•GRACE•
Mentre torniamo a casa, non smettiamo di ridere per via di quanto è successo.
Abbiamo inzuppato anche l'auto, per quant'acqua abbiamo preso, e Aaron, continua a dirmi che è cosa di tutti i giorni.Come possiamo smetterla?
La sua risata è contagiosa, non riesco a fermarmi.
Mi basta guardarlo un solo secondo per ridere di nuovo.«Io non immagino tuo fratello, mia sorella e mamma quando e se ci vedranno stasera, cosa penseranno»
«Ovviamente diremo che è colpa tua... Mica è stata colpa mia»
«Giustamente... Sono stato io a dire agli irrigatori di attivarsi ovunque -continua a ridere- questa mi mancava»
«Speriamo non ci vedano in questo stato, Aaron... Che poi, stavo pensando, io non ho un cambio, e neanche Josh... Come faremo a dormire da voi?»
«Mamma avrà già pensato a tutto. Josh avrà addosso qualche indumento mio, mentre tu, qualcosa di Tessa»
Annuisco, tornando seria per un attimo.
Ma ciò non dura molto, visto che scoppio nuovamente a ridere.Aaron mi segue.
Continuamo così fin quando non arriviamo a casa di Aaron, e cerchiamo di non fare rumore quando entriamo.
Lui mi accompagna nella stanza degli ospiti, dove sul letto c'è già un pigiama sistemato per bene.«Cosa ti avevo detto? Ci ha già pensato mamma»
«Si, ma Aaron... Ho bisogno di qualcos'altro, non posso dormire solo col pigiama»
«Vai nella stanza di Tessa, e vedi nel comò... Ci dev'essere tutto quello che ti serve di biancheria intima»
«Vuoi che entri di nascosto nella camera di tua sorella?»
«Per caso pretendi che tocchi le sue cose? -ride in silenzio- senti, sto andando in bagno, non voglio fare caos a terra, e credo neanche tu. Nella tua stanza c'è un bagno, prendi quello che ti serve e vai sotto la doccia» Mi sorride, mentre con una mano mi accarezza la guancia dolcemente.
Mi piace il suo tocco delicato.
I suoi polpastrelli a contatto con la mia pelle.
Mentre lui si allontana, io gli vado dietro, bloccandolo per un polso.
«Già ti manco?»
«Divertente... Dov'è la stanza di Tessa?»
«Difronte alla tua»
Annuisco, e raggiungo in un batter d'occhio quella camera.
Silenziosamente, cerco di rovistare fra i cassetti.Trovo tutto il necessario e mi fiondo sotto la doccia.
I miei pensieri volano a quello che è successo poco prima, e mi mantengo seriamente per non ridere ancora.
Siamo due casinisti.
Al termine, infilo la maglia e il pantalone, e col phon, asciugo i capelli, sperando di non svegliare nessuno.
Aaron bussa, e dopo il mio consenso, entra in bagno, rimanendo fisso ad osservarmi.
«Che c'è? Non hai mai visto una donna in pigiama?»
«Non ho mai visto te, in pigiama, che è diverso» Quell'affermazione mi fa sorridere.
«Vieni fuori al balcone con me?»
«A fare?»
«Sei troppo curiosa»
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Perfetti, Ma Imperfetti.
FanfictionÈ brutto quando non si viene capiti da nessuno. Quando vorresti sempre sorridere, e invece non smetti di lacrimare. Non vieni compresa neanche da te stessa. Aspetti e speri che arrivi quella persona che riesca a farti cambiare. Che riesca nel suo i...