25 luglio
Erano passati cinque giorni, Carlotta aveva quasi finito la pozione. Questa era la seconda volta che la preparava in realtà, perché la prima l'aveva lasciata cuocere per troppo tempo.Doveva aggiungere soltanto gli ultimi due ingredienti ed era pronta. Per ora stava venendo bene, il colore era perfetto. Questa era la sua ultima possibilità. Non poteva prepararla un altra volta. Doveva venirle bene.
Aggiunse anche gli ultimi ingredienti e mescolò, attendendo esattamente un minuto e trentacinque secondi. Poteva farcela.
"Dai che viene bene Carlotta" si diceva."Carlotta scendi" Disse Voldemort dal piano di sotto. La ragazza sussultò.
"Cazzo" imprecò "Un minuto mi sto cambiando!" Urlò al mago.
"Fa' in fretta" rispose luiPassò finalmente un minuto. Spense il piccolo fuoco magico che aveva fatto apparire per cuocere la pozione e la mise in una bottiglietta, che nascose nel pavimento, facendo un incantesimo.
Scese le scale. Vide subito il mago aspettarla alla fine di esse. Chissà che vuole, si chiese Carlotta.
"È da un pò che non ti eserciti nei duelli tesoro" Disse.Oh no. Carlotta deglutì. Ogni volta finiva per essere scaraventata contro i muri della stanza o costretta a girare velocemente a testa in giù. Ogni volta che duellavano praticamente ne usciva distrutta.
Anche se, l'ultima volta che avevano duellato era stato un anno fa, probabilmente era migliorata.
"Va bene" Disse infine la ragazza.
Entrarono nella stanza, che usavano per duellare, nulla di diverso dalle altre, ugualmente buia e oscura.
Si misero in posizione. Carlotta esattamente due minuti dopo volò, sbattendo violentemente contro un muro.Voldemort rise. Carlotta si rialzò velocemente, dolorante.
Erano ormai passate ore. Era quasi ora di cena.
"Basta così Carlotta, molto brava. Hai respinto quasi tutti i miei incantesimi e sopportato bene quelli che non sei riuscita a bloccare. Molto bene"Cenarono ed andarono a dormire.
27 luglio
Carlotta si svegliò tardi quel giorno. Il sole era già sorto da tempo. Voldemort non era in casa. Questa notte sarebbe finalmente scappata.Decise di passare la giornata aiutando i due elfi che avevano: Ben e Alice. Due angeli. Grazie a loro probabilmente Carlotta non era del tutto impazzita. Anche grazie a Will pensò, che però non era più lì con lei.
Wiliam, Will per gli amici. Sorrise malinconica al ricordo. Era un ragazzino babbano. Capelli neri corti ed occhi azzurri, grandi ed espressivi.
L'aveva conosciuto quando Voldemort la mandò a vedere come i suoi seguaci, entravano in una casa babbana ed uccidevano tutta la famiglia che vi abitava.
Will si era nascosto al piano di sopra e, Carlotta, per sfuggire a quella vista orribile salì al piano di sopra. Così si conobbero. Lei lo portò via da là. Il piano era farlo stare con lei per un pò, il tempo che si dimenticassero di lui e poi lo avrebbe portato in orfanotrofio. Purtroppo non andò così.
Settembre di 1 anno fa
"Carlotta" la richiamò Voldemort mentre cenavano.
"Si?" Rispose distrattamente.
"Dopo cena andremo nei sotterranei, devo farti vedere una cosa"
Carlotta lo guardò per un attimo; spaventata. Poi annuì.
Dieci minuti dopo scesero. C'era una piccola figura a terra nella penombra della stanza.
"Will..." sussurrò sconvolta Carlotta. Subito dopo si ritrovò in ginocchio legata con le catene che erano attaccate al muro dietro di lei.
"Will!" Urlò questa volta.
"Carlotta sei tu?" Chiese il bambino.
"Si Will sono io"
"Sai cosa è successo questo pomeriggio cara?" Iniziò a parlare Lord Voldemort. "Ho trovato questo bambino a girovagare al piano di sopra" "Il punto è che questo bambino sarebbe dovuto morire un mese fa insieme alla sua famiglia babbana" "Ma possiamo rimediare che ne dici?"
