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Arrivarono al castello. Scesero dalla carrozza e si incamminarono verso l'entrata.

Carlotta camminava tranquilla chiacchierando, quando Hagrid la fermò.

"Carlotta tu non puoi entrare ora devi venire con me"
"Perché"
"Perché devi fare lo smistamento"
"Oh"

"Allora a dopo Carlotta"
"A dopo ragazzi"
Detto ciò il mezzogigante e la Black si incamminarono nella direzione opposta.

"Hagrid?"
"Si?"
"Quindi devo stare insieme ai primini?"
"Da quel che ho capito entrarai dopo" rispose confuso.
Carlotta si trattenne dal ridere.

Salirono delle scale e ben presto si ritrovarono davanti alla grande porta della sala grande, ora chiusa.

Davanti ad essa c'era un gruppo di ragazzini che in ansia ascoltavano la strega loro di fronte.
Carlotta la riconobbe all'istante: la professoressa Mcgranitt.

La ragazza le sorrise lievemente e, con suo stupore, la donna, seppur quasi impercettibilmente, ricambiò.

"...Le case sono: Grifondoro: dimora dei leali e coraggiosi, Tassorosso: gentili e leali, Corvonero: furbi e intelligenti e Serpeverde: astuti e ambiziosi. Per tutto l'anno e gli anni a seguire la vostra casa sarà come la vostra famiglia, seguite le regole e le farete guadagnare punti, violatele e le farete perdere punti. Alla fine dell'anno la casa con più punti vincerà: la coppa delle case. Ora seguitemi prego"

Prima di aprire le porte si rivolse a Carlotta: "Signorina lei aspetti qui, la verrò a chiamare io quando sarà il momento"
Carlotta annuì.

I ragazzi entrarono.

Si sedette a terra poggiando la schiena al muro, pensando. Le doleva ammetterlo ma era leggermente in ansia.

Non si era fatta alcuna aspettativa sulle case e non ne desiderava una in particolare, per evitare di rimanerci male se non fosse andata secondo i suoi piani.

Di punto in bianco una terribile preoccupazione l'assalì; si sentì come se avesse avuto cento chili nel petto:
Voldemort avrebbe fatto del male a chi voleva bene? E se avesse fatto del male a Sirius? In effetti in una riunione Bellatrix così aveva suggerito... cavoli, se ne era completamente dimenticata... come aveva potuto dimenticarsi di un tale particolare?

Per fortuna i suoi pensieri vennero interrotti dalla Mcgranitt che apri di poco le grandi porte, tanto da farla passare e le richiuse dietro di sé.

"Signorina Black siamo pronti a riceverla" la sua voce però non era sicura come tutte le altre volte in cui Carlotta l'aveva sentita parlare. Era preoccupata, molto preoccupata... ma per cosa?

"Professoressa tutto bene? La vedo un po' preoccupata"
La donna si schiarì leggermente la voce: "Si tutto bene signorina Black. Non si preoccupi"

"Ok..." Carlotta non era molto convinta.
La Mcgranitt a quel punto rientrò nella sala grande e un minuto dopo le porte si spalancarono: si girarono tutti verso l'ingresso.

Carlotta capì che doveva iniziare a camminare.
Si sforzò di apparire sicura di sé: testa alta, spalle indietro, petto in fuori si ripetè mentalmente.

La guardavano tutti: alcuni sorpresi, altri confusi, altri affascinati e altri ancora gelosi, ma non un solo occhio non era puntato su di lei.

La sala era piena di sussurri confusi.
"Non è del primo anno"
"Ovvio che non lo è!"
"Secondo me viene da Beuxbatouns"
"Che bella"
"Da dovunque venga, è carina"

Carlotta fece un piccolo gigno vittorioso.
Alcune ragazze la guardavano male, ma non ci fece caso.

Arrivo davanti ai professori. Sorrise a Silente.
La Mcgranitt parlò.
"Carlotta Marlene Black. Si sieda"

La sala esplose. Ora erano tutti sconvolti da ciò che avevano appena udito.
L'unica frase che si poteva capire in tutta la sala era la medesima:
"È la figlia di Sirius Black!"

Dal tavolo dei grifondoro si udì una voce confusa: "Come fate ad essere sicuri sia la figlia di Sirius Black?"
"Perché il suo secondo nome è Marlene idiota!"
"E quindi?"
"Era la moglie di Sirius Seamus!"

"Come hanno potuto farla venire in questa scuola" Altra frase pronunciata in ogni angolo della sala.
"È la figlia di un assassino!"

Carlotta dal canto suo stava cominciano a scaldarsi, ma prima che potesse fare o dire qualcosa, Silente si alzò. E Godric, Carlotta stava per avere un infarto.

"SILENZIO!" Urlò.
La sala si ammutolì all'istante.
"Non esigo un certo tipo di offese nei confronti di uno degli studenti di questa scuola. Chiaro?"

"La signorina Black ha doti magiche superiori alla media, potrebbe anche esservi di aiuto. In qualunque casa verrà ora smistata voglio che tutti voi la trattiate con rispetto e gentilezza."

"Se così non fosse non interverrò ne io ne nessuno dei professori ma autorizzo già da adesso la signorina Black a difendersi, e, ragazzi miei fidatevi, ne è altamente capace.
Detto questo" Il suo sguardo andò ora su Carlotta "Lo smistamento"

Carlotta si sedette sullo sgabello. Per tutto il tempo in cui Silente aveva parlato aveva visto una signora tutta vestita di rosa al tavolo dei professori guardarla in malo modo. Somigliava ad un rospo, constatò Carlotta trattenendosi dal ridere.

La Mcgranitt le adagiò il cappello sulla testa ed esso prese vita.
"Wow... Black... qualcosa mi dice che sarai una Black diversa come tuo padre... vedo molto coraggio, altruismo e lealtà... c'è anche ambizione certo e voglia di vendetta ma so esattamente cosa fare con te..."

Erano tutti attentissimi, nessuno voleva perdersi un secondo di quella scena.
"Grifondoro!" Tuonò infine il cappello parlante.

I suoi amici sorrisero e si alzarono in piedi applaudendo, gli altri anche applaudirono ma con meno entusiasmo.
Carlotta si alzò e andò verso il loro tavolo.

Si sedette in mezzo ai gemelli Weasley. Di fronte aveva Ron, Hermione ed Harry.

Mentre sedeva giurò di aver visto Silente farle l'occhiolino.

A quel punto il preside si alzò e si diresse verso il legio per fare il suo annuale discorso.
Venne però interrotto da quel maialino tutto fiocchetti rosa che si schiarì fastidiosamente la voce per attirare l'attenzione.

Silente si interruppe e si girò.
"Si?"
"Vorrei dire due paroline Professor Silente" Rispose lei alzandosi.

Silente si spostò di lato e lei prese il posto di fronte al legio.
Prima di inziare a parlare, rivolse uno sguardo mortale carico di odio e superiorità a Carlotta.
La Black non ne capì il motivo.

"Salve ragazzi... sono Dolores Umbridge..." 
Guardò di nuovo Carlotta, e, continuando a guardarla disse:
"...Direttamente dal ministero."

Oh no...

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Piaciuto?
Vi aspettavate finisse in un altra casa?

Il problema più grande è che ora la Umbridge darà del filo da torcere alla nostra Carlotta...
Ci saranno molte frecciatine nel suo discorso😂

Votate se vi è piaciuto e a lunedì bellissimi/e❤️

Una BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora