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La mattina Carlotta si svegliò all'alba, il sole che entrava dalla finestra. Si preparò e scese al piano di sotto. Andò poi nelle cucine dove lavoravano due elfi domestici. E fece colazione. Oggi Voldy non c'è, pensò con un sorriso.

Andò poi in biblioteca, amava leggere. Immergersi in quelle pagine, in ogni singola parola, che, anche per poco la portavano in un altro mondo, quello della storia che stava leggendo, in un altra vita, nettamente più bella di questa.

Passò così la mattinata di Carlotta a villa Riddle. Pranzò e decise di esercitarsi in incantesimi. Da poco aveva imparato a maneggiare senza bacchetta l'incantesimo incendio nelle mani. Pronunciò nella sua mente l'incantesimo pensando alle sue mani e così subito dopo uscirono dei piccoli fuocherelli.
A lei non bruciava ma agli altri si.
Si esercitò anche in altri incantesimi senza bacchetta ma si annoiò presto.

Guardò l'orario: 16:30. Tra mezz'ora sarebbe tornato Voldemort e sarebbero venuti i mangiamorte per la riunione. Fantastico, pensò ironica. Andò a prepararsi.

Era in camera, quando il loro elfo domestico Ben si smaterializzò in camera sua: "Signorina la attendono di sotto" disse l'elfo senza riuscire a nascondere la preoccupazione, per quello che sarebbe potuto succedere all'unica padroncina che lo trattava bene.

"Va bene Ben grazie" rispose Carlotta sorridendo gentile. L'elfo andò via e Carlotta sospirò rassegnata. Prese coraggio e scese giù. Mentre scendeva le scale poteva già sentire delle voci. Tutte uguali apparte quella di Bellatrix Lastrange, quella si distingueva, aveva quel tono di pura follia che la rendeva riconoscibile tra mille voci diverse.

Arrivò davanti la porta. La videro. Voldemort a capotavola lontano dalla porta la guardava sorridendo. Carlotta deglutì ansiosa.
Al suo fianco c'era Codaliscia, a quanto pare in realtà era sopravvissuto alla strage fatta da suo padre.

Si guardò poi intorno, vide tutti i mangiamorte fissarla, per fortuna Draco non doveva ancora partecipare, pensò.

"Tesoruccio come stai?" Disse Bellatrix prendendola in giro, la voce folle.
"Male ora che ti ho visto" rispose sorridendo sfacciatamente Carlotta.
"Oh! Tesoro così mi ferisci" continuò Bellatrix. Carlotta non ebbe tempo di rispondere.
" Bellatrix ora basta abbiamo delle cose importanti di cui parlare" Bellatrix si ammutolì.

"Carlotta vieni, prendi posto alla mia sinistra al lato opposto di Bellatrix" la invitò calmo Voldemort ma Carlotta sapeva che era un ordine al quale le conveniva anche obbedire.

Camminò verso il mago e si sedette.
Sentì alle sue spalle il pesante respiro preso da Codaliscia che si trovava proprio dietro di lei. Che l'avesse riconosciuta?
Vide anche Lucius Malfoy fissarla, gli rifilò un occhiataccia, lo odiava da morire.

"Allora ragazzi" iniziò il Signore Oscuro "Ho indetto questa riunione, perché sono venuto a conoscenza di una cosa che mi farà finalmente uccidere Harry Potter" continuò.
Gli sguardi sorpresi dei presenti non tardarono ad arrivare, ma nessuno osò aprire bocca o contraddirlo.
Tutti tranne Carlotta.

"Oh ma davvero?" Disse sarcastica "Dai dopo quattro anni, sono sicura che questa è la volta buona. L'importante è crederci, sei tutti noi Voldy" Continuò mettendosi una mano sul cuore.

Il mago la guardò male ma decise di non agire.
"Ad ogni modo... che sarebbe questa grande cosa?" Chiese la ragazza dando voce alla domanda che si erano posti mentalmente tutti i presenti.

"È una profezia" "mi rivelerà in che modo siamo legati io ed Harry Potter e mi dirà come sconfiggerlo"
"Ma purtroppo non è così semplice" continuò.

"E perché Mio Signore, lei può tutto" disse Bellatrix adulandolo.
Carlotta dovette fare ammenda a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere. Dio, Bellatrix sapeva essere esilarante, pensò Carlotta.
"Grazie Bellatrix"

"Ad ogni modo, sarà difficile entrare in possesso di questa profezia perché si trova al ministero ed in più può prenderla soltanto Harry, la profezia è destinata a lui" Spiegò Voldemort.

