Capitolo 25

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Mattia torno da me. Ero rannicchiata contro il muro e piangevo, lui rideva.

-Perchè piangi?

Disse lui, smettendo di ridere.

-Perchè mi fai schifo.

Gridai contro di lui.

-Mi fai schifo perchè è da diciotto anni che prometti di proteggermi, che siccome sei il mio migliore amico non permetterai a nessuno di farmi del male! Mattia sei tu che mi stai facendo del male, non gli altri!

Urlai tutto d'un fiato. Continuò a guardarmi e poi abbassò la testa, tornò su, nella sua camera per una manciata di minuti e poi tornò da me, con la borsetta ed il telefono. Aprí la porta di casa e la spalancò.

-Vai.

Mi alzai da terra e camminai velocemente verso la porta, uscí di casa e quando ero abbastanza lontana mi soffermai a guardarlo, ma non troppo, chiusi gli occhi per un secondo e presi un respiro profondo, mi rigirai e cominciai nuovamente a camminare. Non l'avrei piú rivisto.

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Entrai in casa e pregai che mia madre non ci fosse, non avrebbe di sicuro reagito bene a vedermi in quello stato. Le mie preghiere furono ascoltate, trovai un bigliettino sul tavolo.

'Tesoro sono a fare la spesa, a piú tardi, ti voglio bene!

Mamma xx'

Andai direttamente in doccia e mi lavai, scacciai tutti quei pensieri, volevo solo dimenticare le ultime ore e l'acqua calda che mi martellava sulla testa mi aiutava a rilassarmi. Uscí dalla doccia e mi asciugai i capelli, misi direttamente il pigiama, non avevo per niente voglia di uscire. Scesi in cucina, mia mamma era appena rientrata.

-Ciao tesoro!

Disse dolcemente mettendo la spesa nel frigo.

-Ciao mamma, ti aiuto.

-Come mai già in pigiama?

-Non ho voglia di uscire, sono stanca.

-Sicura?

-Sisi mamma.

Dissi sistemando una scatola di pasta nello scaffale.

-Tesoro, fermati un attimo, ho una cosa importante da dirti.

-Dimmi mamma.

-Mi devo trasferire in Francia per tre settimane, a causa del lavoro, mi piacerebbe portarti con me, ma non posso. Ho chiamato Stefano per venire a stare qui con te, ha detto che potrà venire solo l'ultima settimana.

-Oh. Ma mamma, tre settimane sono lunghe.

Borbotai.

-Lo so amore.

Disse lei dispiaciuta.

-Quando parti?

-Domani mattina.

-Mi mancherai!

Dissi mentre l'abbracciai.

-Anche tu piccola, anche tu.

Sussurò stringendomi piú forte.

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