Oggi è il fatidico giorno: oggi finalmente scoprirò il mio futuro. Saprò se andrò a lavorare come capo di una rinomata azienda oppure se finirò a lavare i pavimenti in uno squallido pub per tutta la mia vita. O ancora, se lavorerò come fruttivendola o finirò a fare l'attrice. Saprò se sono una Normale...o una Raetha.
Fin da piccola il mio futuro è stata una grande incognita, come quella di tanti altri bambini e spesso mi sono ritrovata a fantasticare sul mio impiego, sul mio futuro marito, sulla mia casa, sui miei bambini...mai prendendo in considerazione di diventare come loro. Dopotutto l'idea è oltremodo che impossibile. Insomma, io, una comune ragazza di sedici anni che si mette a urlare se vede un ragno in camera sua, che viene spedita nel mezzo del deserto per combattere? Non credo proprio.
"Haley, mi stai ascoltando?" la voce severa di mia madre mi riporta alla realtà. Mi sta guardando attentamente con quei suoi occhi grigi che mi ricordano tanto le nuvole cariche di pioggia. L'unica cosa che ci lega, visto che io li ho uguali. Gli occhi sono l'unica cosa che ho preso da lei, per il resto sono uguale a mio padre. Il carattere invece...è tutt'altra storia.
"Cosa?" Chiedo aggrottando le sopracciglia e alzando gli occhi al cielo. Neanche prima del Test vuole lasciarmi in pace.
"Come al solito, non mi ascolti mai! Dovresti aver imparato ormai che quando una persona parla, non prestare attenzione a quello che dice è segno di maleducazione."
Faccio un sospiro e scuoto la testa, imponendomi di non risponderle male. Perché non mi sono portata dietro Anastasha? Almeno lei mi avrebbe sicuramente rassicurata. E poi avremmo scherzato, cercando di alleggerire la situazione. Mia sorella ci è già passata, quindi sa quello che sto provando in questo momento: un misto di nervosismo ed esaltazione che creano un miscuglio piuttosto schifoso. E se non mi presentassi per fare il Test? Potrei nascondermi sotto il letto in attesa che tutto questo finisca.
"Haley non devi preoccuparti per il risultato: non potresti mai essere uno di quei mostri. Non so come facciano a farli girare così a piede libero...i guerrieri sembrano più animali che umani e i maghi potrebbero ridurti in polvere con uno schiocco di dita! Insomma, la nostra sicurezza dov'è finita? Sono degli esseri pericolosi. Te lo ripeto sempre, ma una volta in più non fa mai male: non avvicinarti a loro, mai, per nessun motivo. Chiaro?" Dice, sicura di sé, passando accanto a una maga e parlando con un tono di voce abbastanza alto, in modo tale da farsi sentire perfettamente.
E poi la maleducata sarei io.
Lancio un'occhiata rapida alla maga e lei come se avesse percepito il mio sguardo, gira la testa di scatto verso di me e mi fissa, alzando il sopracciglio destro, come se mi stesse sfidando a dire qualcosa, ad insultarla come ha fatto mia madre.
Osservo il suo fisico slanciato e a dir poco perfetto: le forme al punto giusto, i capelli neri come la pece tenuti sciolti in morbide onde sulle spalle, la pelle bianca e luminosa, come se ci fosse qualcosa all'interno del suo corpo che la fa risplendere. Improvvisamente colgo un movimento dei suoi occhi nocciola e sgrano gli occhi per lo stupore: la sua pupilla non ha più la tipica forma sferica, ma assomiglia a quella dei gatti, appuntita e sottile.
Poche volte ho visto dei Raetha, perché vivono in uno spazio apposito di Shele e i loro bambini non vanno nelle stesse scuole di noi Normali. Quindi in poche parole non so nulla del loro mondo e nonostante quello che dicono i miei genitori, io li trovo...affascinanti.
Vengo bruscamente fatta voltare da Lauren, che mi lancia uno sguardo di fuoco "Te l'ho appena detto: mai entrare in contatto con quelle creature." sibila, tenendo stretto il mio braccio.
"Ma io..." inizio, ma vengo interrotta "Io e te faremo i conti dopo." minaccia e riprende a camminare verso l'edificio dove verrà fatto il Test, ovvero la sede dove lavora il sindaco di Shele.
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Compagni Di Guerra
Science FictionSTORIA CHE DOVREBBE ESSERE REVISIONATA (Alla fine migliora) VOLUME PRIMO DELLA TRILOGIA "COMPAGNI DI GUERRA" Haley mai e poi mai si sarebbe aspettata di risultare essere idonea per diventare una maga. E non si sarebbe aspettata neanche di diventare...