Il segreto di Drake

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Due giorni sono passati e stranamente Drake è ancora in vita.
Quel giorno quando abbiamo litigato, sono tornato a casa verso l'ora di cena e lui non c'era e Alexis mi ha spiegato che era andato a stare dalla sua Compagna, Irja.
Meglio.
Mamma mi ha lanciato uno sguardo triste, mio padre mi ha ignorato e Alexis invece ha cercato di comportarsi normalmente, anche se so che era dispiaciuta per quello che era successo.
Lei è quella più sensibile e vorrebbe che tutti ci tenessimo per mano mentre cantiamo canzoni tutti insieme.

Con uno sbuffo mi alzo dal letto e faccio un enorme sbadiglio mentre esco dalla mia stanza.
All'improvviso un sibilo mi fa rizzare i peli sulle braccia e mi ritrovo con una lama puntata al collo.
I tuoi riflessi mi stupiscono ogni giorno di più.
"Una volta eri più scattante." Commenta mio padre, osservandomi dall'alto in basso. Lui è vestito di tutto punto con la tenuta da combattimento e mi sta puntando la lama della sua spada sul collo, come se si aspettasse che io veramente mi mettessi a combattere contro di lui.
"Papà mi sono appena svegliato..." mi lamento, facendo un passo indietro e allontanandomi dalla punta della sua lama.
"Ah beh allora se ti sei appena svegliato..." inizia abbassando la spada, ma all'ultimo momento cambia direzione, toccandomi il centro del petto con la punta acuminata della sua arma "Non cambia nulla, sei comunque morto. Ti voglio di sotto tra quindici minuti precisi." Poi se ne va, borbottando tra se e se "Lo sapevo che l'Accademia me lo avrebbe rammollito!"

Con un sospiro esasperato mi incammino verso la cucina, pensando solamente a una cosa: tra lui e Drake non so chi è peggio.
Sono tornato l'altro ieri cavolo, io voglio solamente dirmire o cazzeggiare...ma ovviamente, lui ha altri programmi, quindi mi toccherà passare una mattinata intera e parte del pomeriggio ad allenarmi. L'unica cosa positiva è che mi ha fatto dormire quanto volevo, anche se ormai sono abituato a svegliarmi alle sette di mattina per via dell'Accademia.
"Buongiorno tesoro!" Mi saluta mamma, osservandomi mentre mi trascino alla mensola sulla mia destra per prendere una tazza.
"Mmh." Ricambio il saluto, versandomi un po' di caffè dentro la tazza e tenendo d'occhio l'orologio digitale che segna le 9.12.
"Tutto bene?" Continua, non accontentandosi del mio saluto molto illuminante.
"Papà vuole che lo raggiunga per l'allenamento giornaliero..." mi lamento con tono risentito.
Non ho voglia, proprio per niente.
Lei sospira "Lo sai che lui ci tiene..."
"Lo so mamma, ma perchè sempre io? Alexis non è mai andata di sotto...okay forse quattro volte, mentre io sempre!"
Lei alza gli occhi al cielo e non commenta.
"Smettila di lamentarti, che ti fa bene mantenerti in allenamento. Dai, fallo per lui..." comincia ma poi guardando la mia espressione, si corregge "Va bene, fallo per Haley, la tua Compagna. Immagino voglia una persona forte al suo fianco, non un ragazzo pigro!"
Beh Haley non si fa tutti sti problemi, ma decido di non discutere e finisco in fretta il mio caffè, per poi correre in camera mia per cambiarmi.

Sono le 9.23 quando scendo le scale per il piano di sotto e attraverso il lungo corridoio buio, diretto all'armeria.
Eh già, abbiamo un assortimento niente male di armi, da far invidia a un negozio.
Afferro la maniglia di ottone e tiro verso di me la porta di legno, per poi abbassarmi di scatto quando sento un coltello fendere l'aria, diretto verso la mia faccia.
Lo sento passarmi sopra e conficcarsi sulla porta di legno che conduce al bagno, dietro di me.
"Se mi ferisci, mamma si arrabbierà." Dico soltanto, entrando dentro alla stanza illuminata con led a luce bianca.
È una stanza rettangolare, abbastanza grande per consentire un duello senza avere problemi di spazio. Le pareti sono ricoperte di ogni tipo di arma che la mia famiglia conserva da parecchie generazioni, anche se la maggior parte sono nuove, comprate da mio padre.
Le armi sono tenute appese da ganci di plastica trasparente che le fa sembrare impiantate nella parete di cemento. Da piccolo mi divertivo un sacco a toglierle tutte e poi vedere papà che costringeva Drake a rimetterle in ordine.
Al centro dell'armeria c'è un mobile di vetro su cui sono appoggiati una gran varietà di coltelli o pugnali di varie misure.
"Oh ero sicuro che l'avresti schivato." Replica, studiandomi.
I padri Normali di solito hanno una stanza nella loro casa dedicata ai loro hobby, dove tengono tutti gli strumenti oppure oggetti che li rendono felici. Beh, l'armeria può essere considerata il rifugio di mio padre. Ne va davvero orgoglioso e tutte le volte che vengono persone di un certo rango a casa nostra, le porta qua sotto.
"Bene, cominciamo?" Chiede radrizzandosi e facendomi un cenno verso la porta di legno dietro di lui.
La palestra. Questo significa solamente una cosa: allenamento completo.
E allenamemto completo significa che non uscirò da qui prima delle due di pomeriggio.

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