A un passo dalla voragine

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Faccio un passo indietro, maledicendomi mentalmente per aver lasciato andare via Rachel ed Elias.
Ora sono sola con lui, o meglio, sono sola con la sua Furia.
Guardo nervosamente il Vuoto ai suoi piedi, morto a causa delle molteplici e gravi ferite provocate da Logan.
Poi sposto gli occhi sul mio Compagno e lo vedo completamemte immobile a fissarmi, con i suoi occhi smeraldini.
Il viso perfetto è ora rovinato da un ghigno animalesco e il mento è sporco di sangue nero, appartenente al Vuoto a cui ha squarciato la gola con i suoi canini. Una scena a dir poco raccappricciante.
In un secondo, me lo ritrovo davanti e presa alla sprovvista, reagisco troppo lentamente.
Trattengo il respiro quando la mia schiena viene rudemente a contatto con l'asfalto e una serie di scosse lancinanti partono da essa, facendomi stribgere gli occhi dal dolore.
Come ha fatto a perdere il controllo in questo modo? D'accordo, Logan non è mai stato un tipo tranquillo in uno scontro, ma arrivare a questo punto...
Approfittando del mio momento di debolezza, stringe le gambe sulle mie cosce, impedendomi alcun movimento e mi afferra i polsi così forte che sento le ossa dei polsi scricchiolare.
"Logan, smettila, mi stai facendo male!" Esclamo, stringendo i denti e cercando di divincolarmi, ma lui stringe ancora di più la presa, lasciandomi completamente senza fiato.
"Logan..." lo chiamo, guardandolo negli occhi. La pupilla ellittica è quasi invisibile, talmente è diventata fina e i suoi occhi sono accesi di una luce rabbiosa, affamata.
Non mi riconosce...
"Logan, sono Haley, la tua Compagna! Riprendi il controllo!" Tento un'ultima volta, ma nulla cambia, anzi, sento un improvviso dolore agli avambracci e una sostanza calda inizia a scivolare sulla mia pelle.
Gli sono cresciuti gli artigli...com'è possibile? Solo i guerrieri più forti ci riescono! Lui non dovrebbe esserne capace!
Sento gli occhi pizzicare per le fitte che lanciano le mie ferite e inspiro bruscamente, imponendomi di non urlare.
Così facendo, catturo l'attenzione del mio Compagno, che mi guarda con le sopracciglia aggrottate.
Poi, lo vedo sgranare gli occhi e si stacca velocemente da me, come se si fosse scottato.
Io mi tiro su subito, guardando la pelle insanguinata: cinque squarci larghi non più di due centimetri ma profondi sono presenti sulla mia pelle.
Bruciano da impazzire.
Utilizzo la magia per farli rimarginare e al loro posto compare una sottile linea bianca. È strano come il microchip ti cancelli tutte le cicatrici avute prima del test, ma non quelle dopo.
È come se io non avessi vissuto nulla prima di impiantarmi quel dannato affare sulla nuca.
Un movimento improvviso mi fa riportare l'attenzione su Logan, che adesso è a terra mentre si tiene la testa tra le mani.
"Logan..." sussurro, avvicinandomi di qualche passo, ma mi blocco quasi subito a causa di un suo ringhio.
"Vattene Haley!" Esclama, il respiro pesante e la pupilla che non riescere a rimanere stabile, passando dalla forma ellittica a quella sferica e viceversa in pochi attimi.
Sta combattendo una battaglia interiore, per determinare chi è più forte: il microchip o Logan?
"Non posso lasciarti così..." affermo, sentendo qualcosa rompersi dentro di me.
Non posso lasciarlo qui da solo a combattere, che sia contro se stesso o contro un Vuoto. Sono la sua Compagna di Guerra, io sono legata a lui per uno scopo preciso: difenderlo a qualsiasi costo.
"Sì che puoi! Ti prego, va'."
No...non farmi questo...
"Haley, lasciami da solo, appena..." lo vedo trasalire "Appena sono calmo ti raggiungo. Adesso vai! Ti prego Haley, fallo."
Ed è proprio il tono con cui ha detto l'ultima frase, disperato misto alla tristezza, che mi fa prendere la decisione.
Indietreggio e mi giro di scatto, iniziando a correre lontano da lui, svoltando su una stradina stretta di sassi veloce come non mai.
Se mi fermo adesso di sicuro tornerò indietro, rendendo vani tutti gli sforzi che sta facendo per non attaccarmi.

