Riunione di famiglia

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Quando pensavo al mio ritorno a casa, mi immaginavo da solo a casa, magari con i miei genitori e basta. Infondo, Alexis mi aveva detto che doveva andare via e Drake...beh lui non tornava a casa da quattro anni.
Per cui, quando suono il campanello di casa e mi apre mia sorella, rimango di sasso.
"Hai picchiato di nuovo qualcuno, Logan?" Chiede ironica, facendomi spazio per entrare. Ha tagliato i capelli biondi, che adesso le arrivano alle spalle e indossa un paio di jeans scuri e una felpa grigia. Ai piedi ha solamemte dei calzini a pois viola e verdi.
"Ciao anche a te, eh. Comunque no, ci hanno dato due settimane di vacanza." Replico, appoggiando per terra il borsone e girandomi per abbracciarla.
Alexis mi si butta contro senza esitare. Sì mi è mancata.
Lei mi guarda sorpresa "Oh che gentili!" Esclama dopo essersi staccata.
"Tesoro, chi-" fa la sua apparizione mamma, che appena mi vede si blocca. Ha i capelli legati in una crocchia e indossa una camicia bianca sopra un paio di pantaloni verdi.
"Ciao mamma." La saluto. Come Alexis non è cambiata molto, peró i loro occhi sono stanchi, come se non dormissero da mesi.
"Chi hai picchiato stavolta!?" Esclama esasperata, puntandomi l'indice contro.
Oh andiamo perchè pensano subito che abbia fatto a botte con qualcuno?
"Nessuno...i Maestri ci hanno dato due settimane di riposo." Spiego, afferrando il mio bagaglio ed entrando in cucina.
Lì trovo mio padre intento a cercare qualcosa sul computer.
"Ciao figliolo! Come sono andate le Prove?" Dice, senza distogliere gli occhi dallo schermo.
Ormai ho smesso di chiedermi come faccia a sapere così tante cose, per cui mi limito a rispondere "Tutto bene."
Prendo dal frigorifero una bottiglia di acqua fresca e bevo a canna.
"Logan, sempre con molta classe eh?" Mi riprende sarcastica Alexis.
La ignoro e rimetto l'acqua dove l'ho trovata, giusto per infastidirla.
Infatti ecco la smorfia disgustata sul suo viso.
"Vuoi che ti preparo qualcosa da mangiare per la colazione?" Chiede a quel punto mamma.
Le sorrido "Se riesci..." lei annuisce mettendosi al lavoro.
A lei piace molto cucinare, sopratutto dolci e non si tira mai indietro dal prepararne uno.
"Vai in camera a disfare la borsa, intanto. Tra poco sarà pronto e ci racconterai tutto quello che ti è successo in questi mesi." Continua, dandomi una spintarella mentre prende dello zucchero da un cassetto.
"Non posso farlo dopo?" Mi lamento sbuffando.
Sono arrivato meno di cinque minuti fa!
Odio disfare le valigie...è tremendamente noioso!
"No che non puoi! Ora fila!" Replica mia madre indicandomi la porta con una spatola di silicon rosa fluo.
Guardo mia sorella in cerca di aiuto e lei sorride scuotendo la testa.
Traditrice.

Con uno scatto, mi butto sul letto sospirando. Ho così tanta voglia di dormire...il furgone non è molto comodo per riposarsi. E poi, non sono riuscito a dormire dopo che il legame con Haley si è spezzato per la lontananza.
Qualcuno bussa alla porta della mia camera, facendomi alzare di scatto.
È solamente mia sorella.
"Dimmi Alexis..." sbuffo, lasciandomi cadere di nuovo sul materasso.
"Hai già finito di mettere a posto? Wow...ehm mamma e papà devono dirti una cosa..." dice lei, facendo delle pause non molto rassicuranti.
Si tiene le mani dietro alla schiene, nascondendole alla mia vista: Alexis su questo fatto è simile ad Haley, quando e nervosa non riesce a trattenersi, quindi è normale che dalle sue mani compaiano delle scintille.
"Cosa è successo?" Chiedo subito balzando in piedi.
Lei scuote la testa e mi fa segno seguirla.
Non va bene. Non va per niente bene.
"Dai Lexi...é qualcosa che riguarda la guerra? Dai un solo indizio..." la supplico, mettendomi accanto a lei.
"No. Però posso dirti che non sarai per nulla felice della notizia. Ma proprio per niente."
Beh non è che mi dice qualcosa. Sono tante le cose che non mi vanno a genio...

