Il mio telefono mi avvisò dell'arrivo di un messaggio.
'Stasera esci con me e gli altri dolcezza?
Niall. xx'
-Chi è?
Chiese Jamie mentre continuava a cambiare canale alla tv.
-Niall.
-Niall?
-È il mio migliore amico da quando ero a Londra, stasera ti va di uscire con lui?
-Certo.
Rispose spegnendo la Tv.
Mandai un messaggio a Niall confermando, avvisai poi Beatrice e tutti gli altri.
-Che vuoi fare?
Chiesi a Jamie, mentre giocavo con i suoi capelli.
-Vado a trovare un mio amico, torno subito okey?
Sorrise stampandomi un bacio.
-Vuoi che ti accompagni?
-No.
Si irrigidí.
-Tranquilla.
Mi sorrise di nuovo poi si alzò dal divano.
C'era qualcosa che non andava e lo leggevo nei suoi modi di fare. Mi salutò e uscí di casa. La curiosità e l'ansia mi spinse pochi minuti dopo a seguirlo. Non prese la macchina, ma camminò per circa dieci minuti in una stradina poco abitata. Mi nascosi il piú possibile e cercai di non fare rumore. Alla fine del vicolo vidi un ragazzo dell'età di Jamie salutarlo, mi infilai dietro ad un cassonetto a spiarli maledicendomi per quello che stavo facendo.
-Sai che me ne sono tirato fuori vero?
Disse Jamie alzando la voce.
-Che cazzo stai dicendo? Siamo fottuti.
Urlò il moro.
-Ascolta Jack.
Mormorò.
-Paghiamo gli ultimi conti con quelle teste di cazzo e poi mi lasci stare.
-Tu non hai capito, ci vogliono morti!
Abbaiò Jack.
A quelle parole cascai all'indietro facendo rimbalzare una lattina di coca cola contro il muro.
-Merda!.
Sussurai.
-Chi cazzo è? Vieni fuori coglione.
Urlò Jack sbattendo qualcosa a terra.
In preda al panico mi alzai in piedi con l'intenzione di scappare, ma ovviamente il mio coraggio scomparve proprio in quel momento.
-Cristina? Che diamine?
-La conosci?
Chiese il moro incredulo.
-È la mia ragazza.
Borbotò Jamie alzando le mani.
-Senti ne riparliamo, okey Jack? Ci vediamo, amico.
Si avvicinò a me guardandomi in cagnesco.
-Che diavolo è questa storia?
Jamie guardò avanti a sè prendendomi per un polso. Mi liberai.
-Jamie!
Urlai.
-Muoviti!
Gridò.
-Ti spiego tutto a casa.
Disse abbassando la voce.
Lo seguí fino a casa, cercando di non crollare in mezzo alla strada o di non gridare per avere spiegazioni. Entrai in casa sbattendo la porta dietro di me.
-Ora spiegami Jamie, perchè sono proprio curiosa di sapere chi ti vuole morto!
Urlai in preda ad una crisi isterica.
-Siediti!
Sbraitò indicandomi il divano.
-Jamie ma che cazzo stai dicendo? Spiegami cosa sta succedendo!
Gridai nuovamente.
-Vuoi sapere cosa succede? Va bene! Jack spacciava insieme a me, qualcuno ora dice che ha pagato ma non ha avuto la roba, quindi ora vuole un risarcimento e sai qual è questo risarcimento?
Chiese guardandomi negli occhi.
-Sono io, esatto! Quindi l'unica cosa che posso sperare è che si dimentichi di questa faccenda o pagare diecimila euro. Ah e lui ha una buona memoria.
-Troveremo quei diecimila euro Jai!
Dissi mettendomi le mani tra i capelli.
-No Cristina. Io troverò quei diecimila euro.
-Io ti aiuto Jamie, okey?
-No cazzo, non capisci! Ti meriti una vita normale! Ti sto facendo del male e ora ho realmente paura che se sanno che ho una ragazza, potrebbero fare del male anche a te.
-Non se tu pagherai, troveremo i soldi e sarà tutto finito!
Mi guardò per qualche secondo, poi sbuffò.
-Vado a farmi una doccia.
Mormorò.
-Va bene.
Mi avvicinai a lui e lo baciai.
-Jamie, ti amo.
Sussurrai sulle sue labbra.
-Ti amo anche io.
-Mentre tu ti fai una doccia io vado un attimo da Valeria, non sta molto bene.
Dissi mentre prendevo le chiavi di casa.
-Va bene, stai attenta.
Mormorò guardando da un'altra parte. Qualcosa non andava e non era per il fatto dei soldi.
Prima che potessi chiudere la porta mi fermò.
-Cristina!
-Sí?
Chiesi esitando.
-Ti amo.
Sorrisi.
-Anche io.
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Sweet black bet
Hayran Kurgu'Vieni qui, ti prego. Sfonda pure la porta, ma io ti voglio qui.' Cristina ha diciotto anni e finiti gli studi a Londra torna in Italia, dalla sua famiglia e dai suoi amici. Qualcosa sconvolgerà la vita di tutti quanti e soprattutto quella di Cristi...