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AARON•

•DUE MESI DOPO•

Il tempo non è mai passato così lentamente.
È stato come se si fosse fermato, e fossimo rimasti bloccati in un certo periodo.

È così brutto vivere senza di lei.

Senza quella persona attorno che ti faccia impazzire.

Che ti provochi le farfalle nello stomaco.

È stato tutto così forte.

Continuano a cercare il colpevole dell'incidente, senza riuscirci.
La targa falsa non ce l'aspettavamo.

Anche se, ammetto, da quando hanno incendiato il mio bar, che giorno dopo giorno stiamo sistemando, nonostante i pensieri rivolti a Grace, la mia mente mi porta a colpevolizzare una sola persona del suo incidente.

La mia ex ragazza.

Cosa che hanno scoperto, dalle telecamere di sorveglianza dell'ospedale.

Più allargavano l'immagine, più veniva fuori quel volto.

Il suo volto.

L'ho riconosciuto subito, così come loro.

Sono otto settimane che cerco di trovarla, ma Megan non si lascia vedere.

È scappata via.

Segno che sia colpevole, no?

Ho provato persino a cercarla al cellulare, ma Megan ha sempre rifiutato le mie chiamate e non risposto ai miei messaggi.

Non ho la minima idea di dove possa trovarla, ma ovunque sia, la troverò e le farò pagare il danno commesso.

Non ho più bisogno di portare le stampelle, poiché la mia gamba è guarita e non vedo l'ora che guarisca anche lei.

Certo, guardarla attraverso il vetro non è il massimo.

Non potrà mai esserlo.

Ma meglio osservarla da lì, che non osservarla proprio.

Grace non è migliorata, ne tantomeno peggiorata.

Si avvicina Josh, che in queste otto settimane non ha fatto altro che restare in ospedale, come me.

Abbiamo osservato Grace tutta la notte.

Abbiamo controllato se avesse bisogno di qualcosa.

Abbiamo notato se abbia mosso involontariamente o volontariamente le dita delle mani, o anche solo sbattuto le palpebre.

«Come stai?» Provo ad aprire il discorso, ma passano secondi interminabili senza che lui risponda.

Sospira e basta.

«Josh... Qui siamo tutti nervosi, ma chiuderci in noi stessi non aiuterà Grace a guarire, quindi per favore parliamone... Almeno noi, cerchiamo di mantenerci intatti per lei»

Josh continua a non rispondere, semplicemente punta i suoi occhi addosso a me.

Non mi ha mai guardato con così tanta rabbia.

«Ti prego...» Continuo, ma lui cenna con la sua mano di rimanere in silenzio.

«Grace ha commesso l'errore più grande nel venire alle Maldive... Avrebbe dovuto non conoscerti, niente di tutto questo sarebbe successo» Ha detto, parlando in lacrime.

Ma questa sua frase.

Quella sua uscita.

"Avrebbe dovuto non conoscerti"

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