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1 anno prima:
"Torturalo" Ordinò una voce nella penombra dei sotterranei.
Era sera, la luna passando attraverso la piccola finestrella illuminava il centro della stanza.
Posta proprio alla luce, c'era una grande sedia nera, inchiodata al pavimento e con delle catene ad i braccioli e alle gambe anteriori.
Sulla sedia era legato un ragazzo babbano, aveva i capelli neri, occhi grigio-azzurri terrorizzati e tremava, guardando fisso la ragazza davanti a sé cercando forse di decifrare il suo sguardo, indecifrabile in quel momento.
"No" rispose la ragazza, Carlotta.
"Ti ricordo che ci saranno delle conseguenze immediate... e non molto piacevoli" la avvertì Voldemort.
"Non torturerò un ragazzo innocente" continuò Carlotta, la voce ferma, decisa, lo sguardo fisso davanti a lei, negli occhi del ragazzo, anche se non sembrava guardarlo davvero.
"Molto bene... Avada Kedavra" pronunciò privo di emozioni Voldemort uscendo dall'ombra.
"Non solo rovini il mio piano ma hai rischiato di mettere nei guai molti dei miei più fedeli seguaci, sarebbero potuti finire ad Azkaban!" Sputò il Signore Oscuro. "Ed ora oltre a questo non obbedisci neanche ad i miei ordini, non rispettando la tua punizione" "Capisci la gravità di ciò che hai fatto?" "Hai mandato in fumo settimane di pianificazione".
Con un movimento secco della bacchetta fece sedere Carlotta sulla sedia e venne legata all'istante.
"Crucio" pronunciò Voldemort mettendosi davanti a lei. La ragazza gemette forte, mordendosi il labbro cercando di non urlare, tirando le catene che la tenevano ferma, stringendo i pugni. Abbassò la testa continuando a grugnire di dolore ogni tanto.
Passarono 10 minuti, Voldemort si fermò e con la bacchetta fece un taglio profondo sull'addome della ragazza alla sua sinistra, Carlotta gemette lievemente di dolore.
Fece passare qualche secondo e poi ricominciò a torturarla. Vari minuti dopo si fermò di nuovo e la slegò. La ragazza cadde a terra distrutta.
"Crucio" pronunciò di nuovo il Signore Oscuro. Carlotta questa volta non parlò, si girò soltanto a pancia in giù, nascondendo il viso appoggiandolo al braccio. Minuti dopo l'incantesimo venne fermato per l'ennesima volta. Fece così altre due volte. Poi Carlotta si girò stanca stendendosi quasi a stella.
Voldemort le alzò di poco la maglietta e dal lato opposto a dove l'aveva tagliata prima fece una delle sue famose X, una per ogni suo grave errore. Scrisse con la bacchetta a sangue questa profonda X, una cicatrice che come le altre uguali a questa, le sarebbe rimasta per sempre.
Fece apparire poi un lungo coltello molto appuntito e le trafisse lo stomaco, la ragazza non parlò chiuse solo gli occhi incassando il colpo. Il mago lo tolse subito dopo permettendo al sangue di uscire capioso.
"Crucio" pronunciò di nuovo "Supplicami di smettere!" "Prega il tuo Signore di smettere!"
"No!" "Scordatelo!"
E Voldemort continuò a torturarla. "Supplicami!"
"Mai!" "Non sarai mai il Mio Signore e non sarò mai una mangiamorte!" urlava Carlotta mangiata dal dolore atroce della maledizione che stava subendo. La ragazza era ormai priva di forze, immersa in una pozza di sangue, il suo sangue. Sarebbe morta se il mago avesse continuato così.
Voldemort se ne accorse, decise di smettere. Carlotta svenne.
"Ben" chiamò uno dei suoi due elfi domestici Voldemort.
"Si signore?" Disse prontamente Ben apparendo dal nulla.
"Curala" disse Voldemort e se ne andò, uscendo da quei sotterranei.
"Ben..." sussurrò Carlotta distrutta girandosi verso l'elfo. Il sangue continuava ad uscire dalla ferita causata dal coltello.
"Signorina Carlotta" disse l'elfo agitato, preoccupatissimo per la sua padroncina. "Ci penso io, non si preoccupi" "Lei è molto forte signorina".
Carlotta sorrise appena. L'elfo si inginocchiò all'altezza del fianco della ragazza, stesa a terra, priva di forze.
"Ci penso io a lei" continuò Ben.
Fece apparire un panno bianco sterilizzato, impregnato di disinfettante, per metterlo sulle ferite sanguinanti, la precedenza a quella da coltello. L'elfo prese un gran respiro e spinse con forza il panno contro la ferita.
"Cristo!" Imprecò Carlotta agitandosi.
"Signorina mi perdoni, deve stare ferma però" disse l'elfo preoccupato.
"Si Ben scusa, hai ragione".
"Ora signorina le disinfetto anche le altre, così posso rimarginarle con la magia, apparte per questa ad X sa bene che questa è destinata ad essere cicatrice" Disse l'elfo, Carlotta annuì.
L'elfo curò quindi le altre ferite.
"Ho finito signorina, vuole andare in camera sua?"
"Si Ben, ma non ce la faccio, sono troppo stanca per alzarmi. Potresti portarmi lì?" Chiese Carlotta sussurrando, vedendoci doppio.
"Ma certo signorina, certo!" Rispose l'elfo. Carlotta sorrise. Si smaterializzarono. Carlotta si ritrovò stesa sul pavimento di camera sua con al suo fianco l'elfo che la guardava triste.
"Ecco fatto signorina" Disse.
"Grazie Ben. Grazie"
L'elfo annuì e si smaterializzò. Carlotta si addormentò all'istante, lì, sul pavimento.

Carlotta si svegliò di soprassalto.
"Dio che incubo" si disse "Ma tra tutti proprio questo dovevo sognare?". Sbuffò alzandosi. Si preparò e scese giù. Oggi doveva trovare un modo per prendere gli ingredienti per la pozione, senza far insospettire Voldemort.

Scese di sotto, nella sala da pranzo, con sua profonda felicità c'era anche Voldy lì.
"Buongiorno" salutò la ragazza, il mago le rispose con un cenno del capo.

"Oggi non ci sarò, andrò dai Malfoy per discutere di Draco, dobbiamo decidere a che età vogliamo renderlo un mangiamorte" spiegò Voldemort mentre la ragazza si sedeva.
"Adesso che ci penso anche tu non hai ancora il marchio" disse poi il mago.

E adesso? Si domandò Carlotta ansiosa. "Io direi di farlo a settembre di quest'anno, ormai sei abbastanza grande per sopportare le responsabilità che questo dono arreca. A quest'età anch'io ho capito chi volevo essere ed ho reclutato i miei primi mangiamorte" Disse Voldemort.

"Interessante"
"Allora è deciso?" "Il primo di settembre chiamerò tutti i miei seguaci qui, anche Draco e faremo il marchio"
"Si..." rispose Carlotta, doveva sbrigarsi con la preparazione della pozione. Doveva andare via al più presto.

"Bene. Adesso io vado. Torno questa sera per cena. Voglio che studi un po' oggi. Leggi questo libro, i primi 10 capitoli. A cena me li ripeterai." Carlotta annuì. Il Signore Oscuro uscì di casa, lasciando la ragazza da sola.

Una BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora