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Carlotta si alzò sotto lo sguardo di tutti e seguì la donna.
Harry, Ron e Hermione la guardavano preoccupati.

Uscirono e la Umbridge si richiuse la porta alle spalle.
Sorrise.
Era inquietante quando sorrideva ma Carlotta sorrise comunque per evitare di farla arrabbiare.

"Signorina Black mi segua"
"Si"

Camminarono a passo svelto nei corridoi di Hogwarts, arrivarono alla torre est e salirono le scale fino a ritrovarsi davanti a una porta, di fronte alla quale si fermarono.

La Umbridge la aprì.
Un ondata di miagolii riempì le orecchie di Carlotta.

Lungo i muri erano appesi tantissimi piatti da tè con dentro dei gatti che si muovevano e miagolavano, esattamente come i quadri di Hogwarts.

La stanza era tutta completamente rosa, con del bianco qua e là che evitava di farti staccare gli occhi.

Al centro c'erano una scrivania in legno chiaro con sopra libri ed un set da tè, bianco e rosa. Carlotta esasperata si rese conto che anche il tè stesso era rosa.

Davanti alla scrivania e al lato destro c'erano altre due sedie.
Quella al lato si trovava davanti ad un piccolo banco attaccato alla scrivania.

La sedia davanti invece era girata di lato, in modo che chi ci si sedeva era visto di profilo dalla professoressa.

"Accomodati" le disse indicando proprio quest'ultima.
Carlotta si sedette ubbidiente.
"Girala verso di me cara"
Detto questo si accomodò anche lei.

Prese lo zucchero e iniziò a metterlo con un cucchiaino d'argento all'interno del tè. Carlotta contò quattro cucchiaini.

Mescolò e guardandola sorridendo portò la tazzina alle labbra.
Fatto un piccolo sorso la appoggiò e le sorrise di nuovo.

Fece il tutto con una lentezza snervante, Carlotta si era morsa il labbro tutto il tempo per evitare di urlarle di muoversi.

"Allora signorina Black. Volevo farle un paio di domande"
"Va bene"
"Prima di tutto: Lei è davvero la figlia di Sirius Black?"

Era inutile mentire; avrebbe solamente allungato il tempo in cui sarebbe dovuta rimanere prigioniera in quella stanza.
Perciò annuì.
"Si, sono la figlia di Sirius Black"

"Bene. Sei una ragazza onesta allora, lavoreremo bene insieme" le disse sorridendo.

Carlotta tremò leggermente, lì capì che quella non sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe dovuto seguirla nel suo ufficio, a prescindere dal suo comportamento.

Prese coraggio. "Che intende?" Chiese.
Il sorriso gentile svanì completamente dal viso della Umbridge. La guardò severamente.

"Dove si trova Sirius Black?"
Il battito cardiaco di Carlotta accellerò precipitosamente.
"Co-Cosa? Non ne ho idea professoressa"

"Non mentire!" Le urlò.
"Non sto mentendo"
"Devo davvero leggerle la mente signorina Black?"

"Sono un occlumante professoressa"
Lei parve stupita per un attimo ed emise solamente un piccolo "oh" di sorpresa.

"Beh questo può solamente nuocerti se non mi dici la verità" disse riprendendosi.
"Cosa intende?"
"Che dovremmo usare le maniere forti" spiegò mettendo a faccia in giù la foto del ministro della magia Fudge.

Carlotta capì all'istante a cosa alludesse, ma non emise un fiato.
Il cuore continuava a martellarle nel petto all'impazzata.

Seguirono alcuni minuti di silenzio, Carlotta cercava di non guardarla negli occhi per non scatenare di nuovo la sua ira.

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