"Ah ma davvero, ora rubi pure le profezie?" Disse Carlotta.
"Questa qui è ancor più irritante di quel traditore di suo padre" Disse Bellatrix prendendola in giro. Le due non si erano mai sopportate, e Bellatrix non riusciva a capire perché il Suo Signore non l'avesse ancora uccisa.

"Non ho niente in comune con quell'assassino" rispose Carlotta irritandosi.
I mangiamorte scoppiarono a ridere.
"Davvero non lo sa?" Chiese ridendo Dolohov.
"Cosa non so?" Chiese Carlotta non capendo.

"Non è stato tuo padre a tradire i Potter e ad uccidere tutti quei babbani" spiegò Avery.
"Certo e chi sarebbe stato allora?" Disse Carlotta non credendo ad una parola.
"È stato Codaliscia."

"All'ultimo minuto è stato nominato lui custode segreto ed ha tradito i Potter" "Poi tuo padre lo è andato a cercare e Peter ha fatto quel casino con la bacchetta" continuò a spiegare Dolohov.

Carlotta era scioccata. Per colpa di quel topo i genitori di Harry erano morti e suo padre era finito ad Azkaban. Era senza parole.
Una rabbia improvvisa le salì, si alzò di scatto dalla sedia e si girò verso Codaliscia che la guardava terrorizzato.

"È vero?" Chiese Carlotta ma gli lesse subito la mente a questa domanda. Non aveva bisogno della bacchetta neanche per questo incantesimo e quando leggeva la mente di qualcuno questi neanche se ne accorgeva.
"Ed ora che le dico?" "Non posso dirle di chissà che mi farebbe"

Carlotta si avvicinò pericolosamente al topo che iniziò ad indietreggiare verso il muro ad ogni passo che faceva la ragazza.
"Sei stato tu" "Non erano anche tuoi amici?"
"È un codardo cara che ti aspettavi" Disse Bellatrix.

Carlotta si fermò, non tentò più di avvicinarsi al topo ed egli smise di indietreggiare. Poi Carlotta fece uno scatto cogliendo il topo alla sprovvista, lo prese dal colletto della camicia vecchia che portava e lo attaccò al muro sollevandolo da terra.

"Ti ammazzerei" disse "Non prima però di averti torturato come si deve" continuò sorridendo follemente, lo sguardo infuocato.

Il topo la guardava terrorizzato.
Poi Carlotta tolse una mano dal colletto della camicia tenendolo soltanto con l'altra e gli tirò un pugno sul naso, rompendoglielo, mentre lo faceva cadere a terra.

"M-Mio S-Signore mi a-aiuti" pregò Codaliscia mentre indietreggiava strisciando, dalla ragazza che lo guardava irata dall'alto.
"Sono nemici che ti sei creato da solo Codaliscia non posso aiutarti" Disse Voldemort sorridendo fiero, che Carlotta finalmente per la prima volta avesse espresso il desiderio di torturare qualcuno.

Codalisia ci rimase di stucco e guardò spaventato per una frazione di secondo il Suo Signore, ma poi tornò a guardare terrorizzato Carlotta. La ragazza lo alzò da terra puntandogli la mano contro e lo attaccò di nuovo al muro.

Fece uscire dal suo indice della mano destra un piccolo fuocherello che avvicino nello spazio tra gli occhi del topo, il quale seguiva il fuoco con lo sguardo, terrorizzato.

"Adesso facciamo un gioco" Disse Carlotta, la voce cupa.
"Ti farò delle domande, se mi dici una bugia ti metto questo sulla pelle" Continuò fissandolo con occhi di fuoco. Il topo annuì.

"Mia madre è morta quella stessa notte che hai tradito i Potter?" Chiese Carlotta. "Si"
"N-No" rispose Codaliscia balbettando terrorizzato.
"Risposta sbagliata" Disse Carlotta ed avvicinò il dito al suo collo bruciandolo un po'. Il topo fece un urletto di dolore chiudendo gli occhi.

Carlotta a quel punto si riprese. Spense il fuoco sul suo dito e lascio cadere a terra Codaliscia.
E realizzò.
"Sirius Black è innocente?" Chiese dentro distrutta, a Voldemort.
Il Signore Oscuro annuì.

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