Appena arriviamo in cucina, trovo un piatto di pancakes fumanti con un bicchiere di latte accanto.
Mio padre invece ha spento il computer e si è spostato accanto a mia madre che mi guarda attenta a ogni più piccolo dettaglio, come quando sai che accadrà qualcosa di brutto. Sono appoggiati al bancone del lavandino, alla mia destra, mentre Alexis è alla mia sinistra mentre guarda nervosamente fuori dalla finestra.
Ma la mia attenzione viene attirata verso la persona in piedi al centro della stanza: ha capelli scuri e folti, ma tagliati corti, alla militare. Ha occhi scuri e la pelle abbronzata. È vestito con una maglietta a maniche corte scura che lascia scoperte le braccia ricoperte di disegni neri. Tatuaggi.
Ha avuto anche il tempo di farsi dei tatuaggi?
Ha un paio di pantaloni scuri che porta leggermente calati sui fianchi e ovviamente gli immancabili scarponi neri.
Tiene la braccia incrociate sul petto, in una posa a me molto familiare.
Tutti rimangono in silenzio, aspettando una mia reazione oppure una sua reazione.
"Beh, sei cresciuto un po', fratellino." Commenta lui alzando un angolo della bocca.
Faccio un passo indietro respirando forte.
Trattieniti.
"Si beh, è quello che succede quando passano gli anni, Drake." Replico sarcastico, ma mi esce più velenosa del previsto.
Non può presentarsi così dopo tutto questo tempo, con solamente un 'sei cresciuto' manco fosse un lontano parente che vedi si e no due volte nella vita.
Lui fa un sospiro, abbandonando la posa da duro e lasciando le braccia distese lungo i fianchi.
"Voi...perchè siete così tranquilli? Ha lasciato anche voi se non sbaglio!" Ringhio, girandomi verso la mia famiglia. Ma appena lo dico, mi rendo conto di una cosa: nell'ultimo anno quando saltava fuori l'argomento Drake, non erano mai tristi o arrabbiati per il suo abbandono...erano quasi tranquilli.
Loro mi guardano esitanti.
Poi, si fa avanti Alexis e cerca di metteremi una mano sulla spalla ma io mi sposto.
"Voi siete rimasti in contatto con lui..." sibilo.
"Aspetta Logan, aspetta un momento. Lasciaci spiegare, okay?" Dice mia madre con il tono di voce ansioso.
"E cosa dovete spiegare? Voi lo avete perdonato. Dopo averci ignorato in quel modo, dopo essersi comportato in quel modo, vi ha fatto gli occhi dolci e voi lo avete perdonato!" La interrompo.
Devo uscire da questa stanza prima che scoppi.
"Non ho fatto gli occhi dolci a nessuno..." si difende Drake facendo un passo in avanti, stringendo i pugni.
Anche lui ha problemi con la rabbia, come me del resto.
"Zitto Drake, non voglio nemmeno sentire la tua voce. Anzi, sai cosa? Torna a combattere i Vuoti e forse tra dieci anni ci rivedremo." Sbotto puntandogli il dito contro.
Stai esagerando. Da quando in qua la voce della mia coscienza assomiglia terribilmente alla voce di Haley?
"Logan non rivolgerti a me con questo tono! Tu non sai nulla di quello che è successo..." sibila  Drake a un palmo dalla mia faccia.
Ci stiamo avvicinando pericolosamente a una rissa.
Ho mai detto che adoro le riunioni di famiglia?
"Mi rivolgo a te come mi pare e piace!" Replico per infastidirlo, assottigliando gli occhi.
"Oh davvero fratellino? Vediamo se la penserai così anche tra qualche minuto, quando ti ridurrò in poltiglia." Minaccia lui.
Scoppio a ridere ironico "Nessuno dice più così, idiota. Sei fuori dal giro da un po' troppo tempo."
Lui sferra un gancio destro, che schivo con facilità. La rabbia mi ha acuito i sensi e anche se non posso trasformarmi, avverto una scossa in tutto il corpo, come gli attimi che precedono la trasformazione.
"Cos'è, oltre a essere fuori dal giro sei anche fuori allenamento?" Ghigno.
Drake arriccia il labbro in un muto avvertimento: o la smetti, oppure ti stacco la testa a morsi.
"Ragazzi smettetela!" Interviene a quel punto papà, prendendomi per il collo della maglietta e spostandomi da mio fratello.
Vedo mia sorella tirare un sospiro di sollievo, insieme a mia madre che ci guarda scioccata dalla scena.
"Lasciami!" Ringhio, divincolandomi.
Mio padre mi molla subito e mi guarda severo.
"Drake è qua perchè ha voluto riconciliarsi con noi, con la sua famiglia. Ha ammesso di aver commesso uno sbaglio e spera di essere perdonato. E questo vale per tutti noi." Spiega.
"Beh non contate su di me." Sbotto, indietreggiando verso la porta d'entrata.
"Ora vado a fare un giro e no, Alexis, non puoi venire con me." Dico, precedendo la domanda di mia sorella che mi guarda con gli occhi lucidi.
La sto trattando male anche se lei non centra niente...però ho bisogno di rimanere da solo, per schiarirmi le idee. Abbasso la maniglia ed esco fuori, nell'aria autunnale, sbattendo la porta in un messaggio chiaro: non voglio essere seguito da nessuno.

