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GRACE•

DUE ANNI DOPO.

Quando la vita ti sorprende, difficilmente riesci a capacitartene.

Dipende poi da cosa è capitato.

Se è accaduto qualcosa di negativo, è difficile renderti conto di quello che stai passando.

Se invece, nella tua vita, qualcosa di positivo si è finalmente fatto avanti, allo stesso tempo, è complicato crederci.

Questo perché non sei abituato alle belle cose.

O alle brutte cose.

Capitò tutto in un attimo, e lui è riuscito a stravolgere la situazione.

La mia vita si è ribaltata completamente, in meglio.

Ero felice quel giorno, avevo finalmente accanto la persona della mia vita, l'unico uomo che io abbia mai amato davvero.

Ma cos'è successo in questi ventiquattro mesi?

Molto spesso, ci ha preso il pensiero di esserci sposati troppo presto, poiché ancora non ci conoscevamo bene.

Alcune discussioni hanno lasciato il segno persino durante la luna di miele.

Ma discussioni da poco.

Giochetti fra noi.

Ho provato persino ad aprire l'argomento genitori, parlando sempre di un futuro, che sia prossimo o meno, ma lui sembra non volerne sapere nulla.

È lì che diventava serio.

Questo perché ho un ritardo.

Ma lui non ne ha la minima idea.

Sono spaventata all'idea che possa succedere, non mi sento pronta.

Non è pronto lui.

Ho cominciato a prendere la pillola, ma ho saltato qualche giorno per via dello stress lavorativo, senza rendermene conto, e tutto è successo.

Mi sono chiesta come fai a dimenticarti della pillola.

Ma può succedere.

I forti pensieri.

I problemi.

Questo perché tempo fa, ho incontrato Megan in prigione.

Le ho domandato come stesse, perché partorire il suo bambino in prigione, per poi vederlo mentre te lo strappano via, è qualcosa di orribile.

Ma se l'è cercata lei.

Megan mi ha chiesto di trovare suo figlio, di assicurarmi che stesse bene.

Così ho fatto.

Aaron mi ha chiesto più volte come io sia riuscita a comportarmi in questo modo, ma lui non ha voluto aiutarmi.

È furioso con Megan.

Avrei dovuto esserlo anche io.

Ma non ci riesco.

Per via di questo, abbiamo discusso e non ci siamo rivolti parola per giorni.

Poi l'abbiamo chiarita.

Lui ha compreso me, io ho compreso lui.

Mi ha aiutato col bambino.

Abbiamo scoperto che si chiama Matias.

Ormai è grandicello, ha due anni quasi, ed è col suo vero papà.

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