Senza rendermene conto mi ritrovo nella Via Centrale, vicinissima alle porte, dritta nel cuore della battaglia.
Intorno a me vedo solo Vuoti e Alium, intenti a combattere ferocemente, senza nessuna esclusione di colpi. Tutte e due le frazioni hanno come obbiettivo quello di uccidere e direi che lo stanno realizzando alla perfezione: molti corpi sono a terra, distinguibili soprattutto per il colore del sangue in cui sono avvolti, rosso per i Compagni di Guerra e nero per i Vuoti.
"Ragazzina, attenta!" Mi richiama alla realtà qualcuno, così mi vedo costretta ad abbassarmi di scatto, sentendo un dardo infuocato passarmi sopra la testa.
"Smettila di guardarti intorno imbambolata e fa' qualcosa! Senno va' via che sei solo d'intralcio." Ringhia una guerriera, facendo ruotare la sua lancia e attaccando un Vuoto alla sua sinistra, evidentemente sprovvisto di protezioni, visto con che facilità la lama penetra la carne morbida del collo.
Annuisco, trattenendomi dall'urlare un 'Sí signora' e adocchio una coppia in difficoltà essendo stata circondata da tre Vuoti contemporaneamente.
È poco lontana da me, per cui con una folata di vento spedisco a terra due delle tre creature e sempre controllando l'aria intorno al loro corpo le tengo inchiodate al terreno, dando il tempo necessario al mago di togliere loro le protezioni con un
Omni, ovvero un fulmine formato dai quattro elementi naturali.
La guerriera rapidamente li decapita con la sua katana dalla lama nera come la pece.
Prima di attaccare il terzo Vuoto, si girano verso di me e mi fanno un cenno col capo in segno di ringraziamento.
Scandaglio la strada, cercando con lo sguardo un viso conosciuto, familiare: qualcuno con cui sentirmi al sicuro. Perchè più mi guardo in giro, più sono spaventata dalla situazione, sento la paura paralizzarmi i muscoli, ancorandomi a terra.
Il cuore mi batte forte nel petto e la mia mente è divisa in due: quella razionale che mi dice che sono stata addestrata per questo scopo, che devo combattere. Mentre l'altra, quella istintiva continua a dirmi di scappare, di andarmene da questo posto, di mettermi al sicuro e lasciare che siano gli altri a combattere, a difendermi.
All'improvviso vengo travolta da qualcosa e per la seconda volta nel giro di dieci minuti mi ritrovo a terra, con la schiena premuta contro l'asfalto.
Un Vuoto è sopra di me, che mi guarda con gli occhi gialli fiammeggianti.
Ha le zanne imbrattate di sangue e un odore metallico mi punge le narici, facendomi venir voglia di vomitare.
È davvero questo il mio destino? Combattere contro creature più forti di me, cercando di sopravvivere, per il resto dei miei giorni? Non sono abbastanza forte per questo, non sono adatta a una vita del genere!
Siete stati scelti apposta per questo ruolo...il microchip ha scelto ognuno di voi, ci sarà un motivo, no?
Improvvisamente mi vengono in mente le parole di Elise e un lampo di luce si accende nel buio della mia testa, scacciando via la paura che mi ottenebrava i pensieri.
Con uno scatto della mano, delle colonne di terra miste all'asfalto si scontrano con il corpo della creatura, spedendola qualche metro più in là, dandomi il tempo di respirare a fondo e concentrarmi attentamente su ciò che sta succedendo.
I Vuoti non stanno mangiando nessuno, il che vuol dire che il loro non è un attacco per quanto riguarda la sopravvivenza. Sembra piuttosto un attacco strategico...
Il Vuoto che mi ha attaccato, ora mi sta guardando furioso e per la prima volta scopro che in realtà le creature non sono tutte uguali: una sfumatura più chiara del pelo, l'altezza diversa, la forma degli occhi che possono essere più o meno sottili, le zanne più o meno grandi.
Beh, è arrivata l'ora di ballare dolcezza.
Con il palmo della mano aperto, alzo il braccio verso il mio obbiettivo e gli lancio una fiammata contro, per tenerlo a bada.
Non sono brava nel corpo a corpo, quindi se mantengo le distanze è meglio...almeno non rischio di ritrovarmi con la testa staccata dal corpo da un momento all'altro.

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