18

412 19 7
                                    

Era tutto buio, il freddo le entrava dentro congelandole le ossa, una strana presenza lì dentro faceva accapponare la pelle e attorcigliare le budella.

Ad un certo punto un ticchettio sinistro arrivò alle orecchie di Carlotta che si girò potendo finalmente vedere un po' di luce.

Essa era emanata da un piccolo oggetto che sembrava assomigliare ad un calice, anzi no, ad una coppa.
L'oro della coppa stava adesso illuminado l'intera stanza.

Era di una scura pietra, Carlotta ebbe la sensazione di essere molti metri al di sotto della Terra.
Si guardò intorno di nuovo, ma questa volta non vide il vuoto ma centinaia di piatti, bicchieri e gioielli d'oro.

Alle sue spalle c'era la porta che con suo profondo terrore era chiusa e non sembrava esserci modo di aprirla.
Il silenzio era sempre più insopportabile e agghiacciante.

Iniziò a sentire dei sussurri alle sue spalle e si girò di scatto, non c'era nessuno.
Guardò in alto in direzione della coppa e le si accapponò la pelle, un terrore inspiegabile la invase, insieme alla consapevolezza che quella non era una semplice coppa.

Un fischio fortissimo iniziò a risuonarle in testa talmente forte che temette di diventare sorda, nel migliore dei casi forse...
Aprì gli occhi e non vide più nulla, di nuovo.
Che fosse morta?

Si svegliò di soprassalto guardandosi intorno terrorizzata, ancora tremante da quelle strane sensazioni che ricordava benissimo fossero emanate da quello strano oggetto.

Si tranquillizzò rendendosi conto di essere nel suo letto, cosa più importante: a Grimmauld Place, con suo padre e tutti gli altri.

"Calmati, era solo un sogno" si disse tra se e se.
In effetti questo era no? Un sogno, si esatto... un sogno.

"Blaaack sei sveglia?" La chiamò una voce salendo le scale rumorosamente.
"Si Fred! Tra un po' scendo!"
"Va bene. Muoviti che alle dieci dobbiamo uscire per andare alla stazione!"

Oh Godric! Oggi è il primo settembre! Pensò Carlotta entusiasta.
Si preparò velocemente e scese giù con il baule già preparato la sera prima.

"Buongiorno Carlotta"
"Buongiorno" rispose sorridente.
"Pronta?" Le chiese Remus sorridendo.
"Si dai"

"Fatti riconoscere mi raccomando. Sei una Black dopotutto" le fece l'occhiolino Sirius.
Si... una Black.
"Di questo puoi starne certo" gli rispose la figlia ghignando.

"Non cacciarti troppo spesso nei guai però"
"Ceeerto Remus non preoccuparti" gli rispose la ragazza andando a prendere lo sciroppo d'acero in frigorifero.
"Chissà perché non sono molto rassicurato"
"Pefchè sei fpoco fiduscioso Remush" gli rispose mentre mangiava un pancake.

Sirius rise: era esattamente ciò che gli dicevano lui e James da giovani, quando faceva troppe raccomandazioni.

"Carlotta cara hai finito di mangiare?"
"Si signora Weasley"
"Perfetto allora possiamo partire"

In quell'esatto momento bussarono alla porta.
"Uh! Devono essere loro!" Disse la signora Weasley correndo alla porta.

"Loro chi?" Chiese Harry.
"La scorta" spiegò brevemente Lupin.
"Dobbiamo seriamente andare a King's Cross con la scorta?" Chiese Carlotta e Sirius sorrise divertito.

"Voi due dovete andare a King's Cross con la scorta" la corresse Moody riferito ad Harry e Carlotta entrando in cucina insieme a Tonks.

"Pensate che Voldy si sia nascosto in qualche bidone dell'immondizia?" Chiese Harry leggermente infastidito.

"Si Harry, per ucciderci" disse Carlotta ridendo; poi si piegò leggermente sulle ginocchia puntando la bacchetta contro Harry "Avaada Kedaavraa" disse con voce profonda e roca imitando Voldemort.

Risero tutti tranne Malocchio e la signora Weasley che però non riuscì a trattenere un sorriso divertito.

