24.

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AARON•

Non mi permetto di pronunciare neanche una parola, Grace può avvertire semplicemente il mio respiro farsi sempre più pesante, e la mia presa alla sua mano, aumentare.

Ma perché poi?

Quell'uomo non ha parlato, la guardava e basta.

La guardava e basta.

La guardava e basta.

Non è nessuno per osservarla in quel modo, tantomeno senza neanche parlarle.

Così, sciolgo la tensione creata.

«Va tutto bene?» Chiedo.

«Si, controllavo se avesse il viso pallido... Ho bisogno di controllarle gli occhi, quindi mi dica se la luce le da fastidio» Mi informa, mentre si avvicina a Grace.

Sono costretto ad alzarmi, e a osservare restando accanto a lei.

L'uomo le punta una luce negli occhi, e lei sembra sia tranquilla.

Anche se, avere qualcosa di forte all'interno del nostro occhio, non dev'essere piacevole per nessuno.

Ma lei sembra reagire bene.

«È ok, stai rispondendo bene a tutti gli esami... Se continui così, a breve potrai uscire»

Grace sorride, ma non risponde.

Il dottore esce dalla camera, lasciando me e lei da soli.

Stavolta, sono io a sorridere, mentre la guardo.

«Giuro che avrei potuto strangolarlo»

Lei ride, stringendomi nuovamente la mano.

Ride, anche se poco.

Ma non parla.

«Stai bene? Non riesci a parlare?»

Nega col viso, ed io con la mano libera, le accarezzò la guancia.

È così bello non vederla intubata.

Ha semplicemente una flebo.

«Ascoltami, c'è tuo fratello fuori... Vuoi vederlo?»

Annuisce, lasciando che qualche lacrima scenda.

Mi preoccupo all'istante.

Si sente male?

«Grace che hai? Stai bene?»

«Non... Riesco a... Respirare» Afferma a tratti, mentre si porta una mano sul petto.

Lacrima ancora, guardandomi.

Ed è allora che premo quel dannato pulsante, uccidendomi nel vederla soffrire

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Ed è allora che premo quel dannato pulsante, uccidendomi nel vederla soffrire.

Sono costretto ad uscire, mentre incontro Josh.

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