Capitolo 30

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Per strada risposi al messaggio di mia madre confermandole di essere ancora viva e non in pericolo.

Arrivai stranamente in anticipo e Niall era già lí con gli altri. Mi avviai verso di loro e feci un cenno con la mano per salutarli, ricambiarono. Saltai in braccio a Niall scherzando e poi salutai tutti ripassando i nomi.

-Louis, Harry, Liam e Zayn!

-Brava!

Confermò Louis ridendo.

Poco dopo arrivarono anche i miei amici, presentai ognuno ed entrammo. La serata passò in fretta tra il ballare e il bere, cosí decisi di salutare tutti e tornarmene a casa.

-Ti accompagno io se vuoi.

Si offrí Harry gentilmente.

-Non voglio disturbarti.

-Tranquilla, anche io volevo andarmene ora.

-Oh, allora va bene.

Aveva una jeep nera, salí in macchina aspettando che metta in motore. Diedi spiegazione sul dove abitavo e rimasi in silenzio.

-Tornerai a Londra dopo l'estate?

-Non lo so, credo di sí, avevo pensato di rimanere qui, ma non ne ho idea.

-Noi a fine estate torniamo lí.

Annuí, ancora pochi secondi e saremo arrivati.

-Okey fermati, è questa.

Mi lasciò un dolce bacio sulla guancia e mi salutò, io uscí dalla macchina ed entrai in casa. Aprí la porta con le chiavi, le luci erano spente cosí pensai che Jamie potesse essere andato a dormire anche se non era molto tardi.

-Jamie?

Urlai per la casa.

Andai in cucina e ci trovai su un bigliettino, era da parte sua.

'Scusa Cristina, sono tornato a casa mia. Jamie. xx'

Mi infuriai. Aveva fatto tante storie sul fatto di non andarmene e lui cosa fa? se ne va? -Questo è pazzo- pensai. Presi il cellulare dalla borsa e mandai un messaggio.

'Alla fine te ne sei andato tu, alla fine, se ne vanno tutti.'

Sembrava stessi facendo la vittima e la cosa non mi piaceva ma volevo farlo sentire in colpa, il messaggio che mi mandò poi mi fece sorridere come un ebete.

'Sto arrivando.'

'Ti aspetto.'

Lo aspettai per circa dieci minuti e poi arrivò bussando alla porta.

-Chi è?

-Jamie.

Aprí la porta e si fiondò sulle mie labbra, feci incontrare le nostre lingue che si cercavano, chiuse la porta con un calcio e mi sollevò da terra continuando a baciarmi, salite le scale non fece fatica a trovare la mia camera. Mi poggiò delicatamente sul letto e mi seguí a ruota. Lasciò per un minuto le mie labbra solo per guardarmi negli occhi e poi ritornò nuovamente su di esse. Sussultai quando posò la sua mano fredda sulla mia coscia, risalí la mia gamba da sotto il vestito nero che si confondeva con il buio della notte. Toccò la mia intimità facendomi inarcare la schiena, continuò a baciarmi sfilandomi le mutandine, risalí nuovamente la mia gamba stuzzicandomi, poco dopo infilò un dito dentro di me provocandomi piacere.

-J-jamie.

Mi lasciai sfuggire un gemito di piacere mentre lui continuava. Lo baciai per soffocare altri gemiti. Aggiunse un altro dito facendomi impazzire,venni poco dopo. Lo baciai ancora poi andai in bagno a cambiarmi, tornai qualche minuto dopo, era steso sul letto in soli boxer e dovevo ammettere che era davvero sexy. Mi infilai sotto le coperte vicino a lui e poi fece lo stesso. Entrai fra le sue braccia che comminciarono a cullarmi.

-Perchè te ne sei andato?

-Non lo so.

-Cosa?

-Non lo so Cristina, avevo paura di-non lo so perchè me ne sono andato.

-Avevi paura di che?

-Che potessi andartene prima tu, mi sto insomma, mi sto coinvolgendo troppo.

-Jamie?

-Dormi.

Sussurrò baciandomi la fronte. Avevo realmente troppo sonno per ribattere quindi lo ascoltai e mi addormentai fra le sue braccia.

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