Capitolo 41

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Quando aprí gli occhi mi ritrovai a terra, non ricordavo cosa fosse successo nelle ore precedenti ma camera mia non sembrava piú una camera, avevo spaccato ogni cosa e non avevo per niente voglia di pulire. Erano le undici di sera, avevo dormito tutto il pomeriggio. A passi lenti scesi le scale e camminai verso il salotto, aprí il frigo e presi una birra.

-Cerca di non buttare a terra anche questa, idiota.

Mi rimproverai ad alta voce.

Rimasi seduta sullo sgabello in cucina a fissare la mia birra.

Jamie's pov.

-Un altro.

Dissi sbattendo il bicchiere contro il tavolo.

-Non ti sembra di aver bevuto abbastanza tesoro?

Disse una ragazza mettendomi una mano tra i capelli.

-Io sono Sofia.

Parlò muovendosi intorno a me a ritmo della musica.

-Jamie.

Mormorai aspettando la mia vodka.

-Balli con me, Jamie.

Sussurrò al mio orecchio prima di soffiarci.

-Non so ballare.

-Possiamo fare altro.

Disse accarezzandomi una guancia.

-Sto aspettando il mio drink.

Borbotai infastidito.

-Sei già abbastanza ubriaco.

Sussurrò baciandomi.

-Non fino a questo punto.

Dissi allontanandola.

-Passo dopo.

Sussurrò leccandosi le labbra e passando una mano sulla mia coscia.

-Il suo drink.

Disse la barista porgendomi il bicchiere. Dopo aver bevuto il tutto in un sorso uscí barcollando dal locale. Salí in macchina, nonostante fossi ubriaco arrivai a casa senza causare incidenti. Andai direttamente a letto e mi lasciai cadere su di esso. Il soffitto era un bel panorama da osservare.

Cristina's pov.

-Stefano è arrivato!

Urlò mio fratello sbattendo la porta dietro di sè. Rimasi comunque immobile a fissare la mia bottiglia.

-Che ci fai qui tutta sola?

Chiese Stefano entrando in cucina.

-Cristina, che succede? È arrivato il tuo fratellone e nemmeno lo saluti?

Mi girai per guardarlo poi ritornai a fissare la mia bottiglia.

-Okey, che succede?

Chiese sedendosi a cavalcioni sullo sgabello accanto al mio.

-Nulla, piuttosto tu, che ci fai alle undici di sera a casa mia?

Dissi con lo sguardo fisso mentre con il dito disegnavo la forma del collo della bottiglia.

-Uno: sono le undici e un quarto, due: sorpresa!

Esclamò.

-Ma ora seriamente, che hai? Ah e dov'è Jamie?

I miei muscoli si indurirono nel sentire il suo nome.

-Lo hai lasciato?

Chiese quasi sconvolto.

-Lui ha lasciato me.

Dissi in tono tranquillo.

-Cosa?

Esclamò questa volta davvero sconvolto.

-Sai, crede che mi farà del male, uh e poi ho bisogno di una vita normale!

Dissi imitando la sua voce.

-Tornerà Cristina, tornerà.

In realtà tutto quello che volevo era che lui tornasse, ma avevo i miei dubbi.

-Oh merda, Niall!

Esclamai saltando giú. Corsi in camera alla ricerca del mio telefono e dopo qualche minuto riuscí a trovarlo.

-Pronto Cristina, dove sei?

-Niall, scusami! Non mi sento molto bene.

-Che succede?

-Forse avrò l'influenza, non lo so.

-No, intendo per davvero, che hai?

Come diamine faceva?

-Sto bene.

-Domani passo da te e qualunque cosa sia, la risolviamo.

Sorrisi per la prima volta dopo ore.

-Ti voglio bene Niall.

-Anche io, piccola.

Misi giú il telefono e tornai da Stefano che mi abbracciò all'istante.

-Starai bene.

Sussurrò al mio orecchio.

-Io preparo i popcorn e tu scegli un film, forza muoviti!

Esclamò spingendomi verso la sala.

-Che faccia ridere!

Urlò per farsi sentire.

-Grazie!

Dissi sbucando dalla porta e mostrando solo il mio viso. Lui sorrise.

-Tutto per la mia sorellina!

Sorrisi anche io.

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