La luce di una mattina di sole illuminava il viso di Jamie, le sue labbra erano a dir poco perfette, sembravano disegnate a mano dal pittore piú bravo.
-Che c'è?
Sussurò Jamie sorridendo.
-Perchè mi guardi?
-Perchè sei bellissimo.
Risposi baciando la sua guancia morbida e spostandoli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Preparo la colazione.
Dissi alzandomi dal letto e dirigendomi in cucina. Misi a bollire l'acqua per il thè e preparai una spremuta d'arancia, qualche fetta di pane e nutella e dei biscotti al cioccolato.
Delle mani grandi e sicure mi avvolsero dalla vita. Mi baciò il collo cullandomi a lui.
-Stasera ti porto a mangiare fuori.
-Sei un romanticone Bower.
Dissi girandomi e stampandoli un bacio sulle labbra.
-E adesso siediti e mangia, ho troppa fame!
------------------------------------
Era mezzogiorno e io e Jamie avevamo deciso che per queste due settimane sarebbe venuto a stare da me, cosí era andato a casa a portare un po' di roba qui, una mossa un po' impulsiva, ma alla fine era ciò che ci accumunava entrambi.
Preparai qualcosa da mangiare mentre lo aspettavo e poco dopo tornò con una valigia.
-Ciao piccola.
Disse entrando in cucina e stampandomi un bacio sulle labbra mentre tagliuzzavo qualche verdura.
-Lascia lí la valigia ti aiuto a sistemarla dopo.
-Va bene, capo.
Feci una risatina e poi aggiustai il tavolo.
Mangiammo e poco dopo aiutai Jamie a sistemare la valigia in camera mia. Mise alcuni vestiti in una parte d'armadio vuota e altre cose in un cassettino. Notai che nella valigia c'era la foto che avevo osservato parecchio tempo fa, cosí la presi in mano e mi misi seduta sul letto a guardarla. Un piccolo Jamie stava al centro e teneva la mano ad una signora davvero carina, mentre altre due bambine ridevano con loro.
-Chi sono?
Mi pentí immediatamente di aver chiesto una cosa cosí in un modo spudarato.
-Ehm, mia mamma e le mie sorelle.
-Davvero?
-Già.
Sussurò girato mentre sistemava un profumo nel cassetto, pochi secondi dopo lo frantumò buttandolo a terra. Sobbalzai sul letto mettendo una mano alla bocca.
-Jamie?
Mormorai in lacrime, ero stata una stupida.
-Scusa, io non volevo essere- scusami.
Dissi oramai piangendo.
Si accasciò a terra, piangendo e singhiozzando, non lo avevo mai visto cosí, non aveva mai pianto davanti a me. Mi avvicinai a lui poggiando una mano sulla sua spalla, inizialmente si irrigidí ma si calmò quando lo abbraccia dalle spalle. Mi misi fra lui e il cassetto e con due dita alzai il suo viso guardando i suoi occhi azzurri, lo baciai, un impasto di lacrime e sofferenza, tristezza e dolore ma un piccolo bagliore di speranza, lui era la mia speranza ed io la sua. Mi prese in braccio stendendoci sul letto e rimanemmo abbracciati cosí, con mille pensieri e centinaia di lacrime che solcavano i nostri occhi, l'indomani mi avrebbe raccontato ma in quel momento, avevamo entrambi solamente il bisogno di tenerci stretti, di tenerci.

STAI LEGGENDO
Sweet black bet
Fanfiction'Vieni qui, ti prego. Sfonda pure la porta, ma io ti voglio qui.' Cristina ha diciotto anni e finiti gli studi a Londra torna in Italia, dalla sua famiglia e dai suoi amici. Qualcosa sconvolgerà la vita di tutti quanti e soprattutto quella di Cristi...