Scortare i Normali

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Spalanco la porta dell'appartamento con il respiro pesante.
L'interno è illuminato e trovo Sha e Omeir in piedi, uno accanto all'altro mentre discutono animatamente.
"Dobbiamo andarcene immediatamente! Non avete sentito l'allarme?" Esclamo, interrompendoli. Sono ancora in pigiama? Non posso crederci. I Normali sono così idioti...
Anastasha si gira a guardarmi visibilmente sollevata della mia presenza, mentre Omeir mi guarda come al solito, ovvero con disappunto.
"Avete dieci minuti per cambiarvi e preparare gli zaini con medicinali e cibo, forza!" Continuo, per poi correre in camera mia.
Ma mi fermo di colpo alla vista della persona seduta sul mio letto: Maya.
Ditemi che sta scherzando.
"Haley..." inizia, ma io la interrompo "No, no, no! Te ne devi andare! Possibile che nessuno in questa casa abbia sentito l'allarme? Ci stanno attaccando! I Vuoti saranno qui a momenti!" Quasi urlo, andando verso l'armadio e cercando febbrilmente la divisa dell'Accademia: è l'unica cosa che posso usare per combattere, visto che ha i rinforzi in cuoio. Non è come utilizzare un'armatura completa ma garantisce almeno un minimo di protezione.
"Ma io sono venuta qui per scusarmi!" Replica lei.
Il tempismo è andato a farsi fottere, eh Maya?
"Senti Maya, ma fai sul serio? Vai dalla tua famiglia, vai ai Condotti e mettiti in salvo! Ne riparleremo quando tutto questo casino sarà finito."
Se finirà e saremo ancora vive ovviamente.
Positiva come sempre.
Devo calmarmi. I Normali non hanno mai visto un Vuoto, non sanno di cosa sono capaci, è ovvio che non provano paura. Loro li conoscono solo tramite delle storie, di cui quasi nulla è vero.
Un'improvviso botto fa tremare le finestre della casa: stanno cercando di sfondare le porte?
Finisco di vestirmi rapidamente e vado in salotto con Maya al seguito, che non dice nulla e sembra terrorizzata.
Forse è meglio se rimane con noi.
Vado in cucina e inizio a prendere del cibo dalla dispensa, impilandolo sul bancone.
Omeir mi raggiunge poco dopo con uno zaino scuro e inizia a mettere dentro il cibo con qualche flacone di medicinali.
Sembra tranquillo e lo ammiro per questo. Sempre meglio di Anastasha che penso sverrà da un momento all'altro.
"Sha, calmati. Andrete nei Condotti e sarete al sicuro. Ci saranno i maghi e i guerrieri che saranno impegnati nella battaglia per proteggervi." Cerco di rassicurarla.
"Tu vieni con noi, vero?" Chiede, spalancando gli occhi.
Lentamente scuoto la testa. Non posso lasciare da solo Logan.
Vedo i suoi occhi inumidirsi e per un momento penso veramente che stia per scoppiare a piangere davanti a me, ma si trattiene "Che brava la mia sorellina. Sono fiera di te." Sussurra, abbracciandomi.
Sento gli occhi pizzicare ma ricaccio indietro le lacrime. Se cedo, potrò dire ciao ciao al coraggio.
Improvvisamente due persone irrompono in cucina con il fiato grosso.
Mamma? Papà? Merda, non loro!
"Mamma! Papà!" Esclama Sha, sollevata.
"Haley, tieni, serviranno sicuramente armi a tuoi amici." Mi chiama Omeir, porgendomi uno zaino nero da cui spuntano alcuni Sai, tirapugni, una lancia pieghevole, due pistole e altri tipi di armi che non riconosco, ma che Logan riconoscerebbe subito.
"E tu come fai ad averle?" Chiedo, sospettosa. Da quando in qua Omeir mi fa dei regali? Anzi, da quando in qua Omeir è gentile con me?
Lui fa un sorriso triste "Una volta ero anche io quello che sei tu ora."
Un mago? Omeir un mago? Sarebbe stato più credibile se mi avesse detto che una volta è stato rapito dagli alieni.
"Allora, qual'è il piano?" Esclama Maya, attirando l'attenzione di tutti...ma non verso di sé, ma bensì su di me: mi guardano con aspettativa, come se fossi il loro capo. E dopo tanto tempo vedo un'emozione diversa negli occhi dei miei genitori, un'emozione che non riesco a riconoscere.
"Beh, gli accessi ai Condotti sono una ventina, distribuiti su tutta Shele. Il vostro più vicino dovrebbe essere..."
"Quello della statua della carrozza." Interviene Maya in mio aiuto.
"Passando per la via centrale ci metterete una decina di minuti, ma sarete più esposti, quindi farete il giro più lungo." Spiego.
Loro annuiscono incerti, troppo agitati per parlare.
Non ce la faranno mai da soli.
Così con un sospiro prendo una decisione di cui sicuramente mi pentirò "Vi accompagnerò. Però dovrete fare tutto quello che vi dico, nessuno escluso." Dico, guardando in particolar modo i miei genitori e Omeir.
"Grazie." Dicono in coro, visibilmente più calmi.
"Ah, se vedete un Vuoto, non fate rumore. Loro ne sono attratti. Gli antifurto delle macchine aiuteranno molto, ma comunque state attenti." Li avviso, prima di uscire in corridoio.
In teoria le creature non sono ancora entrate in città, ma prevenire è meglio che curare, no?

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