"Basta chiacchiere. Siamo pronti?" Interruppe le risa Moody come sempre scontroso.
"Si siamo tutti pronti"

A quel punto Sirius si alzò e si trasformò in un grande cane nero.
"Viene anche lui?" Chiese Carlotta leggermente preoccupata per suo padre.

"Si, non ha voluto sentir ragione, ha detto che doveva accompagnare a tutti i costi sua figlia e il suo figlioccio a King's Cross" le spiegò Remus.

Carlotta sorrise e Sirius scodinzolò.

"Allora. Ci divideremo in gruppi" Iniziò Malocchio. "Tonks, Molly, Sirius, Harry e Carlotta con me"

"Remus, con Fred e George. Arthur con Ron, Ginny ed Hermione"
"Tutto chiaro?" Chiese poi.
"Si si" rispose Carlotta annoiata.

"Usciremo prima noi e poi voi altri" Disse ancora Moody.

E così uscirono. Una volta attraversato la strada Sirius iniziò a rincorrere piccioni e a girare intorno per prendere la propria coda. Era stato rinchiuso per troppo tempo.

Carlotta ed Harry non poterono fare a meno di ridere, la signora Weasley invece serrò le labbra ricordando a Harry sua zia Petunia.

Camminarono in silenzio, l'unico momento memorabile fu quando Sirius per far divertire i due ragazzi fece scappare dei gatti.

◇◇◇

"Felpato! Sei pazzo da legare? Manderai a monte l'operazione!"
Erano arrivati alla stazione e Sirius si era rifugiato in una sala d'attesa vecchia e fuori uso, abbaiando per farsi seguire da Carlotta ed Harry.

"Sirius sei impazzito?" Disse Harry velocemente chiudendo la porta dietro Carlotta.
"Se qualcuno ti vedesse?" Completò la figlia.

"Oh, non importa. Non potevo andar via senza salutarvi" rispose loro ritrasformandosi.

"E poi... cos'è la vita senza qualche rischio?" disse sedendosi.
"Non voglio vederti risbattuto ad Azkaban"
"Oh non preoccuparti per me Harry. Sedetevi ragazzi"

Si sedettero entrambi ai lati di Sirius.
"Comunque" iniziò mettendo una mano in tasca "Volevo che aveste questa" e tirò fuori dalla tasca un pezzo di carta ripiegato.

Lo aprì rivelando una foto: il vecchio Ordine della Fenice.
"L'Ordine della Fenice originario" disse.

"Marlene Mckinnon" indicò Sirius "tua madre" Carlotta fece un debole sorriso.
"Alice e Frank Paciock"
"I genitori di Neville"
"Hanno patito una sorte peggiore della morte a mio parere"

"...Sono passati quattordici anni e ancora non passa giorno senza che io senta la mancanza di tuo padre"

"Siete tutti così giovani" disse Carlotta. "Credi che ci sarà una guerra Sirius?" Gli chiese.
Lui annuì. "È la stessa sensazione del passato"

"Tieni Carlotta. Voglio che la abbiate voi" "Ah e... ho anche un altra cosa per te" detto ciò tirò fuori dalla tasca un piccolo libro fotografico non molto spesso.

Lo mise sulle gambe della figlia e glielo lasciò aprire. Carlotta sentì gli occhi bruciare leggermente.
C'erano foto su foto di loro tre: sua madre, suo padre e lei. Tutte foto scattate prima del 31 Ottobre 1981.

In una foto erano in montagna, in un altra davanti al camino di casa, in un'altra ancora a tavola mentre la piccola Carlotta era imboccata da un molto più giovane e felice Sirius Black.

Carlotta fece un respiro profondo tirando su le lacrime, impedendo loro di uscire e fece per ridare il libro a Sirius.
"No. Voglio che anche questo lo tenga tu" disse fermandola "Ne ho una copia" continuò poi facendole l'occhiolino.

"Beh ragazzi. Immagino siate voi i giovani ora." Disse alzandosi.
Li attirò a se in un abbraccio.
"Andate al treno che è tardi"
"Ci vediamo a Natale. Vi voglio bene"
"Anche noi Sirius"

_______
Piaciuto?
Personalmente questo è uno dei miei capitoli preferiti hahah.

E niente a lunedì prossimo (forse)

Una BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora