6.

702 77 8
                                    

AARON•

Ho sempre realizzato quello che la mia mente mi spingeva a fare.
Ho affrontato battaglie, incontrato ostacoli che a testa alta ho superato.

Mi sono mai lasciato abbattere?
No.

Non ho intenzione di farlo.

Specie dopo le parole della mia ex ragazza, che ha continuato a mettermi a paragone con papà.
La mia è stata una semplice domanda, alla quale non ho avuto risposta agli inizi.

«Perchè non hai detto a Tessa che ci siamo lasciati? Non lo volevi dire a nessuno, Megan»

É rimasta in silenzio, per poi parlare dopo poco.

«Piuttosto rispondi tu ad una mia domanda, perchè Grace aveva le chiavi di camera tua nelle sue mani?»

Non ricordo molto bene.
Ma cerco di trovare una risposta logica.

Qualcosa che abbia senso.

«L'avrà presa per accompagnarmi in camera»

«Perchè? C'ero io con te»

«Da sola non saresti riuscita a reggermi, e poi... All'inizio ero solo»

«Allora te lo ricordi?»

«Me l'ha detto Tessa, ma non scappare davanti alle mie domande Megan. Perché non vuoi dire a nessuno che ci siamo lasciati?»

«È necessario risponderti?»

Quest'ultima domanda non ha senso.

Come può dirmi una cosa del genere?

Ho fatto parte anche io della relazione, non è stato di certo a senso unico.
Sarebbe stato strano il contrario.

Molto.

«Megan vuoi parlare per piacere?»

«Ti ricordi delle parole che ha utilizzato tuo padre quando ha lasciato tua madre? Le ha fatto esattamente la tua stessa domanda, e lei è rimasta in silenzio»

«Perchè metti sempre in mezzo la questione di papà?»

«Perchè hanno ragione a dire che la mela non cade poi così lontana dall'albero»

«Megan -ringhio- perché non hai detto a nessuno che ci siamo lasciati?»

Non mi arrendo.

Lei non risponde, ed è per questo che decido di agire ancora.

Peccato che richiude la porta della sua camera senza degnarmi di una risposta.

«Non finisce qui, sappilo Megan! Intanto parlerò io con chi ha diritto di saperlo, raccontando che ti ho lasciato»

Per quanto la conosco, nella sua mente è passata l'idea di uscire dalla stanza e affrontarmi, ma non l'ha fatto.

Cammino, provando a cercare Grace.

Non ho idea di dove guardare.

Non ho la più pallida idea di come possa chiamarsi sui social.

Non ho una sua fotografia da mostrare in giro.

Non so nulla.

Passo l'intero mezzogiorno a cercarla, ottenendo però scarsi risultati.
Al momento di pranzare, nego la proposta di Tessa di uscire fuori per prendere aria, ancora, e nonostante il mio "no", lei esce, lasciandomi tutto solo.

Non che sia un problema.

Il tempo passa, vola senza fermarsi mai.

Da quel momento, giunge la sera.

Perfetti, Ma Imperfetti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora