Capitolo 50

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-Quando ci sposiamo?

Chiese Jamie tutto d'un tratto.

-Quando vuoi.

Risposi ridendo.

-Io ti sposerei anche ora ma dobbiamo organizzare le cose per bene.

Sussurrò baciandomi leggermente le labbra.

-Hai ragione.

Dissi sorridendo ricambiando il bacio.

-È meglio andare.

Affermai alzandomi dalla sabbia.

-Vuoi già andare?

-Sono le nove di sera, non c'è piú nessuno.

Dissi ridendo.

-Dormiamo qui, sotto le stelle.

Sorrisi stendendomi nuovamente sul telo vicino a lui.

-Ti amo cosí tanto.

Sussurrai appoggiando la testa sul suo petto, mi addormentai cosí felice di stare tra le sue braccia finalmente sentendomi a casa.

--

Mi svegliò la luce del sole, il rumore del mare ed il profumo della sabbia. Si stava bene lí, avevo tutto quello che mi faceva stare bene.

-Sei bellissima.

Disse Jamie accarezzandomi il viso e prendendomi in braccio portandomi in macchina.

-È ora di partire, stai bene?

-Perfettamente.

Sorrisi baciandolo. La radio trasmetteva canzoni di ogni genere e passammo le ore di viaggio a cantare. Arrivati a casa mi sentivo riposata e avevamo entrambi voglia di un gelato.

-Lascio le borse e andiamo, aspettami pure in macchina.

Dissi avviandomi alla porta d'ingresso della mia casa. Trovai un bigliettino sulla porta e quando lo girai per leggerlo il mio cuore si fermò alla vista di quel nome, mi lasciai cadere a terra aspettando di riprendere aria, chiusi gli occhi e presi un profondo respiro, poi, con calma, abbassai nuovamente lo sguardo.

'Piccola, come stai? Ho saputo che sei incinta, complimenti, credo proprio che un giorno di questi verrò a farvi visita, il tuo caro fidanzatino non riuscirà a dividerci amore, io e te siamo fatti per stare insieme.

Il tuo dolce Mattia.'

Jamie corse da me chiedendomi spiegazioni, porsi il bigliettino e dopo averlo letto lo strappò in piccoli pezzettini.

-Lo uccido quel bastardo, lo uccido con le mie stesse mani.

Le lacrime cominciarono ad uscire dai miei occhi con l'intenzione di non fermarsi, Jamie si mise a terra, seduto vicino a me, ripetendomi dolci parole e abbracciandomi, restammo lí per molto tempo, poi ci alzammo e andammo in casa senza sapere piú cosa pensare ne cosa fare. Mi alzai per fare una doccia, mi avrebbe aiutata a rilassarmi, Jamie rimase in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Feci scorrere l'acqua calda sul mio corpo e mi rilassai completamente, dopo essermi lavata mi asciugai e mi misi l'intimo, mi guardai allo specchio cercando di vedere quel piccolo segno di pancia ma la mia figura era rimasta slanciata e snella, mi accarezzai la pancia sentendo il mio bambino e sorrisi. Uscí dal bagno e scesi le scale urlando il nome di Jamie ma non mi rispose, la paura salí in me e mi fermai all'istante, sentivo dei passi che si avvicinavano e dalla cucina uscí lui, il mio grande incubo. I miei occhi si spalancarono all'istante, la mia bocca si aprí senza però riuscire ad emettere nessun suono, le mie gambe cominciarono a tremare e la testa a girare. Lui sorrise, come a prendermi in giro, come a farmi sentire piú piccola, poi mi guardò attentamente e fece un passo in avanti.

-Sei bellissima come sempre.

Mormorò con la sua solita squallida faccia. Mi accorsi di essere solo in mutande e reggiseno cosí mi feci forza e urlai contro di lui.

-Dov'è Jamie? Vattene via, chiamo la polizia, ti uccido.

Gridai senza sapere cosa dire.

-Jamie? Lascialo perdere, noi è meglio che andiamo in un posto dove nessuno ci possa disturbare, non credi?

Rispose oramai vicinissimo a me

-Lasciami stare, non toccarmi, ti prego.

Dissi singhiozzando con voce implorante. Lui mi cercò di prendere per un bracciò ma riuscí ad allontanarmi, in pochi secondi però mi aveva sbattuta sul muro davanti e rinchiusa con il suo corpo.

-Guardami.

Disse a voce bassa, non lo ascoltai, mi prese il viso con una mano e mi obbligò a guardarlo.

-Finalmente sei mia.

Sussurrò cercando di baciarmi ma non sapendo cosa fare sputai sulla sua faccia, mi tirò uno schiaffo in pieno viso e riprese a baciarmi nonostante io continuassi a muovermi. Mi prese di peso e mi buttò sul letto della camera.

-Se non stai ferma ti faccio stare ferma io, tesoro.

Continuai a divincolarmi dalla sua presa ma lui era troppo forte, prese una corda dalla sua tasca e mi legò le mani ed i piedi al letto.

-Ti prego Mattia.

Lo implorai nuovamente piangendo e urlando. Non mi ascoltò e cominciò a baciarmi su tutto il corpo, soffermandosi sul mio seno, mi baciò nuovamente le labbra e tornò poi ancora giú togliendomi il reggiseno, continuai ad urlare sperando che qualcuno mi sentisse, ma era inutile.

-È ora di divertirci un po'.

Sussurrò sorridendo.

Ragazze buongiorno, come state? Avete saputo? I Jamily di nuovo insieme! Io sono felicissima e cosa mi dite del ritorno di Mattia? Qualcuno salverà Cristina? Ditemi cosa ne pensate nei commenti e al prossimo capitolo! Un bacione.

Buona lettura, alla prossima. xX

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