49.

498 72 7
                                    

GRACE•

Ognuno di loro ci ha lasciate da sole.

Fra il nostro bisogno di abbracciarci, e il nostro desiderio di parlarci l'una con l'altra.

È da tanto, troppo tempo, che non ci sentiamo.

Che non siamo state insieme.

Ed è ora di recuperare.

«Non sai quanto mi dispiace, Grace»

«Per?»

«Essermi persa tutto, non avrei mai dovuto lasciarti... Non sarei dovuta partire» Mi confessa, mentre gioca con la manina di Ariel.

Sorrido.

Non faccio altro da quando sono diventata mamma.

«Dispiace a me, hai passato mesi d'inferno, Jen, e io non ci sono stata... Mi dispiace davvero»

«Grace... Non ti devi preoccupare di questo, va bene? Io so cos'hai passato, quindi davvero... Resta tranquilla»

«È che in questi mesi ho avuto paura, Jennifer... Non sai quanto, fra te in quello stato, la mia gravidanza a rischio»

«La tua gravidanza a rischio alla fine ti ha ricompensata, Grace... L'ha fatto, e tu sei mamma finalmente. Dio, non sai quanto sono felice di vederti felice» Continua a baciarmi la guancia, muovendosi lentamente.

Forse sente dolore.

Così come me.

«Tu come stai Jen?»

«Io come sto? Come dovrei stare, Grace? Ho perso mio figlio»

«Senti, ma...»

«Gliel'avrei detto a Josh, Grace... Non ho fatto in tempo»

«Dove stavi andando in quel momento?»

Lei sorride, ma non è un sorriso prezioso.

Un sorriso puro.

Tutto il contrario.

Ha sorriso nervosamente.

«Ti racconto tutto dall'inizio, così hai le idee chiare. Da quando sono andata via, ho avvertito i primi sintomi, ma pensavo fosse semplicemente stress... Sai, avevo appreso che il mio ragazzo era attratto da una mia amica, come potevo non soffrire? I sintomi c'erano, continuavano ad esserci, e qualche giorno dopo mi sono resa conto di avere un ritardo, Grace. È successo che ho fatto il test, ed è uscito positivo, volevo sprofondare... Stavo per avere un bambino da un uomo che non mi amava più, ma io l'avrei tenuto lo stesso, sai? Ho provato a cercare Josh, quella mattina, ma non ci sono riuscita, mi bloccavo sempre col dito sullo schermo, precisamente sul suo contatto. Quella sera, sono uscita a cena con i miei, sai... Papà si è sentito meglio, perciò ne abbiamo approfittato. È successo che ad una certa, loro volevano tornare a casa, ma io no... Io avevo intenzione di chiamare tuo fratello e di essere sincera, una volta per tutte... Così, ho trovato una scusa con mamma e papà, e gli ho detto che avrei visto qualche amica, e che mi avrebbero accompagnato loro a casa»

Ho già i brividi.

«Cos'è successo quindi?»

«Sai, sono stata una sciocca... Ho accompagnato i miei a casa loro, avendo semplicemente una macchina, e poi sono tornata in quel locale. Avrei dovuto non lasciare mai casa mia» Ricomincia a piangere, e le nostre dita si incrociano.

Poi la mia migliore amica guarda Ariel.

Continua a parlare.

«Insomma, è successo che... Volevo bere, Grace, volevo andare all'altro mondo, e così, ho ordinato il cocktail più forte, ma indovina? Non l'ho bevuto, e non perché non ho fatto in tempo, ma perché avevo una precedenza. Sono entrata in auto, e nel mentre cercavo di contattare Josh, il vuoto mi ha pervasa... Questo è quello che è successo»

Perfetti, Ma Imperfetti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora