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GRACE

DUE GIORNI DOPO.

Ho provato a mantenere la calma, ma non ci sono riuscita.

Ho urlato a tutta forza, per via della preoccupazione.

Non potevano più nascondermi le condizioni di salute della mia migliore amica, così me l'hanno detto.

Mi hanno controllata, cercando a tutti i modi di non farmi agitare, ed io ho collaborato con loro, ma l'ansia dentro di me mi ha divorata.

Ed io mi sono sentita nuovamente male.

Correndo in ospedale, il dottore ci ha detto che rischio un aborto.

Il bambino è a rischio.

Il mondo mi è crollato addosso per l'ennesima volta.

Inutile dire che abbiamo posticipato il viaggio alle Maldive.

Ancora.

Non riesco a capacitarmi di come tutto possa cambiare tutto in una volta.

Josh e Tessa sono partiti verso Los Angeles, e nonostante la mia intenzione di andare dietro di loro, sono stata convinta da Aaron nel non farlo.

Ho bisogno di assoluto riposo, e guardare Jennifer in quelle condizioni, avrebbe peggiorato la mia salute e quella di Ariel.

Mi sento incolpa.

Avrei dovuto esserle vicino, e invece non posso.

Ho una vita da proteggere, e non me lo perdonerò mai se per una ragione o per un'altra, lui dovesse andar via.

«Ti ho preparato la colazione» Aaron entra di soppiatto nella nostra stanza, senza crearsi problemi.

In fin dei conti, cosa dovrebbe esserci?

Sono a letto, sai che novità.

«Non ho fame»

«Grace, ti prego» Mormora, dopo aver lasciato il tutto sul comodino di fianco a me.

Si siede, prendendomi immediatamente la mano.

«Ti prego... Sono esausto, forse non mi credi, Grace. Sono davvero stanco di portarti in ospedale, di sentirmi male... Per favore, capisco la delusione nel non poter essere accanto a Jennifer, ma per favore... Mangia»

«Non ho fame, Aaron, non sto scherzando»

«Non stai pensando ad Ariel»

«Come dici?»

«Non stai pensando al tuo bambino, Grace»

«Ah, dici che non ci sto pensando? Scusami se ho avuto due delle notizie più brutte che avessi mai potuto ricevere dopo la morte di mamma» Sbraito, rendendomi conto un attimo dopo di aver urlato tanto.

Forse troppo.

Sospiro.

«Grace, io lo capisco, ma prova a capire me... Sono davvero stanco»

«Se sei stanco perché stai continuando?»

«Grace stai vaneggiando, sono stanco di dovermi comportare in questo modo con te da ormai due giorni. Ti rendi conto vero che da quando Josh e Tessa sono andati via, la situazione fra me e te è cambiata ancora una volta? Io sto cercando di non alzare i toni, di rimanere sereno, di farlo solo ed esclusivamente per te e nostro figlio, ma tu mi urli contro alla prima occasione e non ti rendi conto che Ariel è già a rischio, in più tu ti sottoponi a stress, così non arriveremo a fine gravidanza... Sono esausto di dovertelo dire»

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