Ora la creatura è davanti a me. Alzo il braccio per deviare il suo fendente, ma è troppo veloce, per cui mi ritrovo a terra, distesa sulla schiena, mentre guardo dal basso verso l'alto il Vuoto.
Di solito, capisco che sono in una Visione dal fatto che i contorni delle cose, come gli avversari, gli oggetti, gli alberi, i massi, sono tremolanti. Ma questa volta il Vuoto non tremola, i Maestri hanno fatto un buon lavoro.
Rotolo di lato e mentre mi alzo, faccio lo sgambetto all'avversario, mandandolo a terra.
Ecco un'altra cosa incoerente della Visione: il peso degli oggetti non sono uguali a quelli reali. Nella realtà non sarei mai riuscita a far cadere un Vuoto, data la sua stazza. Forse, sarei a malapena riuscita a farlo vacillare. Batto il piede a terra, creando un piccolo terremoto. La terra sotto al mio avversario, cede, facendolo sprofondare nell'abisso.
Sento un fischio alle mie spalle, ma reagisco troppo lentamente. Infatti, vengo colpita alla schiena da una mazza di legno, impugnata dall'altro Vuoto. Cado a carponi senza fiato, i muscoli contratti, i polmoni che premono sulla gabbia toracica alla ricerca dell'aria.
Anche se la Visione non è reale e che appena sarà terminata, non avrò nessun livido a segnare la mia pelle, adesso sento un dolore incredibile.
Haley, respira.
Sento un ringhio e poi il rumore di carne che si strappa, con un disgustoso risucchio. Poi, la sua mano entra nel mio campo visivo, tesa per aiutarmi.
La ignoro, alzandomi da sola e guardandomi intorno, piano piano, distendo la schiena, che protesta lanciandomi delle stilettate di dolore.
Quattro carcasse giacciono sul terreno reso bagnato dal loro sangue nero come la pece, tre Logan e due io, contando anche quello che è andato a farsi un viaggetto sottoterra.
Ci troviamo in una radura dall'erba verde acceso e l'aria carica di umidità, accanto a me c'è un pino parecchio alto, sulla cui cima, brilla la bandiera bianca.
È stato facile rintracciare i Vuoti: il fiuto di Logan è migliorato parecchio ed è bastato seguire le traccie lasciate dalle creature inconsapevolmente.
"Haley, devo dirti una cos..." inizia Logan, mettendosi davanti a me. Ha anche lui i capelli bagnati. Sono davvero scurissimi, sembrano fatti di ossidiana.
"No. Non dire niente. Taci." Lo interrompo.
Il nostro legame si è ormai ridotto a un filo sottile. E non sono di certo io che ci crede ancora: è Logan che gli impedisce di spezzarsi, nonostante io continui a tirare.
"Ma..." Gli lancio uno sguardo di fuoco, zittendolo.
La verità? È che sono stanca. Stanca di crederci. Stanca di stare al suo passo.
Con un sospiro, mi stacco da terra e vado a recuperare il drappo, per mettere fine a questa Visione e tornare finalmente nel mio letto, a sonnecchiare in pace, oppure a leggermi un libro. Afferro la stoffa leggermente umida e ruvida al tatto e mi lascio cadere a terra. Il cuore inizia a battermi all'impazzata e la familiare stretta allo stomaco mi fa sorridere.
Volare...è bellissimo.
Quando manca poco meno di un metro al suolo, arresto la mia caduta e mollo la presa della magia, atterrando in piedi, senza fare rumore.
Dopotutto, gli allenamenti notturni, sono serviti a qualcosa.
Porgo il pezzo di stoffa a Logan e lui mi cerca con lo sguardo, ma sono troppo impegnata a guardarmi gli stivali.
Da quando in qua sei diventata così fifona?
Zitta tu.
Con una smorfia mi accorgo che Logan ci sta mettendo troppo per afferrare la bandiera, così faccio l'errore di guardarlo negli occhi: sono di un verde più scuro del solito e la pupilla è rotonda, umana.
Ora che lo guardo bene, noto che ha delle ciglia davvero lunghe, quel tipo di ciglia che i maschi non sanno di avere, ma che le ragazze ucciderebbero per averle.
STAI LEGGENDO
Compagni Di Guerra
Science FictionSTORIA CHE DOVREBBE ESSERE REVISIONATA (Alla fine migliora) VOLUME PRIMO DELLA TRILOGIA "COMPAGNI DI GUERRA" Haley mai e poi mai si sarebbe aspettata di risultare essere idonea per diventare una maga. E non si sarebbe aspettata neanche di diventare...