogni sera sulla spiaggia... Abbiamo sempre qualcosa da fare» Le sorrido, prendendola poi per mano.
«Beh, da oggi, che sono arrivata io, non ci sarà modo di divertirti da solo -mi fa un occhiolino- ci sarò sempre io dietro di te»
«Non che sia una cattiva idea... Mio fratello si è sempre girato l'isola da solo, mai con me» Le lancio uno sguardo, consapevole del suo giocare con Megan.
Adoro vederle così unite.
«Ovviamente scherzo... È sempre rimasto al mio fianco»
«Ci mancherebbe, insomma... Con chi dovrebbe stare se non con sua sorella? A proposito, come stai?» Si rivolge a lei con tono basso, sorridendole a malapena.
«Io non so come sto... Mi manca, Megan»
«Lo posso immaginare, qui si ride e si scherza, ma la mancanza si sente a prescindere... Senti, che ne dici di andare a fare un giro? Io e te, da sole»
«Grazie per la considerazione» Cerco di spezzare l'aria che si è creata, provando a far ridere, ottenendo infatti il risultato sperato.
Sia Megan che Tessa ridono.
«Sto parlando con Tessa, che vuoi tu? Non intrometterti»
Tutti e tre sappiamo benissimo qual è la mia intenzione.
Non ho mai pensato di intromettermi in un discorso fra donne, in una loro passeggiata dove probabilmente avrebbero aperto argomenti intensi.«Nulla -rido- mentre voi due vi girate le Maldive, io proverò a fare la stessa identica cosa, ma da solo... Stasera c'è un'altra festa, e non abbiamo di certo intenzione di mancare, vero?»
«Assolutamente no, Aaron... Vero, Tes? Ci sarai?»
«Io...»
«Dai, sorellona... Oggi c'è anche Megan, non puoi rifiutare»
«E va bene» Sorride, abbracciando prima la mia ragazza, e poi me.
So bene che Tessa vorrebbe spaccare il mondo.
Ha soltanto il desiderio di riavere suo figlio nelle braccia, e di goderselo come non ha mai potuto fare.Ma ciò non sarà mai possibile e noi dobbiamo rimanerle accanto, provando a farle dimenticare quella dura realtà nella quale si è trovata coinvolta.
Quella verità dolorosa.
Che deve assolutamente vivere a pieno, senza cercare l'illusione.
Mentre le due escono dalla camera dopo essersi sistemate, io rimango qualche altro minuto steso a letto, con le cuffie nelle orecchie, provando ad immergermi nel mondo della musica.
STAI LEGGENDO
Perfetti, Ma Imperfetti.
FanfictionÈ brutto quando non si viene capiti da nessuno. Quando vorresti sempre sorridere, e invece non smetti di lacrimare. Non vieni compresa neanche da te stessa. Aspetti e speri che arrivi quella persona che riesca a farti cambiare. Che riesca nel suo i...