Mi lascio cadere con un sospiro sulla panchina di legno in parte occupata da una donna sulla cinquantina.
Ma si è fatta lo shampoo con una bottiglia di olio?
Ha degli occhiali da sole vecchio modello che le coprono metà faccia.
È vestita con una maglietta grigia e sopra un gilet di pelle nero. Indossa dei pantaloni che una volta dovevano essere neri ma con il continuo uso sono sbiaditi, diventando grigio chiaro.
"Sembri turbato, ragazzino." Dice la donna, per poi tossire violentemente.
Oh fantastico, adesso ci si mette pure la psicologa di turno.
Ma tanto, cosa ho da perdere?
"Lo sono, signora." Confesso, guardando per terra, mentre una brezza leggera trasporta per qualche metro alcune foglie marroncine. Ormai l'estate sta cedendo il posto all'autunno, le foglie cambiano colore, le ore di luce diminuiscono e l'aria si fa più fredda.
"Oh sono sicura che non è così grave come sembra...sai, magari stai guardando le cose dal punto di vista sbagliato, magari dovresti spostarti un po', in modo tale da vedere meglio."
E come posso guardare la situazione da un altro punto di vista? La verità è una sola: Drake ci ha abbandonato quattro anni fa, senza motivo. All'improvviso ha tagliato i rapporti, ha smesso di mandare messaggi ha smesso di chiamare. Silenzio assoluto.
Ed è stata dura.
Io e lui abbiamo sempre avuto un rapporto strano, per me era un modello, una guida. Quando mi chiedevano chi sarei voluto essere, a scuola, io rispondevo che volevo essere come mio fratello più grande.
Io e lui litigavamo e facevamo a botte molto spesso, ovviamente vinceva sempre Drake, ma non si è mai lamentato della mia costante presenza e anche se non lo ammetteva ad alta voce, a lui non dispiaceva avermi attorno.
Quando andava male l'allenamento con papà, lui era subito pronto a farmi vedere la giusta mossa e a farmi capire dove sbagliavo, perchè ci era passato prima di me e sapeva cosa volevano dire gli addestramenti di papà.
Mi giro verso la signora per ribattere ma se n'è già andata, forse a cercare uno sciroppo per quella brutta tosse.
Con un sospiro mi alzo e mi rendo realmente conto della mancanza di Haley. Lei saprebbe consigliarmi cosa fare con Drake e poi mi farebbe domande su cose a caso, per cambiare argomento e non farmici rimugnare troppo.
In quel momento il mio stomaco brontola, riportandomi alla realtà. Ecco, per colpa di Drake non sono nemmeno riuscito a fare colazione!
Beh a casa ci sono ancora i pancakes...
No a casa non si torna per almeno qualche ora.
Non ho ancora sbollito del tutto l'incazzatura...mi farò un giro, potrei andare anche da Phillan, in armeria.
Si mi piace.
Ormai ho perso le speranze con te.
Lo so coscienza, lo so.






Spazio Autrice

Ehila belli! Ecco un Logan confuso/incazzato/depresso per voi! Prevedo litigi a più non posso in casa Hunt!

L'immagine sopra sono le braccia tatuate di Drake ;)

Il prossimo capitolo vedremo Haley alle prese con i  genitori e la sorella...non vedo l'ora di scriverlo okay.

Baci ❤

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