7.

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AARON•

Cerco di mostrarmi indifferente davanti alle occhiate che ci lancia, quasi come se avesse delle armi in mano e le tirasse contro di noi, e sorrido a Grace, che però non ricambia.

Forse è preoccupata per quello che Megan potrebbe dire o fare.
D'altronde, ha quest'abitudine: rimanere in silenzio fin quando non viene interpellata, e ciò accade solo ed esclusivamente nelle situazioni in cui ci troviamo adesso.

«Cosa vuoi Megan? Perché te ne stai zitta?» La affronto, non avvicinandomi a lei.

«Parlarti»

«Parlami»

«Da soli, possibilmente»

«Che c'è? Non ti fidi di Tessa? E neanche di Grace?»

«Beh, diciamo che preferirei parlarti a quattr'occhi, non perché non mi fidi di Tessa, ma perché è una questione privata»

Ognuno di noi ha fatto caso al fatto che Megan non abbia pronunciato il nome di Grace, ma la ragazza di fianco a me ignora.

«Non preoccupatevi dai, io e Grace andiamo a fare un giro» Sorride mia sorella, ma se la conosco anche solo un po', è delusa dal comportamento della sua amica.

Non soltanto non le ha parlato della nostra rottura, ma la schiva, senza che lei avesse mai fatto nulla contro di lei.
Mentre le due si allontanano, rimango ad osservare Megan che gioca con la pellicina delle sue unghie, nel frattempo aspetto che parli, sperando non ci voglia una vita.

«Allora?»

«Certo che tu e Grace avete una bella sintonia»

«Che cosa vuoi Megan?»

«Davvero non vuoi più stare con me?»

«Davvero, e mi dispiace, perché sei una ragazza speciale, ma non posso stare con te se non provo nulla»

«Proveresti qualcosa se ti dicessi che aspetto un bambino?»

La guardo.
E guardo i suoi occhi.

Riesco a percepire se mente.

Ma sembra essere onesta, perciò scoppiò a ridere.

Una risata che non controllo.

Una risata che è una risposta.

«Che dici? Hai sempre preso la pillola, Megan, da dove esce questa cosa adesso?»

«Dal fatto che ho sospeso la pillola e l'ho fatto senza dirtelo»

Continuo a ridere.
Rimango scioccato dalla sua versione dei fatti.

«Scusami, con quale diritto ti sei permessa? Eravamo una coppia, avresti dovuto aggiornarmi su qualsiasi cosa! Sono sempre rimasto dentro di te, tranne in alcune occasioni, proprio perché prendevi la pillola, e adesso scopro che l'hai sospesa?»

«Come potevo dirtelo? Guardati, non accetti, e non avresti accettato»

«Come posso accettare? Ti ho sempre detto quanto ero contrario a quest'età in fatto di bambini, ti ho detto che avrei voluto crescere ancora, perché ho quasi ventitrè anni e sento di dover dare molto ancora, e tu cosa fai?» Urlo, non capendo più nulla.

La rabbia ha preso il sopravvento.

«E adesso, aggiungo, non voglio avere un figlio con te perché non ti amo, Megan! Come posso volere un bambino da una donna per la quale non provo amore?»

Megan ha le lacrime che scorrono sulle sue guance, ma non riesco a provare neanche la pietà per una donna come lei.

«Quindi non accetti?»

Perfetti, Ma Imperfetti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora