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GRACE•

Un misto di sensazioni si sono fatte strada dentro di me.

Attorno c'è solo fumo, fuoco e un odore sgradevole.

Tossisco, ma non sono l'unica a farlo.

Cerco di camminare verso Josh, che è rimasto in disparte senza possibilità di uscita.

Lentamente riesco a sollevarlo, poggiando il suo braccio attorno al mio collo, e camminiamo verso l'uscita.

«Non riesco a camminare» Mi dice, mentre raggiungiamo l'esterno.

«Tra poco ti siedi... Abbi pazienza» Tossisco ancora, lasciando però mio fratello fuori, nelle braccia dei vigili del fuoco.

Uno di loro tiene sotto controllo anche me, che però non perdo di vista l'ingresso del bar.

Sono uscite Tessa e sua mamma, ma di Aaron neanche una minuscola traccia.

Mi sollevo così, senza pensare a niente e nessuno, e cammino ancora una volta verso l'entrata.

«Aaron» Urlo a tutta forza, sperando mi senta.

Persino Tessa lo richiama a tutta forza.

«Aaron, santo cielo, fatti sentire» Grido, entrando all'interno del bar, nonostante qualcuno mi tenesse ferma.

L'incendio è scoppiato e sto rischiando a rimanere dentro.

Ma non posso lasciare Aaron.

Nonostante la forte tosse e il forte desiderio di uscire, continuo a cercarlo e a richiamarlo.
Non me ne andrò finché non l'avrò trovato.

Ma è un incendio che è scoppiato dal nulla oppure qualcuno l'ha provocato?

«Aaron, ti prego, rispondimi» Stavolta la mia voce si è abbassata.

Sto mormorando.

Quando una trave cade per terra, riesco a schivarla in tempo, ma non riesco a evitare che mi colpisca.

Il mio braccio sanguina.

Richiedo ossigeno, ma non mi arrendo.

«Aaron mi senti?» Continuo a cercarlo, ormai senza forze.

«Grace» Sento la sua voce all'improvviso, molto più vicina di quanto possa immaginare.

Mi volto lentamente, sperando di vederlo.

Ma non lo noto.

«Aaron dove sei? -tossisco ancora- rispondimi, ti prego»

Lui non risponde.

«Aaron» Continuo a chiamarlo, prima di cedere sulle ginocchia e continuare con gli occhi a guardare in giro.

Non posso arrendermi.
Non devo arrendermi.

«C'è qualcuno qui dentro?» Sento la voce di qualcuno, che sicuramente sa della mia presenza.

Ovviamente cercava Aaron, così come sto facendo io.

«Io ci sono... Sto cercando Aaron»

«Dove si trova signorina?»

Non rispondo.

Il fumo è sempre più forte, riuscirò a malapena a reggermi sulle gambe, ma ho bisogno di trovarlo.

Cammino strisciando le ginocchia per terra, sperando di riuscire ad incrociare i suoi occhi.

Guardo ovunque riesco, fin quando una gamba sporgente non passa sotto il mio sguardo.

Sta sanguinando, così come me.

Perfetti, Ma Imperfetti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora