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AARON•

Come spiegare quello che a pelle abbiamo provato?

Come ci si può capire?

Credo che se non lo provi, non potrai mai saperlo per davvero.

La certezza che quel cuore continui a battere a prescindere dalle batoste che ha subito, mi ha reso l'uomo più felice del mondo.

Ariel non ha avuto problemi.

Soprattutto, quando viene posizionato sul petto di Grace, entrambi ci perdiamo a guardarlo.

Non smettiamo di sentirci finalmente perfetti.

Sappiamo ancora di più che abbiamo creato qualcuno di speciale.

Meraviglioso.

«Ciao vita mia» È lei a salutarlo.

Per la prima volta suo figlio è nelle sue braccia, ed io non ho mai visto qualcosa di più bello.

Ariel poi viene portato via insieme a Grace, e prima di andare dietro di loro con l'auto, mi fermo un attimo a parlare con Tessa, che ha atteso in salotto.

«È andato tutto bene, Tes»

«Ed io sono felice, finalmente zia» Esulta, ma so quanto in realtà soffra.

Le manca suo figlio, ma non può dirmelo.

L'abbraccio, per poterla confortare.

Spero di non dover mai provare un dolore così forte, ma credo che la vita non sarà più ingiusta con lei e le donerà una seconda occasione, a lei, così come a Josh.

«Devo andare, Tes»

«Vai» Mi sorride.

Inizio a correre, raggiungendo velocemente la mia macchina.

Loro sono già partiti, ovviamente non potevano attendere me.

Grace e Ariel hanno bisogno di essere visitati.

Mi trovo fortunato, sapendo già dove si trova l'ospedale, quindi guido senza mai fermarmi, neanche ai semafori.

Corro il rischio, me ne rendo conto.

Perciò ad una certa rispetto le norme di guida, fermandomi ai semafori, che non hanno mai stancato così tanto.

Il mio cuore batte forte.

Sento qualcosa che non ho mai percepito prima.

Felicità mista a paura.

Ma andrà tutto bene, Aaron.

Mi prometto di restare calmo, senza esagerare coi pensieri.

Necessito di calmarmi, ma non posso fermarmi con la macchina.

Continuo a guidare, arrivando in ospedale dopo poco.

Certo, ho superato i centoventi chilometri orari, quindi direi che sia certo arrivarci in meno di dieci minuti.

In quante macchine mi hanno suonato, lo so soltanto io.

Chiedo di Grace all'istante, e mi conducono verso la sala d'attesa, aspettando appunto il suo arrivo.

Grace è sotto controllo, fra poco entrerà in camera.

Poi domando di Ariel, e mi informano che a breve verrò richiamato per partecipare al primo cambio di mio figlio.

In questo momento stanno controllando anche lui.

Essendo un bambino disabile, necessità anche lui delle giuste visite.

Perfetti, Ma Imperfetti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora