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Harry si svegliò alle cinque e mezzo, di colpo e completamente, come se qualcuno gli avesse urlato in un orecchio.

Per qualche istante rimase disteso immobile, l'udienza che si impossessava completamente della sua mente.

Non riuscendo a sopportarne il peso si alzò, inforcò gli occhiali e si vestì con quello che la signora Weasley gli aveva lasciato ai piedi del letto: una maglietta e dei jeans puliti, perfettamente stirati.

Scese le scale pensando che non avrebbe avuto nemmeno Sirius con lui: Silente credeva non fosse una buona idea che venisse.
Era venuto ad annunciare la sua decisione la sera prima mentre Harry dormiva; si sentiva ancora male nel sapere che non aveva nemmeno chiesto di lui.

Arrivò in cucina aspettandosi di trovarla vuota, ma giunto alla porta sentì un quieto borbottio.
La aprì e vide il signore e la signora Weasley, Sirius, Lupin, Tonks e Carlotta seduti, come se lo stessero aspettando.

"Ehi Harry" Salutò Carlotta.
La signora Weasley lo vide e balzò in piedi.
"La colazione" disse andando a prendere la bacchetta.

"Buo-buongiorno Harry" sbadigliò Tonks. Quella mattina aveva i capelli biondi e ricci. "Dormito bene?"

"Si" Rispose Harry.
"Vieni a sederti"

"Che cosa vuoi Harry?" Domandò la signora Weasley. "Porridge? muffin? aringhe? Uova e pancetta? Pane tostato?"

"Solo... solo pane tostato grazie" rispose Harry.
Aveva le budella attorcigliate. La signora Weasley gli mise davanti due fette di pane tostato con marmellata.
Harry si sforzò di mangiare o almeno tentò.

La signora Weasley si sedette al suo fianco e cominciò a sistemargli la T-shirt, infilando l'etichetta dentro il collo e lisciando le pieghe sulle spalle. Harry avrebbe davvero preferito che non lo facesse.

"Come ti senti?" Gli chiese il signor Weasley.
Harry scrollò le spalle.
"Presto sarà tutto finito" continuò "tempo poche ore e sarai scagionato"
Harry non rispose.

"L'udienza è al mio piano, nell'ufficio di Amelia Bones. È il Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, ed è lei che condurrà l'interrogatorio"

"Amelia Bones è a posto Harry" disse Tonks. "È una persona onesta ti ascolterà fino in fondo"
Harry annuì, sempre incapace di pensare a qualcosa da dire.

"Non perdere il controllo" intervenne Carlotta all'improvviso, che fino a quel momento era rimasta a fissare la sua fetta di pane tostato, probabilmente ancora insonnolita.

"Giusto. Sii educato e attieniti ai fatti" continuò Sirius.
"La legge è dalla tua" aggiunse Lupin tranquillamente. "Anche i maghi minorenni sono autorizzati a usare la magia in pericolo di morte"

Qualche minuto dopo il signor Weasley guardò l'orologio e poi Harry.

"Andiamo" disse "Siamo un pò in anticipo ma meglio al ministero che qui senza fare niente"

"D'accordo" rispose Harry; lasciò il pane tostato e si alzò.
"Buona fortuna Harry" gli disse Carlotta.
"Siamo sicuri che andrà bene" lo rassicurò Lupin.

Harry fece un debole sorriso. La signora Weasley lo abbracciò.
"Teniamo tutti le dita incrociate"
"Bene" rispose "Be'... ci vediamo dopo"

Harry e il signor Weasley uscirono nell'alba fredda e grigia.
"Di solito non va a lavoro a piedi, vero?" Gli chiese Harry mentre facevano il giro della piazza a passo sostenuto.

"No di solito mi materializzo. Ma naturalmente tu non puoi, e credo sia meglio arrivare in un modo assolutamente non magico... darà un impressione migliore, visto il motivo per cui sei indagato"

Una BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora