Destinazione: Shele

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Siamo il 21 dicembre il che vuol dire che sono più di due settimane che sono a casa senza far nulla: una goduria per molti, ma io sto iniziando ad annoiarmi. L'unica cosa positiva è che tra sei giorni rivedrò Haley;
Spero vivamente che i suoi genitori l'abbiano trattata bene e con il dovuto rispetto... se vengo a scoprire il contrario, scopriranno cos'è il vero dolore.
"Logan, tutto bene?" Chiede Drake, voltando la testa verso di me e guardandomi curioso le mani, che sto tenendo strette in un pugno.
Da quando ho scoperto la verità su quello che gli è successo, ho fatto un passo indietro e ho cercato di riallacciare il rapporto: non so come reagirei se Haley morisse, sarebbe come un incubo da cui però non puoi svegliarti. Reprimo un brivido e scaccio quegli orribili pensieri dalla mia testa.
"Si, sto bene." Rispondo spostandomi di lato per schivare il palo della luce.
Alexis si gira a guardarmi corrucciata, ma non dice nulla, per cui le sorrido per rassicurarla.
"Quest anno io e vostra madre abbiamo deciso che rimarremmo anche durante la festa che si terrà dopo la Cerimonia, ma vi avverto: se anche uno solo di voi osa attaccar briga con i Normali o con gli Alium, verrete severamente puniti." Ci ammonisce papà, guardando in particolare me e Drake.
Alium è un'altra parola che serve per indicare noi con il microchip, solamente che a differenza di Raetha non è un insulto. Alium significa diverso e infatti noi lo siamo.
"Tranquillo papà: li tengo d'occhio io." Replica Lexi sorridendo.
Certo certo...lei sarà la prima a svignarsela con il suo Compagno da qualche parte per stare da soli soletti.
Drake fa un ghigno, probabilmente anche lui ha pensato che Alexis non è la più affidabile dei tre.

Arriviamo in Piazza Centrale con anticipo di quindici minuti, ma i posti a sedere sono già stati tutti occupati, per cui decidiamo di metterci vicino a una colonna sulla sinistra, che tiene in piedi il palazzo del governatore di Dilos.
La Piazza Centrale è stata disegnata per far in modo che tutto sia spropositatamente grande: dall'enorme fontana al centro, ricca di statue dall'origine antica, alle colonne bianche dei porticati che sorreggono intere case.
Per la Festa del Ricordo è anche stato fatto allestire un palco enorme su cui il governatore farà un lungo discorso riguardante la Rovina ma che poi lascerà il posto ai cantanti e dj per la festa che si terrà più tardi.
Nei quindici minuti successivi arriva molta gente, Normali e Alium, tutti insieme per un unico motivo: ricordare la strage avvenuta mille anni fa.

Una donna sale finalmente sul palco, vestita di tutto punto: una gonna stretta di colore nero che le arriva alle ginocchia con la camicia bianca semplice coordinata. Porta dei tacchi a spillo rigorosamente neri e quando cammina posso sentire il ticchettìo che producono.
Ha i capelli castani raccolti in un'acconciatura complicata, che la fa apparire più vecchia di quello che in realtà è.
"Buongiorno a tutti! Sono Amanda Riji, vostra governante. Come ogni anno, siamo riuniti tutti qui per ricordare. Ricordare ciò che è successo affinchè non capiti mai più..." fa una pausa per riprendere fiato: è emozionata.
"Ebbene signori e signore, sono passati mille anni da quel fatidico 21 dicembre che ha mietuto vittime su vittime, all'incirca sei miliardi e mezzo. Città intere, Stati interi sono caduti sotto la forza distruttrice di madre natura: perchè è lei la massima predatrice, ma le persone di quell'epoca non l'avevano capito e cercavano di rovinarla. Per questo la Terra ha risposto al colpo, comportandosi come quando il corpo umano incontra un virus: ha innalzato la temperatura e poi ha liberato gli anticorpi, ovvero le calamità naturali come terremoti, tempeste, eruzioni eccetera...e infine è riuscita nel suo intento: ha debellato il virus." Interrompe il suo discorso per schiarirsi la voce e dopo poco riprende a parlare, facendo passare lo sguardo su tutti noi.
"Ma per fortuna alcune persone sono riuscite a sopravvivere e hanno fatto un patto: chiunque avesse osato attentare di nuovo alla vita di madre natura, sarebbe stato punito subito. All'inizio non è stato facile, molte persone sono state uccise per questo, ma ora siamo a buon punto e sono certa che continueremo in questo modo!" Finisce il discorso quasi urlando.
Ogni anno la procedura è uguale: discorso, applauso, tre minuti di silenzio e poi festeggiamenti. E ogni anno penso sempre alla stessa cosa: è troppo superficiale. Non so, secondo me ci vorrebbe qualcosa che effettivamente ci facesse pensare a quello che quelle persone hanno passato.

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