"No!" "No ti prego!" "Basta!"
Il bambino morì dissanguato un'ora dopo.Scrollò la testa, cercando di non pensarci.
"Signorina tutto bene?" Chiese Alice
"Si tranquilli ragazzi. Sto bene"
"Dai prepariamo questa torta" continuò Carlotta.Misero l'impasto in forno. Qualche minuto dopo un forte odore di mele riempì la cucina.
"Wow, sentite che profumo" disse Carlotta con già l'acquolina in bocca.
"La mangeremo domattina a colazione, signorina. Sarà la miglior colazione che farà" disse sorridendo Alice.Carlotta si rattristò. Domattina lei non ci sarebbe stata. Certo era felice si. Ma avrebbe lasciato da soli i due elfi, non meritavano neanche loro di essere lì.
"Signorina tutto bene?" Chiese questa volta Ben.
"Si tranquilli" Si sedettero tutti e tre al piccolo tavolo di legno della cucina.
"Signorina, ho saputo che voi-sapete-chi vuole farle il marchio nero il primo settembre." Disse triste Ben."Si..."
"Mi dispiace molto signorina" Disse Alice. Carlotta sorrise.
"Non credo ci riuscirà ragazzi" I due elfi spalancarono gli occhi, capendo le intenzioni della ragazza. Ma decisero intelligentemente di non parlare. Avrebbero potuto leggergli la mente."È ora di cena signorina Carlotta!" Chiamò ore dopo Ben.
"Arrivo!" Era ormai tutto pronto. Lo zaino enorme con i vestiti, la bacchetta e la pozione. Verso le quattro di mattina si sarebbe smaterializzata ad Hogsmeade.Sapeva che ad Hogwarts non ci si poteva smaterializzare. Probabilmente lei ci sarebbe anche riuscita, ma decise di non rischiare proprio quella sera.
◇◇◇
Erano esattamente le tre e quarantacinque del mattino. Prese la bottiglietta con la pozione e dopo aver preso un bel respiro, bevve.
Si sentì subito strana e temette il peggio. Che avesse sbagliato qualcosa? Sperava vivamente di no.
Guardò il braccio però e vide quel piccolo segno sparire, proprio come diceva il libro. Aveva funzionato.Pulì la stanza, accertandosi di non ever lasciato indizi su dove poteva essere andata, prese lo zaino, la bacchetta e si smaterializzò.
Guardò l'orologio. Esattamente le quattro. Sorrise per quanto era stata precisa.Si guardò intorno. "E adesso?" Si chiese. Decise di vedere se i tre manici di scopa fosse aperto. Poi però pensò che forse era meglio andare in un posto un pò meno conosciuto. La Testa di Porco.
Arrivò così davanti all'insegna consunta e pendente da un lato della Testa di Porco. Entrò facendo suonare il campanello. Al bancone c'era un uomo, anziano, capelli e barba lunghi e bianchi più tendenti al grigio. Somigliava molto a Silente pensò Carlotta.
"Buonasera signorina!" Salutò il mago "Che ci fa qui a quest'ora?"
"Cercavo un posto per dormire signore, per ora una notte." Disse Carlotta.
"Il suo nome?"
"Carlotta""Sai, mi ricordi molto un ragazzo simpaticissimo che veniva sempre qui anni fa insieme ad i suoi amici" "Il tuo modo di muoverti e di parlare è molto simile al suo" disse il mago con una punta di nostalgia nel tono.
Carlotta sorrise, capendo di chi stesse parlando. L'uomo si schiarì la voce.
"Io sono Aberforth comunque. Piacere" Disse
"Piacere mio Aberforth" rispose la ragazza."Ecco la chiave della tua stanza. Sali le scale, giri a destra e la trovi" Spiegò.
"Grazie. Buonanotte" Disse Carlotta.
"Notte"

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Una Black
FanfictionLa figlia del famigerato pluriomicida Sirius Black. La notte del 31 Ottobre 1981 Sirius Black venne rinchiuso ad Azkaban per colpe che non aveva. Quella stessa notte morirono anche sua figlia e sua moglie. O almeno così credevano tutti. Carlotta Bl...