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Carlotta entrò nella stanza. Il letto era disfatto e l'armadio spalancato con vestiti sparsi per la stanza. Era del tutto a soqquadro.

Con un incantesimo rimise tutto in ordine e si stese sul letto, a pensare.
"Come sono cambiate le cose eh" si disse. "In due giorni ho cambiato vita" poi si alzò dal letto facendo un urletto "Godric sono troppo felice!"

Svuotò lo zaino con i suoi vestiti mettendoli nell'armadio ed il resto delle cose in bagno. Diede uno sguardo alla stanza. "Qui vanno cambiate un bel po' di cose. Bisogna ravvivare questa stanza" Si disse.

Sentì poi delle voci in corridoio e delle risate. Probabilmente sono i ragazzi, si disse. Decise di uscire sperando di incontrarli e fare amicizia. Ci sperava tanto.

Uscì e si allontanò un po' dalla stanza ripercorrendo la strada che aveva fatto per arrivarci. Non c'era nessuno quando all'improvviso spuntatarono fuori dal buio, alle sue spalle, i due gemelli dai capelli rossi.

"Santo Godric!" Saltò in aria la ragazza. I gemelli iniziarono a ridere e nel frattempo arrivarono anche tutti gli altri ragazzi.

"Siete degli idioti" Disse Ginny esasperata. I gemelli risero ancora di più. Hermione e Ginny sbuffarono. Poi notarono che anche Carlotta stava ridendo. Se ne accorsero anche gli altri e la guardarono stupiti.

"Finalmente qualcuno che capisce cosa significhi farsi una risata" Dissero in coro drammaticamente.
"Si si vabbè" Disse Ginny.

"Carlotta noi stiamo andando in camera di Harry e Ron per parlare un po'. Cercando di non farci scoprire da nostra madre. Vuoi venire?"
"Si perché no"

Si avviarono tutti insieme verso la stanza dei due ragazzi, al secondo piano come anche le stanze di tutti gli altri.
"Bellissima, qualè la tua stanza?" Chiese George.

"È al terzo piano" "Sulla porta c'è scritto R.A.B"
"Chi è R.A.B?" Chiese Ron.
"Il fratello morto di Sirius"
"Oh"

"Eccoci qua!" Appena entrati un piccolo gufo iniziò a volare per la camera, impazzito.
"Leo basta!" Gli urlò Ron esasperato "Non farci caso è il mio gufo squinternato"

Carlotta sorrise divertita. Da adesso non glielo avrebbe tolto più niente e nessuno il sorriso sulle labbra. Era riuscita ad andarsene ed aveva ritrovato suo padre. Faticava ancora a realizzare.

Mentre si sedevano sul letto Ron le chiese: "Perché sorridi?"
Carlotta si buttò all'indietro sul letto dicendo: "Sono troppo felice!" Gli altri sorrisero.

"Verrai ad Hogwarts?" Le chiese Hermione. Carlotta annuì sorridendo.
"Beh in tal caso è meglio se ci presentiamo. Siamo i re degli scherzi ad Hogwarts" dissero in coro facendo un inchino "Ed anche i più belli aggiungerei" Carlotta rise.

"Beh mi sa che avrete concorrenza quest'anno. Combino casini ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette" disse ridendo.
"Perché dovresti essere nostra rivale" disse George "Diventa nostra complice" Continuò Fred facendole un occhiolino. Carlotta sorrise.

"Perché no"
"No vi prego" supplicò Ginny ed Hermione annuì in accordo.
"Ci sarà da divertirsi quest'anno" Disse invece Ron sorridendo, al che Hermione lo guardò male.

"Ragazzi però, cioè Carlotta sa soltanto i nostri nomi. Presentiamoci un po' meglio" "Allora, io sono Ginny ho quattordici anni, il mio compleanno è l'undici agosto, sono l'ultima dei Weasley e mi piace il Quiddich"

"Io sono Ron Weasley ho la tua età, il mio compleanno è il primo di marzo, sono il penultimo dei Weasley, mi piace il Quiddich e mangiare"

Carlotta sorrise divertita.
"Io sono Hermione Granger, ho più o meno la tua età, il mio compleanno è il diciannove settembre, sono figlia unica, nata babbana, mi piace leggere non mi piace molto il Quiddich e odio volare" Carlotta rise, sentendo Hermione calcare con forza la parola odio.

Una BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora