La spia

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-Haley-

Ci guardiamo negli occhi per quelle che a me sembrano ore, ma che in realtà sono solo pochi attimi.
Pochi attimi per esaminarci a vicenda per vedere se l'altro sta bene.
E i risultati non sono per niente positivi: il mio è un dolore emotivo, mentre il suo è fisico.
La ferita al fianco destro deve ancora guarire del tutto, dato che non appoggia il peso del corpo sulla gamba destra.
Fa un sorriso amaro "Volevi parlarmi? Eccomi qui. Ma fai in fretta che mi stanno aspettando." Dice, il tono distaccato.
"Smettila Logan. Non funziona più con me." Replico gelida.
Conosco il suo trucchetto: tratta male le persone così che se ne vadano e lo lascino in pace.
"Smettere cosa?" Chiede facendo il finto ingenuo.
"Di comportarti così. Di trattare male le persone solo perchè vuoi evitarle. Smettila di scappare e affrontale."
In un lampo me lo ritrovo davanti, negli occhi una scintilla di rabbia.
Da quand'è che si muove così velocemente?
"Vuoi parlare? Bene, ora parliamo." Ringhia, afferrandomi i polsi ed esponendo i miei avambracci alla luce pallida dell'alba, mettendo in mostra dieci mezzelune argentee.
Lo sapevo che si trattava di questo.
"Ti ho ignorata ed evitata per tutta la battaglia e anche dopo per via di queste! Ti sembra normale che un Compagno faccia cose del genere alla propria Compagna?" Spiega, guardandomi negli occhi.
Non eri in te, Logan...
Probabilmente deve aver capito che risposta avrei dato, quindi mi impedisce di parlare e si stacca da me, come scottato.
"No, non è normale. Per niente." Continua facendo un passo indietro.
"Eri sotto l'effetto della Furia! Tutti facciamo cose orribili per causa sua!" Ribatto io.
Fa un sorriso amaro "Tu non capisci..." e si volta per andarsene. Ma io lo fermo mettendomi davanti a lui, sbarrandogli la strada. Non che questo lo fermi, se volesse potrebbe spostarmi di peso e correre via.
"E allora fammi capire! Logan, parlami."
Lui aggrotta le sopracciglia, gli occhi verdi trasformati, indeciso se spiegarmi tutto o finirla lì.
"Tu non sai cosa vuol dire...ricordo tutto quello che volevo farti, io volevo farti del male, capisci? Io volevo ucciderti con tutto me stesso!"
"E invece ti sbagli Logan, io so cosa si prova a voler far del male a qualcuno. Ne è un esempio quello che è successo con la ragazza che mi ha affidato la zona est da controllare: la stavo soffocando." Racconto, ricordandomi le emozioni aggressive che prendevano il sopravvento in me.
"È diverso Haley. Lei non è legata a te, lei non è la tua altra metà. Non siete Compagne. È una persona tra le tante-"
Sono la sua altra metà!
"-Io provavo piacere nel farti del male. Quando ti ho intrappolato sotto di me, sull'asfalto, mi sentivo come quando un predatore intrappola la sua preda e sa che può farle quello che vuole, perchè ormai è sua. Perchè ormai ha vinto." Fa una faccia disgustata e per la prima volta noto che la rabbia che sta provando non è rivolta a qualcun'altro, ma solo a sé stesso.
"Ma ti sei fermato. Non mi hai ucciso." Lo interrompo.
"Non so perchè mi sono fermato, okay? E poi pensaci: se non fosse successo? Tu non ti stavi ribellando, continuavi a chiamarmi e basta, non cercavi nemmeno di impedirmi di farti del male." Quasi urla, frustrato.
"Perchè io credevo in te. Sapevo che ti saresti fermato." Sussurro.
Lui apre e chiude la bocca, senza dire una parola e mi guarda sorpreso.
Così di slancio porto le braccia dietro al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla.
Lui si irrigidisce sotto al mio tocco e per un lungo attimo sembra volersi staccare, ma poi cede e mi avvolge le braccia intorno alla vita.
"Mi dispiace Haley." Sussurra contro il mio orecchio, facendomi venire i brividi.
"Per cosa?"
"Per tutto." Risponde e mi stringe ancora più forte a lui, impedendomi quasi di respirare. Ma io sto bene così, tra le sue braccia tutti i pensieri tristi se ne vanno, come se fosse lui fosse la luce che scaccia via le ombre.

________

-Logan-

Mi sveglio che fuori è buio e con un gran sbadiglio mi alzo dal letto, stiracchiandomi.
Fortunatamente la ferita al fianco destro si è completamente rimarginata, lasciando una cicatrice poco visibile come testimonianza della battaglia.
Qualcuno bussa alla mia stanza e poco dopo sbuca Alexis, che sorride nel vedermi sveglio e in piedi.
"Ehi, come stai?" Chiede dolcemente, appoggiandosi allo stipite della porta, guardandomi attentamente.
Non abbiamo ancora parlato di tutto quello che è successo, dato che appena sono arrivato a casa erano le otto di mattina e non mi reggevo in piedi dalla stanchezza.
"Bene...credo. È una sensazione strana." Replico, facendo una smorfia.
Mi sento forte e potente, come se potessi tenere il mondo intero sul palmo della mano ma mi sento anche piccolo e insignificante, come un granello di sabbia in un deserto.
Alexis sorride, stanca "Sai il mio primo vero scontro con un Vuoto è stato durante la seconda parte dell'addestramento e lo ricordo come se fosse ieri. Ero nell'accampamento 32, che si trova vicino a Lhodan sulla catena dei Fiodh ed era pomeriggio inoltrato, faceva freddo e pioveva. I Vuoti ci sono piombati addosso con violenza e da lì è iniziata la battaglia. Eravamo dieci coppie e solo sei sono riuscite a tornare all'accampamento. Yuri si era rotto un braccio e per giorni continuavo a temere un attacco da un momento all'altro. Ogni volta che uscivo dall'accampamento per le missioni pensavo 'Ci siamo, questa è la volta buona che ci rimango secca' ma non è mai successo. E ogni volta che combatto, mi ricordo di come loro mi hanno fatto sentire la prima volta: spaventata, un animale indifeso. Ma io non sono così. Nessuno deve farti sentire debole, Logan. Nessuno ne ha il diritto, capisci? Quindi ammazza quei figli di puttana, ammazzane più che puoi e sentiti potente per questo."
È più facile a dirsi che a farsi, mia cara sorella. Per uno di noi ce ne sono venti di loro.
P

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